Istria Loop day01 Trieste _ Pazin, 101km 2327mD

Sveglia antelucana, colazione e ultimi aggiustamenti in garage: ecco Mario, puntualissimo alle 06.15… si va!
Pedaliamo facile fino alla stazione, dove tre bici affardellate attendono nell’atrio: anche Marco, Giorgio e Luca vanno verso Trieste.
06.45 ed ecco il treno: si chiacchiera di bici e di viaggi, cambio a Mestre ed altri pedalatori caricano le due ruote nel vagone… l’Istria sarà affollata, questo weekend!
Tre ore dalla partenza ed eccoci a Trieste (09.45): il rinomato bar All’Approdo è chiuso per ferie, tocca accontentarsi di un bar in piazza… briosche multiple e cappuccino + ovo duro ruspante offerto da Giorgio: si può andare!
Salutiamo i tre nuovi amici e, ore 10.30, siamo ufficialmente in movimento.
Ci destreggiamo tra il traffico, i sensi unici e gli strappetti in salita fino a raggiungere la ciclabile Giordano Guttur (10.45 km03) che ci accompagna fuori dalla città lungo il tracciato di una vecchia ferrovia: dapprima su asfalto, poi su brecciolino, ma sempre in salita, conduce attraverso il Parco della Val Rosandra fino al confine sloveno.
Qualche galleria, qualche apertura sul golfo o sul carso, qualche ex stazione o casello e tocchiamo il confine (11.35 km14), ancora dieci minuti ed un chilometro ed il confine è bello che superato: ci immettiamo su strada asfaltata secondaria che seguiamo comodamente a mezza costa, per poi abbandonarla in favore di una pietrosa discesa che conduce al piccolo borgo di San Pietro di Madrasso (nome attuale non pervenuto).
Al borgo di Presnica arriviamo su asfalto (12.00 km20) ed è solo venti minuti dopo che ci inoltriamo su bella strada bianca e ghiaiosa (12.20 km23,5) che si srotola tra i muretti ed i pascoli pietrosi.
Costeggiamo la massicciata della ferrovia, il monte soprastante a fare da sfondo alle evoluzioni dei parapendio che punteggiano il cielo.   A Podgorie troviamo un tratto di asfalto (km27): poi però la cosa si fa interessante, ed iniziamo a guadagnare quota su mulattiera a tratti anche molto impegnativa.
Bianche rocce e contorti arbusti punteggiano i pascoli battuti dal vento: una barretta ed un sorso d’acqua su un piccolo colle
(13.10 km33) e poi ancora su nello spoglio ma affascinante panorama.
Guadagnamo una sorta di passo, scendiamo un tratto in trincea e ci buttiamo in forte discesa: torniamo indietro di un paio di pedalate e seguiamo uno stretto e sfasciato singletrack che porta ad una stupefacente e verdissima vallata che precede il nostro arrivo a Pazin (km35).
Il fondo migliora sensibilmente ed in breve ecco Brest (14.10 km40 1100mD): siamo già in Croazia.
Attraversiamo i paesini di Prapoce (14.35 km47) Podgace (50km) e
Lanisce (51km): case in pietra, muretti a secco, orti e frutteti, pochissimi abitanti, qualche trattore, nessun bar, molti ruderi.
Finalmente si scollina (15.15 km55) e si scende a traversare la ferrovia ed un nastro d’asfalto: al di là ci attende Rocko Polje (15.25 km60, 1111mD).
La trattoria è aperta, ora di riempire i serbatoi ormai agli sgoccioli: birra, panino, palacinka al cioccolato e si comincia a ragionare!
Un quarto d’ora dopo le 16.00 e si riparte: bastano venti minuti per raggiungere Kotli (16.35 km68), scenografico borghetto sul torrente Mirna. Parte del paesello è adibita a case vacanze, parte è in restauro, molti i turisti coi piedi a mollo nelle acque spumeggianti.
Dopo le foto d’obbligo, la cosa si fa seria: salita violenta al 14% con punte del 19%!
Per fortuna il fondo è asfaltato, ma c’è da sputare i polmoni!
Allo scoccare dell’ora l’erta è vinta (17.00 km70) e si scollina scendendo a K
1km dopo si abbandona principale verso
Buzet si scende sempre tra ciliegi, ulivi, viti, fichi e muretti a secco, per poi risalire lentamente su traccia esoterica tra fango, grano, viti e sassi.
È poi ora di scendere, ma non a pedali: si segue una sorta di greto di torrente scassato dove i pietroni urlano “Hike-a-bike!” (17.30 km78), ma bastano dieci minuti e 500 metri per intravedere il lago sotto di noi.
La traccia sterra sempre a filo tra le vigne ed il bosco: con un ultimo guizzo ci deposita sull’asfalto a piè di diga (17.55 km80, 1800mD).
Ovviamente l’unica possibilità è risalire: 14% di media… e poteva andare peggio, c’è la vista sul lago!
Attraversiamo il verticale borgo di Ukotici (18.15 km82) e continuiamo a salire duro, anche se la pendenza media si ammorbidisce un po’.
Un’altra mezz’ora a spingere sui pedali prima di raggiungere il crinale (18.45 km84,5) ed il paese di Kascerga (18.50 km86): si procede più leggeri in falsopiano tra campi, pascoli, orti e viti… tutt’attorno colline che scolorano all’orizzonte nell’aria della sera.
Venti minuti ed è ora di discesa (19.10 km88): bastano dieci minuti per raggiungere il fondovalle e cinque in più per agganciare la strada principale (19.25 km94), dove i cartelli alle rotatorie indicano con sicurezza la via.
Ormai nei pressi della cittadina di Pazin facciamo il punto ed una telefonata per assicurarci il checkin (19.40 km97), poi bastano cinque minuti  e qualche colpo di pedale ancora per coprire il chilometro che ci separa dal ristorante Lovac e dalla nostra cena (19.50 km98).
Giusto il tempo per riempire lo stomaco e siamo di nuovo in sella: fanali accesi e aggiriamo il paese diretti all’appartamento Middle Istria, dove arriviamo in una ventina di minuti in prevalente salita.
Stjepan fa gli onori di casa e ci accoglie con una grappa al miele artigianale: così si fa (21.20 km101, 2327mD)!

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