Day04 Masainas_Sant’Antioco, km24
Al Sogno Sulcitano il tradizionale piatto sardo giunge come coronamento della giornata di cammino: dopo gli antipasti di formaggi e marmellata, i salumi caserecci, le olive ed i peperoni; dopo i ravioli ripieni alla ricotta ovina con erbette e la pasta col ragù di pecora; dopo il saporitissimo spezzatino di pecora nel vino di Carignano, ecco finalmente l’ambito premio, la specialità che stavamo inseguendo… il porceddu!
L’ottima cena, accompagnata da un robusto rosso della casa, ci ripaga delle dure fatiche ed un bicchierino di “filo e ferru” suggella la giornata: si può andare in branda soddisfatti!
Una buona notte di riposo ed alle 08 è ora di una colazione all’altezza della cena: ciambella, biscotti, marmellata e salumi tutti di casa… ottimo inizio di giornata!
Ci congediamo dai nostri anfitrioni e ci mettiamo in strada che sono ormai le 0920: nel soleggiato ma ventoso mattino ripercorriamo la strada principale fino all’estremità opposta del paese, quella orientale, ed imbocchiamo una secondaria che ci condurrà tra ovili, fichi d’india, vitigni e coltivazioni dei tipici carciofi spinosi.
Ci inoltriamo dunque tra campi e poderi in leggerissima discesa, prevalentemente su secondarie asfaltate ed in parte su comode sterrate fino a giungere (ore 1100) ad Is Salinas: da qui in dieci minuti siamo al ponte che divide lo stagno Baiocco da quello di Ponte Botte, habitat perfetto per i numerosi fenicotteri, aironi, folaghe, cormorani e garzette che vi abitano.
Mezz’ora su carrareccia lastricata tra le dune ed eccoci a costeggiare il bordo più esterno dell’area umida su agevole sentiero che ci accompagna al lido di Porto Botte: dove la lingua di terra che divide mare e laguna si assottiglia, un ponte in legno ci permette di passare dal terreno ormai paludoso alla finissima sabbia della spiaggia, dove ci fermiamo per una lunga sosta (ore 1205).
L’acqua cristallina è immobile e dalla temperatura piacevole, il vento da sud leggero: qualche passo con i piedi in mare, un paio di focacce e qualche sorso dalla bottiglia guardando il profilo di Sant’Antioco, quattro chiacchiere…
Un’ora passa in fretta: il vento gira, e diventa tramontana… su le felpe, si riparte!
Seguiamo la sterrata del lido, superiamo in breve il villaggio di Porto Botte ed imbocchiamo il largo sentiero che procede sospeso tra il Golfo di Palmas e lo stagno di Mulargia: bellissima zona, tutta da fotografare! Barche, canali, capanni, fenicotteri, il profilo dell’isola e dei monti… che spettacolo!
Un’ora e molte foto dopo (ore 1415), eccoci all’idrovora delle saline, l’impianto di pompaggio che alimenta con acqua di mare le vasche di evaporazione: la struttura che ne sostiene le tubazioni fa anche da ponte per scavalcare il canale di Palmas e possiamo così continuare costeggiando le vasche stesse. In mezz’ora giungiamo alla zona di accumulo e lavorazione del sale, che bordeggiamo sul lato più esterno per star lontani dai macchinari in movimento: prima di lasciarcela alle spalle lungo il tracciato dell’ex ferrovia che la univa al porto, però, ci fermiamo a far due chiacchiere con alcuni operai del cantiere.
Sant’Antioco è ormai in vista, impossibile sbagliare: sempre dritto verso ovest con il golfo a sinistra e le vasche e una grande zona umida a destra…
Un’oretta per giungere nella zona del porto, alla confluenza tra la nostra traccia e la strada statale e poi, ormai nel tessuto urbano, ancora una quarantina di minuti per raggiungere l’appartamento che abbiamo prenotato (ore 1625)…