theDesertSessions
All’alba di questo nuovo millennio, più di vent’anni fa, con il fido sodale Mirco abbiamo scarpinato per un paio di settimane da Marrakesch all’Alto Atlante: zaino, scarponi, sacchi a pelo, tre rullini nella macchina fotografica e via.
Ricordo poco, di quel viaggio: i social erano di là da venire, la fotografia analogica richiedeva di scegliere attentamente ogni scatto ed i tentativi di tenere un diario giornaliero su carta sono miseramente naufragati tra le sabbie e le rocce segnate dai millenni.
Sono rimaste delle suggestioni, però: il verde di un’oasi dopo una giornata tra le rocce calcinate dal sole; il cielo enorme e nero, trapunto di stelle; la via lattea incredibilmente chiara e luminosa, circondata di costellazioni che da qui non possiamo vedere; il profumo della menta sauvage ed il rito del tè bollente zuccheratissimo, versato rigorosamente dall’alto nei bicchierini di vetro posati su vassoi di metallo istoriato…
L’anno scorso, durante Altravesur, pedalando sulle falesie nel sud della Spagna, una striscia di terra occhieggiava tra la bruma, di là dal mare: mi sono concesso quindi una deviazione verso Gibilterra per dare un’occhiata più da vicino… l’Africa era proprio a portata di mano!
Durante l’inverno appena trascorso era l’unica idea di viaggio capace di affascinarmi: tutte le altre possibili mete cui ho pensato sbiadivano al confronto…
Sì certo, sarà caldo, l’acqua scarseggerà, e tutto quel che vi può venire in mente sul pedalare in Marocco d’estate ma… chissenefrega!
Io ci provo!