CounterClockWise day13 Corny _ Neufchateau 180km 1160mD

Consueta sveglia alle 06.30, tenda zuppa cui è sempre difficile abituarsi, routine del mattino, colazione volante con i due pain chocolat prenotati ieri in reception e partenza che son quasi passati 90 minuti (07.55): su anche il goretex, che l’umidità becca!
Via lungo il canale nella bruma che sale dal corso d’acqua, scaldandosi lentamente: a Pont a Mousson, però, ci arrivo a petto nudo, mentre il sole ancora basso favorisce bei riflessi di chiese ed edifici della sponda opposta sulla sonnacchiosa superficie del fiume (08.50 km18).
Mi ero scordato che i cafè propriamente detti, qui in Francia, servono solo da bere: café au lait, biere, pastis… ma di mangiare qualcosa non se ne parla! Io però ho fame, e dopo aver inutilmente provato in un paio di café in piazza riparto brontolando…
Via sempre sull’argine, veloce e speranzoso di colazione, oltrepasso un ponte stradale ed infilo la direzione Nancy (09.15 km26): breve deviazione sulla D40 ed eccomi ormai ad Autreville, anch’essa tristemente sprovvista di petit-dejeuner (09.30 km31), che trovo però, finalmente, a Custines (09.50 km38). Colazione in boulangerie, quindi, come da consolidata tradizione nei viaggi passati, ed in venti minuti si riparte decisamente più tranquilli!
Via lungo l’acqua senza storia, pedalando facile lungo il canale, per poi approfittare del un ponte ciclabile in corrispondenza di una diga per attraversare sulla sponda opposta (10.50 km53) proseguendo ad agganciare una ciclabile (11.25 km58) che conduce a Laneuveville (11.40 km63) da cui seguirò il Canal de Jonction de Nancy che, utilizzando 18 chiuse, si sviluppa per 10km collegando il Canal de la Marne au Rhin al Canal des Vosges: da quanto capisco, è stato chiuso per un bel pezzo causa cedimento degli argini, ma riaperto da una decina d’anni e nuovamente navigabile. Ovviamente, io lo prendo contromano: infatti ufficialmente nasce a SudOvest e procede verso NordEst, da dove arrivo io… si sale quindi per guadagnare quota fino alla coppia di chiuse alla sommità del sistema idrico (12.00 km69) da cui si procede in piano per qualche minuto fino a Messein ed alla Encluse 01 dove, dopo les Turbines (nome che non lascia molto spazio alla fantasia) si pedalala in favore di gravità, scendendo sotto la linea di displuvio (12.10 km72) e si raggiunge finalmente il Canal des Vosges (12.15 km73,5).
La riva si fa più animata ed industrializzata, punteggiata di strutture e cantieri; si costeggia un enorme bacino di smistamento e caricamento di materiali vari, mi sembra di capire principalmente metalli e minerali (12.30 km78), e si giunge ad un tratto di canale dalle paratie metalliche (sarà quello che aveva ceduto?) che divide il villaggio di Pont Saint Vincent da quello di Neuves Maisons (che ad occhio e croce dovrebbe esser sorto dopo il primo…): continuo a pedalare ancora, ma poco prima di Sexey aux Forges, individuo il posto giusto per la mia pausa panino e teli tenda (12.45 km83).
Il tempo passa veloce, e nell’aria risuonano le sirene (o si dice trombe?) di una chiatta proveniente dal canale: anche per me è ora di ripartire! Ore 13.30 e si salta in sella, ad attraversare una scenografica zona di laghi ed acquitrini che termina nei pressi del borgo di Pierre la Treiche (14.05 km100), dove attraverso un ponte per accedere alla foréte comunale da cui si sbuca direttamente a Toul, importante cittadina la cui cattedrale è direttamente sul Chemin Saint Jacques du Le Puy Vezelay, ossia uno dei Cammini di Santiago in terra di Francia (14.30 km103).
Una piccola sosta fotografica dedicata principalmente al bel chiostro in stile gotico, un giretto tra le vie lastricate ed è ora di ripartire: appena fuori città imbocco il Canal de la Marne au Rhin Ouest (14.45) ma in breve tocca lasciarlo per un tratto sull’asfalto della D11 (15.10 km111)
Dal villaggio di Foug (15.20 km113) si esce in salita sulla D400, che subito scende tra i prati per condurmi in breve dal bacino idrico della Mosella a quello della Marna.
Oltrepasso il borgo di Pagny sur Meuse (15.40 km119) per poi percorrere un ultimo tratto poco entusiasmante a lato di un asse viario principale, da cui però riesco a scantonare sul finale: un ultimo tratto di gravel grossolano e quasi VTT (che sarebbe come chiamano qua le MTB) mi porta a Void, villaggio sul Canal de la Marne au Rhin, dove è ora di azzerare i contatori e cambiare traccia (16.05 km127 740mD).
Azzero tutto, faccio il punto e riconsidero un paio di variabili, modifico la traccia approntata alle 02 di notte e non proprio inappuntabile, e si parte: ore 16.15 e abbandono l’argine, decisamente non ciclabile e manovro per giungere a Sauvoy (km05,5) dove però la situazione non cambia e devo quindi procedere in salita verso Vauculeurs (16.30 km07), abbandonare la secondaria a favore della comunque non affollatissima D964 (12,5 km) e raggiungere la meta, famosa per essere il paese di Jean D’Arc (si capisce, vero, che sarebbe Giovanna D’Arco? 16.55 km13,5).
Una ventina di minuti tra pausa e rapido giretto nel piccolo borgo, poi volto le spalle a Vauculeurs, oltrepasso la Meuse ed eccomi a Chalaine (17.20 km16) da cui proseguo verso Champougny, bella pieve di campagna con piccolo cimitero (17.40 km22), oltrepasso Sauvigny (18.10 km32), Brixey aux Chanoines (18.25 km35,5) e Maxey dove passo sull’altra sponda della Meuse, ancora una volta (km38,5).
Ancora qualche chilometro e a Domremy la Pucelle il camping c’è, ma il est fermè, ovviamente (41km)!
Quindi si pedala ancora, adesso in salita, per raggiungere la Basilique Ste Jeanne D’Arc, dove se non posso contare sul ristorante di fianco (ovviamente chiuso pure lui), mi aspetto almeno di poter far affidamente sulla accueil pelerine, ovvero sull’accoglienza per i pellegrini di Santiago… AhAhAh, seee ocio! scherzavo! Mai capitato, in tanti anni, che un prete ti dia un posto letto! Ci provo lo stesso, ma ovviamente la risposta è negativa: tutto pieno! Ovviamente non c’è, a dir poco evidentemente, nessuno ma… vabbè, sempre la stessa storia, sta carità cristiana… (18.55 km43).
Ovviamente non ci facevo conto, dispiace solo vedere che a pensar male si indovina, ma tant’è: imbocco la ciclabile nuovissima e velocissima, ben distanziata dalla principale e dirigo verso Neufchateau dove, qua sì, trovo un camping aperto (19.30 km53 420mD)!
Grande e con pochi villeggianti, la maggior parte ciclisti o motociclisti, strategicamente piazzato appena fuori dalla cittadina: pianto la tenda, doccia bollente e via a pedali verso il centro, dove, dopo un breve giretto panoramico, mi fermo a cena per il peggior pulled pork della mia vita! Deluso ed insoddisfatto, ormai alla cassa arraffo un tortino al cioccolato che mi ridona il sorriso: alle volte basta poco!

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