Dìa15, Sabato 27, Calzada-Fuenterroble de Salvatierra, 20,5km

 

plata_062709_1442Sveglia tardiva, sono le 06.30, dopo la bella dormita nella frescura della notte castigliana… bhe, si potrebbe parlare di freddo, a dirla tutta! Che differenza con l’Extremadura! Su la felpa e via, alle sette si parte, su comoda strada bianca, attraverso pascoli e boschi, boschi e pascoli… sì, il panorama non è molto vario, ma di sicuro tranquillo e rilassante.
Una sosta nel paese, quasi abbandonato, di Valverde, per aggiustare un po’ i piedi e rosicchiare qualcosa, poi via di nuovo: inutilmente cerco il bar a Valdelacasa e tiro dritto fino alla prossima sosta, su di un muretto in cima ad un colle.
Non resta che scendere, ed ecco Fuenterroble.
La casa parrocchiale che funge anche da albergue mi accoglie nella figura dell’hostpitalero svizzero, che mi chiede se sono veneto! L’accoglienza è calorosa e la casa, tutta in legno e pietra, molto particolare e molto viva. Arriva anche padre Blas, il prete, che mi porge il suo benvenuto e poi va ad officiare un “entierro” (funerale) verso Salamanca: prima, però, mi racconta che è appena tornato da Roma, e che sta organizzando un pellegrinaggio Assisi-Rieti-Roma con carri e muli…
Mi siedo fuori sotto il portico ed arrivano: i quattro cavalieri di Cadice, che fanno il pellegrinaggio a cavallo, i due milanesi, due spagnoli partiti a piedi da Granada, accompagnati da Piotr, ed infine due tedeschi sessantenni… ammazza quanta gente!
Ci si sistema ed ognuno attende alle proprie faccende… mangiato un panino all’unico bar del paese (e visto trionfare Vale Rossi) decido di non cenarvi, la sera, ma di fare diversamente… e quando l’hospitalero propone di cenare tutti assieme, bhè, è il momento della pasta al tonno e olive!
Faccio la spesa e inizio a trafficare con i fornelli, anche se la dotazione in cucina non è proprio al top. Comunque ci si arrangia… compare Don Jose Maria, il madego del villaggio con cui ci siamo intrattenuti nel pomeriggio, con un qualcosa avvolto nella giacchetta: è un chorizo di un metro e venti! Si sta invitando a cena, ed il salame gigante è il suo contributo! Minchia!
Verso le 21 la pasta è in tavola ed il cocinero ottiene il giusto tributo alla sua arte culinaria… la cena si svolge allegra e rumorosa come non mai qui sulla Via della Plata: siamo in 15! Emilio ci costringe a finirla cantando la versione spagnola di “chi è nato a settembre, si alzi, si alzi…” tanto per non lasciare lì il vino… un successone!
Sono ormai le 23, ed è ora di infilarsi in branda…

Potrebbero interessarti anche...

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
Translate »