whyNOrTh?!? Day27 Karigasniemi_Olderfjold, km158

Giovedì 26 luglio

Riscaldamento a manetta per asciugare il materiale fradicio, doccia rovente, zuppa bollente, letto caldo: mi sveglio come nuovo!
O quasi, insomma: cielo coperto, temperatura decisamente più consona alla location, gran colazione e si va a passare il confine per entrare in Norvegia.
L’accoglienza non è delle migliori: il tempo di traversare il fiume che separa i due stati ed il temporale è servito!
Piove fino alle 13 abbondanti: quattro ore di vento freddo e pioggia gelida, tanto ci vuole per passare a testa bassa Karasjok (1015, km4097) e fare poi una sosta cambio vestiti sotto il portico dell’unica casa possibile alle 1200, km4117, approfittandone anche per mangiare un mars e ammazzare nugoli di zanzare inferocite… Ah! Ovviamente il tutto pedalando in salita, cosa credevate?
Alle 1400, dopo un’oretta quasi asciutta, si passa il crinale e si inizia a scendere, porca miseria se era ora, raggiungendo in breve (1425, km4145) Skoganvarre, dove una pausa panini e biscotti si impone, seguita da un sonnellino (in realtà credo di esser svenuto sul bauletto della bici) al sole per asciugare le vecchie e stanche ossa.
1540 e tocca ripartire, nello splendido pomeriggio, ora caldo e soleggiato, e nella meravigliosa cornice di laghi e montagne che conduce al fiordo di Porsanger: dopo il paese di Porsangmoen (1620 km4154), con il suo bel lago, incontro Francesco, di ritorno dal Capo si dirige verso casa lungo la mia via di salita… È in giro da due mesi, è di Eraclea e ce la raccontiamo un po’… Tre quarti d’ora a parlar dialetto veneto e poi saluti, uno verso sud e l’altro verso su!
Mi son raffreddato a star fermo, e ripartire è un po’ difficoltoso: pochi km sul coso, maledetta pioggia, e quasi le 18… Male!
Pedalo un’ora ed arrivo a Lakselv (1655  km4172) sul Porsangerfjord… Ma aspetta! Ah! C’è il fuso orario norvegese! Ho guadagnato un’ora!
Mi tocca pedalare un’ora di più, insomma… che affarone!
Sono sul Mar di Barents: lo spettacolo è mozzafiato, e salto giù di sella ogni venti metri per scattare foto… Le renne che pascolano in spiaggia, le mille isole ed isolette, i sassi affioranti, i pochi alberi contorti, case, capanni e officine, barche, barchette e pescherecci, lo sfondo fatto di montagne antiche e severe che digradano in mare e di nuvole e nuvoloni tinti dal sole perenne di queste latitudini… che differente bellezza rispetto la Lapponia!
Una natura ugualmente severa, ma più varia e mutevole, dove l’occhio non si annoia mai e sempre nuovi particolari esigono attenzione ed emozionano… L’ho già detto, lo so, ma… uno spettacolo incredibile, che vale tutta la pioggia, la fatica, la fame, la scomodità, i chilometri e le birre non bevute in Scandinavia!
Alle 1805, nel mezzo di questo rapimento, giungo a Stabburdness (km4187) e continuo a procedere tra i fiordi in continuo saliscendi, a volte parecchio vigoroso, godendo della luce radente del sole perenne fino a Olderfjord (2120, km4237): ultimi 5 chilometri controvento da paura, inchiodato a 10 all’ora o poco più, tanto per prosciugare le ultime energie, e giungo al campeggio. Reception chiusa, numeri telefonici inaffidabili, ma a forza di dai nel giro di mezz’ora riesco ad ottenere, a caro prezzo, la chiave di una stanza: riscaldamento a manetta subito e vediamo di rilassarci un po’!

Potrebbero interessarti anche...

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
Translate »