Day04 La Bruyère_Lyon, 141km

Esco dal sacco alle 07.10, dopo un quarto d’ora di travaglio… Gli altri ciclisti son già tutti affaccendati, ma in fondo io son arrivato per ultimo!
Sistemo bici e bagagli, poi vado a far colazione in boulangerie e a regolare il pagamento del camping dalla signora del minimarket, cosi ne approfitto anche per fare un po’ di spesa.
Poi, quasi le 09, è ora di saltare in sella: si prospetta una giornata pedalando nell’Isere, con la Haute Savoie ormai alle spalle… o a sinistra, visto che il Rodano, sembra indeciso: prima cerca il sud, poi svolta ad ovest ed infine dirige a nord!
Via lungo la riva in tranquillità, ma subito a Port de Groslee (368km) la prima interruzione di segnali causa assenza di pista dedicata: cioè, se non è solo per bici non mettiamo le frecce. Carta alla mano, si attraversa il ponte et voilà!
Si pedala nella campagna, tra mucche e muretti, e m’imbatto in un angolo d’oriente: intravedo tra gli alberi, nel parco dello chateaux di Brangues, una lanterna di pietra di foggia orientale… alla sepultura di Paul Claudel si accede tramite un ponticello laccato di rosso, sorvegliato da croci, madonne e lanterne… strana commistione.
Morestel (10.25, km 381) merita una visita: veramente carina la città vecchia, di stampo medievale. Nella torre interessante esposizione di Igor Sava: aperta a tutti e con bella vista dalla sommità.
Riparto alle 11 ed alle 12.05, a Quirieu, scattano i 400km dal via: il fiume si allarga e costeggiamo un ampio bacino, la Vallée Blu, evidente località turistica, poi si restringe conducendo a Sault Brenaz (412km), dove è ora di metter i piedi sotto la tavola!
Pranzo sul lungofiume, proprio sopra la ciclabile: il vento, che soffia forte da nord da quando il Rodano ha girato in quella direzione, gioca a sparecchiarmi la tavola.
Un’ora e mezza di pausa: ora di ripartire!
In prossimità di Lagnieu finisce la Via Rhona ed inizia il percorso provvisorio: diffuse difficoltà a reperire segnali. Raggiungo il paese: no info. Torno indietro. Rifaccio la rotatoria due vokte: toh, un segnalino!
Ok, seguire per La Balme.
Bello e tranquillo il seguente paesino, Traverse, ma anche i villaggi successivi… insomma tutto ok fino a Le Port, dove, di nuovo, adieu signal. O forse sono io che oggi non funziono… Comunque da qua provo qualche km sulla statale per Lyon: naaa, brutta e pericolosa! Alla prima traversa giro, in pratica ad U, per Anton: da qui seguo il naso verso il Rodano, attraverso i campi in impegnativo fuoristrada, fino a Villette per puntare su Jons… dal nulla spunta un cartello ViaRhona che si inoltra tra il mais: daje, la direzione sembra giusta. Infatti: un Chemin du Rhone scende tra le case a destra, ed un’anima buona ha appeso una busta di plastica A4 con l’agognata indicazione… Allora forse non ero io!
In ogni caso, giù dal ponte per la scalinata e via lungo il fiume ritrovato (km463), cambio sponda al ponte successivo e riecco il cartello ufficiale… Mah!
Via sempre dritto su bel fondo sterrato veloce, per deviare però (non mi è bastata) sulla ghiaia del Gran Parc, immensa serie di ex cave divenuta parco urbano tra i più grandi d’Europa: Lyon non è lontana.
Bè, insomma, non proprio: il parco è immenso e labirintico, ed uscirne chiede impegno… Sia come sia, alla fine imbocco la pista giusta e mi ricongiungo alla ciclabile, ormai alla periferia della città: ancora una decina di km, dai!
Nell’ultima tratta la bella Maxine mi fa da guida, portandomi fino in centro: sono le 20, il coso segna 495.
Un breve giretto e poi la salitona finale per l’ostello: cazzo, che dura!!!

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