DAY 06 – St Engrace – Lescun, 31km, 2381mD+
12/07/12
Allora, io sta cosa dei km e metri la segnalo prendendola direttamente dal gps, ambasciator non porta pena! C’è una certa discrepanza con i dati della guida, specialmente x il D+, quindi prendiamoli come dati di riferimento, senza troppa serietà…
I problemi con Orange li ho ancora: ho ricaricato la scheda, dopo essermi fumato 70€ con due messaggi e cinque minuti di internet, e mi son trovato a zero un’altra volta già oggi: NON FIDATEVI DI ORANGE!
Valuto di passare in spagna x protesta!
Nei paesini sperduti in cui sto passando wifi non sanno neanche come si pronuncia, quindi x ora… suspense! Dove sarà? Cosa starà facendo?
Bè, intanto oggi c’era il sole!
Oh yess! Prima bella giornata dal sabato della partenza: partito da St Engrace, lungo scosceso e tombale sentiero umido e scivoloso, salto fuori dalle nuvole verso le 10 e… sorpresa! Il vecchio cacciatore aveva ragione: il sole! FInalmente riesco a vedere un po’ di panorama, e scatto foto a cazzo per il puro entusiasmo di vedere oltre i 10metri! Percorro un alpeggio solcato da greggi di pecore, mandrie di mucche, branchi di cavalli, marmotte fischiettanti ed uccelli svolazzanti, tutti controllati dal maestoso volo planato dei gipeti, sai mai che qualcuno tiri le cuoia!
Il sentiero è ben segnalato, ma non troppo spesso, ed è meglio quindi tenere gli occhi aperti… raggiungo cmq la frontiera, ancora una volta, la seguo x un po’ e poi torno in francia x farmi un panino al Refuge Jeandel, a Arette la Pierre St Martin. Mi fermo un’oretta a godermi il sole e a mettere ad asciugare scarpe e attrezzi vari. Poi riparto, solcando un desolato altopiano roccioso, profondamente segnato da fenomeni erosivi ed abitato solamente da alberi contorti e quasi pietrificati: salite e discese si susseguono sotto il sole martellante, fino a passare Pass de l’Osque e Pass d’Azun, entrambi sui 1900m, per poi calare sulla bella vallata dominata dal Pic d’Anie. Dopo il grigiore del calcare, il verdeggiare dei pascoli crea un forte contrasto!
Mi godo la discesa sui prati tra le vacche al pascolo, per poi infilarmi nel bosco ancora zuppo e fangoso: è d’obbligo stare attenti, facile piantare il culo! Il passaggio degli animali ha creato una pappa ributtante che aspira le scarpe con risucchio degno delle sabbie mobili: ed io che ero così contento delle mie scarpe asciutte! Bè, in qualche modo cmq si raggiunge Lescun, e mi fiondo al Gite Pic d’Anie, lavalava, butta tutto ad asciugare, barba e capelli ed è già ora di cena.
Di wifi, come si diceva, manco l’ombra… appena posso mi faccio vivo, magari dalla spagna!