Islares – Guemes, 42,5km

Lunedì 08 Agosto
+ i 4 tagliati ieri che, usciti dalla porta, son rientrati dalla finestra!
A cena un buon menù, poi la Berta se ne torna in albergue ed io vado alla ricerca di wifi e chupitos de orujo… al ritorno piove, porca vacca: niente concerto dei due chitarristi, ma tiriamo tardi a ciacole.
Soliti russatori molesti, ma in qualche modo verso mattina il sonno prevale: la belva catalana non ha messo la sveglia, io nemmeno… quando mi degno di guardare l’ora son già le 7… Bhé, tanto fuori piove!
Mangiamo tutti assieme al tavolo dell’albergue, poi cominciamo a sfollare… 0755 la pioggia ha smesso e tutti sperano x il meglio: lungo la carretera raggiungiamo Rioseco (0855 e sosta 20 cafè con leche), ma la promessa variante non si trova. La carta non è chiarissima, e bisogna tornare 2km indietro fino a Pontarron. Ricomincia a piovere e a balle girate si torna indietro e si passa x abajo e non x arriba: via sulla , carretera e siamo a Liendo alle 1050. Ancora in marcia e raggiungiamo la turistica località di Laredo alle 1145. Una sosta birra e tapas di 25 minuti con relativo punto della situazione e piani d’attacco, poi si attraversa l’affollatissimo pueblo fino alla punta (1255), dove prendiamo il barco x attraversare fino a Santona (13-1310). 10 minuti di briefing, e ancora carretera fino al lato opposto della punta, poi, alla fine della playa di Berria, si sale tra rocce e cespugli e si guadagna una gran vista sulle belle spiagge sottostanti: proprio un bel percorso, questo! Dopo tanto asfalto ci voleva proprio! Si scende e si percorre la bella spiaggia fino a Noja (1520) dove la pausa menù da un’ora ce la siamo proprio meritata.
Si riparte e tutto un tiro fino a Guemes (con dos puntos sobre la u, mi rampogna il bambino qui al mio fianco intento a curiosare) dove arriviamo che non son neanche le 19… L’albergue è uno di quei posti speciali, e lo si annusa subito: ci si ferma qua, allora! La belva voleva tirare fino a Santander, ma è un po’ stanchina… x oggi si accontenta di 42km (+4fatti x niente!).
Il posto è molto grande ma affollato e allegro: la maggior parte ha fatto una tappa breve, ed è qui dal mezzogiorno… il tempo di registrarsi e c’è una riunione con i volontari che mandano avanti l’albergue e che ci spiegano che questo rifugio è opera di un personaggio eccezionale: un prete operaio e viaggiatore che ha girato il mondo con il suo landrover, che è stato in carcere durante gli scioperi degli anni 60 e che negli ultimi anni, ormai in pensione ma mai domo, ha messo in piedi questa associazione indipendente che si adopera x il terzo mondo, i giovani ed i pellegrini a Santiago. Le traduzioni in inglese di Issam, pellegrino catalano dalla mimica irresistibile, strappano un sacco di risate e l’ora vola anche x chi, come noi, non si è ancora fatto una doccia… poi, finalmente, un po’ di relax sotto l’acqua calda, e quasi quasi non importa che si arrivi tardi a cena!
Si mangia tutti assieme, e poi son chiacchiere e anedotti… e buona notte!