CounterClockWise day14 Neufchateau _ Pontailler sur Saone 188km 1470mD
Consuete 06.30 e sveglia al grido “Libertè, Egalitè, Umiditè!”: bici e tenda coperte dalla più viscida patina di umidità dalla partenza in qua… neanche penso di sgocciolare o che: sbatacchiata veloce e impacchettare ad minchiam, tanto poi toccherà fermarsi ad asciugare sul serio!
Solita routine del risveglio ed alle ore 08.00 go, si va in paese in cerca di colazione: nell’accogliente sala da tè della boulangerie mi godo la tripla briosche ed il doppio caffè… e si può partire sul serio (08.25)!
Si sale lungo la provinciale, poi si sterza giù su veloce secondaria che si srotola in discesa verso il fondo della valle dove attraverso il villaggio di Circourt s/Muzon, simpatico fiumiciattolo che solca la verde vallata (09.00 km11): proseguo in ampia curva a seguire verso il borgo di Pompierre (09.15 km17)… ancora tre chilometri e lascio lascio il Vosges per entrare nel Department Haute Marne (20km).
Rimango all’ombra delle colline tra i verdi ed umidi prati, ripasso le Mouzon a Sommerecourte per poi salire nel bosco, adesso sul lato soleggiato della valle, e scollinare all’altezza di una cava di ghiaia: qui mi attende una bella discesa di tre chilometri, ma occhio alle curve punteggiate di sabbia e ghiaino, quasi sicuramente a causa dei bilici provenienti dalla cava. Giungo così ad un passaggio a livello che attraverso per seguire subito una traccia gravel a lato dei binari (09.50 km27): il numero magico, oggi, sembra essere il 3… ecco infatti tre chilometri di bianca strada sterrata che conducono ad un piccolo borgo odoroso di stalla, dopo il quale si può ammirare il villaggio principale sulla sommità della collina di fronte, dominato dalla chiesa nel punto più alto: tutto attorno boschi e prati appena falciati, boschi, vacche e coltivi. In giro, però, ancora nessuno.
Sempre unico umano a muoversi nel paesaggipo, passo anche Bourmont e raggiungo Doncourt s/Meuse (10.30 km39): questa zona ricorda molto le colline della Baviera, il continuo salire e scendere tra verdi prati, campi di mais e pascoli… anche qui le pendenze sono meno rigorose ed il verde splendente dell’erba testimonia l’altissimo tasso di umidità.
Procedendo nel paesaggio agreste, sovrappasso l’autostrada (11.20 km59), oltrepasso Maulain (11.45 km65) e giungo a le Chatelet s/M (12.05 km70,5): niente bar, niente fontane, nessuno in giro.
Proseguo fino ad Andilly, dove chiedo un rabbocco d’acqua alle uniche persone presenti che sono, ovvviamente, in villeggiatura: nessuna informazione veramente attendibile ma la speranza di un paio di ristoranti al prossimo villaggio… pedalo altri 7km e finalmente eccomi a Neully l’Eveque dove (13.00 km90), dopo aver gironzolato un po’, il bar che pareva chiuso è invece aperto, e posso fermarmi a mangiare qualcosa!
13.10 e mi fermo, spacchetto i teli e li aggancio alla ringhiera del bar: il menù è ristretto all’umore della signora dietro il banco, e non è particolarmente appetitoso, per usare un eufemismo! Ma ho una fame che mangerei il tavolo, quindi divoro tutto senza pietà e lo mando giù con un caffè il cui unico pregio è la temperatura bollente… poi pago, esco, e porto i teli su di un prato al sole per finire di asciugarli. Un quarto d’ora e, caricata la bici, sono in partenza (14.15).
Un tratto in piano, una collina da risalire, ed una tranquilla discesa che porta al Fort de Peigney, intitolato a Constance Chlore (14.45 km99), opera militare di fine 1800 evidentemente “dimenticata” da lungo tempo ed ora in fase di recupero: fervono i lavori di scavo e restauro, e la struttra di fossati e ridotte è parzialmente visibile.
Si scende, si attraversa un corso d’acqua e si sale duro alla città cui il forte, assieme ad altre opere fortificate, faceva la guardia: Langres, importante città in cui entro dalla Tour Virot (15.05 km102), proseguo per la cattedrale e pedalo, rigorosamente contromano, lungo la bella, colorata ed animata via centrale. Sosta al Carrefur Express, dove acquisto provviste d’emergenza ed il necessario per fare merenda (bottiglione di tè, pesche, snikers; 15.25 km104).
Giusto venti minuti e si riparte: appena uscito dalla città lungo il lungo viale alberato del parco cittadino, scendo veloce ad imboccare una ombreggiata Voie Verde a mezza costa, poi seguo un tratto di principale e procedo su tranquille secondarie fino ad un tratto gravel scassato tra pascoli e mais (16.30 km115), da cui un tratto decisamente mtb conduce al piccolo borgo di Heuilley Cotton (16.40 km116): appena un chilometro dopo imbocco il “Canal entre Champagne y Bourgogne”. Originariamente conosciuto come Canal de la Marne à la Saone, è il prolungamento del Canal de la Haute-Marne, di cui rappresenta il completamento navigabile per il trasporto delle materie prime nell’importante distretto metallurgico: fine del momento Quark.
Una prima deviazione su secondaria (17.00 km124), poi si rientra e si riesce qualche volta a causa di parti non percorribili: il fondo è molto vario, a tratti è buono, a tratti scassato, a tratti sporco e rotto… comunque si prosegue lungo l’asse del canale… oltrepasso un’altra chiusa ed entro nel Department de la Cote d’Or e proseguo lungo il canale, ora dal fondo molto più curato, uniforme e scorrevole (17.45 km140).
Trovo comunque una deviazione dall’argine, poi rientro e tento poco dopo la fortuna per seguire le indicazioni verso un campeggio: nel piccolo spiazzo antistante un mulino non c’è nessuno, e non si capisce se i gestori si faranno vivi… Ne approfitto comunque per una veloce sosta merenda con pesca e snikers, riparto ed in breve, 2km in tutto tra andata e ritorno, sono nuovamente in traccia lungo il canale (18.25).
Ormai è l’orario giusto, qui in Francia: esco in cerca di cena all’altezza di Dampierre, disegnando un curvone che comprende tre villaggi, piccoli i primi due, grande il terzo, ma non trovo nulla (19.00 km160)…
Proseguo e raggiungo Champagne de V dove, effettivamente, ecco l’Auberge Bar Restaurant… ovviamente chiuso (19.20 km165)!
Torno sul canale ad Oisilly (19.40 km170), pedalando veloce, che il tempo è tiranno: sempre dritto, e la fine del Canal è segnata dalla confluenza con un ampio corso d’acqua: ora si segue la Saone… o almeno credo (20.20 km183)!
Eh sì, è proprio il grande fiume quello che seguo ora, visto che il bel paesone cui giungo ormai all’imbrunire si chiama Pontailler sur Saone: pausa kebab alla velocità della luce sulla Vieille Saone, nel centro storico (20.30 km187).
Kebab, coca e patatine smantellate a tempo di record e, ore 20.50 via a bomba in retromarcia, passo il ponte sulla Saone, giro un angolo, faccio un drittone ed è subito camping Chanoie ma, ovviamente, reception chiusa e nessuno dello staff in giro (20.55 km188): provo a fare un paio di telefonate, ma niente… intanto monto il campo, poi vediamo se sarà… alla portoghese!