SouthoFwhyNOrTh! Day04 Gallivare_Ostersund by train
Martedì 31 luglio
Mentre due vecchi trekkers rockettari accampati poco lontano si concedono qualche birra ascoltando vecchi classici del rock, io mi chiudo in tenda a ronfare della grossa!
Scendendo verso sud la luce del sole si fa un po’ meno intensa verso mezzanotte, ma comunque buio non è di sicuro… in ogni caso, stanco come sono, dormire non è certo un problema!
Sveglia presto, 0545, che proprio non lo posso perdere il treno, ed alle 07, già fatta colazione ed impacchettato tutto, inforco la bici e mi reco in stazione.
Bastano dieci minuti, poi individuo il binario e tiro fuori il libro elettrico per ingannare l’attesa.
Sono il primo a salire, visto che c’è l’incudine a pedali da sistemare: il Inlandsbanans è un treno panoramico che attraversa la Lapponia svedese nei soli mesi di luglio e giugno, una vecchia motrice con una sessantina di posti a sedere ed un piccolo vano di carico. Se la prende comoda, fermando spesso tra i boschi, nei villaggi e nei luoghi notevoli lungo il percorso: l’ho scelto come alternativa al bus, molto più asettico e stancante, sia pure economico, per proseguire la discesa verso sud.
Alle 0805 si parte dunque da Gallivare per percorrere la famosa zona mineraria, montagnosa e ricoperta di foreste, laghi, acquitrini, fiumi e torrenti, dighe e cave, scavalcando ponti ed infilando un paio di corti tunnel, frenando ogni tanto per una o più renne oltre che per le fermate regolamentari.
Alle 0940 sosta al Circolo Polare Artico e conferimento del diploma (grazie ma non serviva); poi alle 1125 coffee break a Moskosel, prima vera stazioncina, 12km dopo la quale, nel 1932, è avvenuto il più importante incidente sulla linea: 60 tra morti e feriti a causa di alcuni cavalli sui binari.
Alle 1235 durante la sosta ad Arvidsjaur, con tanto di rifornimento carburante, il lungocrinito Dominic Uffi, di origine italosvedese, ci intrattiene col blues-rock della sua Gibson ad altezza ginocchio; mentre a Sorsele, ore 1415, un imprevisto cambio treno (cheppalle!) mi costringe a sbarcare e reimbarcare il velocipede.
Si attraversa poi,1510, il ponte sul famoso fiume Vindelaven, ispiratore di canzoni tradizionali, mentre inizia a piovere ed infilo il naso nel mio romanzo noir: lo sollevo solo a Wilhelmina per la pausa pranzo (o cena?) a base di affettati d’alce e renna con mirtilli, maiale, gnocchetti in salsa di pesce (credo) insalata, pane nero e birra locale.
Curiosità: sembra che la cittadina abbia dato i natali ad una famosa, e fallimentare, bici in plastica grigia…
Si riparte alla volta di Dorotea, ore 18, che ha cambiato nome grazie ad un editto di un qualche re Haakon o un nome simile, e si procede verdo Stromsund ed il suo enorme lago che ospita almeno nove (o diciannove?) dighe ed è tra i maggiori produttori di energia idroelettrica del paese (ammesso che abbia capito giusto, stavo leggendo, sorry).
In ogni caso, esce il sole e ci accompagna fino alla bella città di Ostersund, ore 2100, dove, buon ultimo, scarico la bici e mi avvio verso l’ostello: stasera doccia e materasso!