Dìa32 Portugalete_Islares, 37km (ma mi sa che 4 li abbiamo tagliati)

il porto di Castro Urdiales, sul fondo la cattedrale

il porto di Castro Urdiales, sul fondo la cattedrale

Domenica 07 Agosto

Non so cos’è, ma dormo male: sarà ‘sta maledetta umidità, sarà il rumore della fiesta, sarà la cena… sarà la pioggia che cade forte e mi sveglia. Mi alzo a ritirare le scarpe che stanno alla finestra, se no sai domani!
Alla mattina la sveglia vola a fareinculo e mi giro dall’altra parte… la collega non dà segni di vita, e quindi…
Smette di piovere, e posso cominciare a pensare di alzarmi, ma la tiriamo lunga e usciamo nel fresco della mattina e sull’umido marciapiede solo alle 0830: urge un superdesajuno! Tutto chiuso, è domenica! Cerca cerca ed ecco una penetteria, dove mi strafogo di krapfen superunti, e poco più avanti un bar: café con leche grande, gracias! Ok, la benza c’è, vediamo di partire, eh?
Siamo fuori dal camino, e, tagliando qualcosa, risulta poi dai miei conti, raggiungiamo le frecce gialle in prossimità di Zierbena (1030) dove il cammino passa x la spiaggia e ti porta a Pobena, dove facciamo un 20 minuti di sosta… poi è morta la penna, e ho graffiato degli appunti sul foglio, ma ci capisco poco. Comunque ci provo…
Poi, passato Kobaron ed entrati in Cantabria, mi pare che alle 1310 fossimo ad Ontòn, per poi arrivare alle 1430 a Castro-Urdiales, meta di oggi… c’è gran fermento e la prima grossa località turistica cantrabrica che incontriamo rigurgita di gente e bancarelle: il sole è forte ed il cielo limpido, cerchiamo una calle all’ombra per mangiare qualcosa.
La sosta si prolunga, e un po’ di stanchezza di ieri si fa sentire… alle 1530 salpiamo le ancore e raggiungiamo l’albergue, un po’ discosto dal centro, ovviamente pieno (è parecchio piccolo). Il prossimo? A 11 chilometri, e che ci vuole? Sono le 16 ed è meglio andare… con un paio di brevi soste con vista sull’oceano raggiungiamo l’albergue, piccolo ma con ancora alcuni posti, e ci sistemiamo.
Cmq bella giornata, calda e arieggiata, e cammino sempre in vista dell’oceano, con i prati in cui pascolano vacche e cavalli che digradano nel mar cantabrico… i saliscendi, manco a dirlo, si sprecano, ed alcuni tirano niente male, almeno fino a Castro, poi il resto della tappa scorre abbastanza liscio, nonostante il calore.
Mentre mi godo i due pellegrini chitarristi cantanti (uno catalano ed uno francese) che si esibiscono qua di fronte all’albergue stendo queste note prima di cena…
Domani? La pazza maratoneta ha un’idea malsana, stiamo a vedere!

peregrinos y musicos, ademàs!

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