Dìa25 Pamplona_Berroeta, 49km (-3)
Si abbandona oggi il cammino francese x imboccare quello di Baztan, che percorre l’omonima vallata basca: x rendere le cose meno ovvie, lo prendo a rovescio, tornando al nord… speriamo bene, che già so quanto sia difficile percorrere i cammini al rovescio!
Riscrivo queste note a Santander: ho perso il file originale, e cercherò di ricostruire il percorso dagli appunti scribacchiati durante la giornata di marcia…
La prima cosa da fare è tornare indietro: le info ricevute a Saint Jean risultano sbagliate… il camino incrocia il frances a Trinidad de Arre… e vabbé.
Salto al volo su un autobus che mi porta a Burlada e mi risparmia un buon 3km, ma gli altri 3 me li devo smazzare: arrivo all’albergue di Arre alle 0730, ed interrogo un bicipellegrino che sta uscendo dall’albergue… non sa nulla ma mi aiuta a svegliare l’hospitalero, che non so se tonto o intontito dal sonno, prima non capisce cosa chiedo, poi mi sbatte fuori dicendomi di seguire la carretera fino a Urdax!
Ma non mi do x vinto: seguo la carretera fino alla general, poi entro nel pueblo di Arre e mi imbatto in un percorso che segue il rio Ulzama e lo seguo fino a Sorauren ed al suo ponte romanico (0830). Qua un signore con cane (ci si può sempre contare!) mi dà la dritta giusta e dopo un 15 minuti imbocco una senda che sale tagliando la costa in direzione di Olaitz, dove arrivo in qualche modo: sui pascoli rasati da poco non resta segno di passaggio, e si naviga a vista.
Poi, solo in virtù del mio fiuto e di pazienti ricerche in saliscendi, riesco a raggiungere Enderiz (0925): dopo di questo borgo, sconsiglio di seguire il camino ufficiale (è sporchissimo e difficile da seguire) e di concedersi un velocissimo chilometro su carretera, invece che 1,5km di giungla da affrontare con il machete! Si arriva cmq ad Ostiz, da dove si continua a salire alla volta di Burutain, e dove le info che ricevo mi mandano fuori strada: il camino prosegue proprio sulla via che meno ti aspetti, una strada a 4 corsie (sia pure nel suo ultimo tratto, prima di stringersi di nuovo). Poi ancora su caminos parcelarios e strade secondarie e borghi (Etulain, Leazkue) fino al bel paese di Lanz (h1310 – 1340), dove mi concedo una sosta al bar x cerveza y pinchos e dove ricevo generici consigli ed incoraggiamenti sul camino (a detta degli indigeni molto difficile da trovare).
Riparto, esco dal pueblo e imbocco una mulattiera tra i castagni, che da lì a poco, in forte salita, mi porta in una fitta faggeta: i raggi del sole creano giochi di luce e ombra che rendono difficile riconoscere i colori ed i segni… sembra di galleggiare tra il verde, l’oro ed il bronzo che i raggi del sole cavano da foglie, tronchi e pietre…
Tolti gli occhiali da sole va meglio, cmq, e un po’ a naso e con grande attenzione mi imbatto nella calzada romana: bingo! Se ci son passate le legioni, è la via giusta!
Sempre seguendone il senso, si sale nel bosco fresco ed ombroso fino alla ermita di Santa Maria de Belate, dove mi concedo una sosta (1455-1510).
Poi perdo i segni. Le possibilità son due: calzada romana, che si perde tra le felci e sale forte; mulattiera in piano e poi discesa, larga e battuta… segni comunque niente. O meglio, anche troppi: sentieri locali, gr, frecce… ma si capisce poco un cazzo!
Esploro la calzada, ma sembra poco frequentata, ridiscendo ed imbocco l’altra: giungo alla Venta de Ulzama (anche nota come Venta Quemada, ore1530: le indicazioni bilingui servono solo a far casino, da ste parti!), ma x quanto cerchi niente segni. Dopo 20 minuti mi arrendo ed imbocco la statale in discesa. Alla Venta de San Blas (1620) il barbuto gestore (prendendomi amabilmente x il culo) mi spiega che dovevo restare sulla calzada, e mi rimette sulla giusta via. Giù per il bosco a rotta di collo ed in breve raggiungo Almandoz (1650, altro bel paesone e gran chiacchiere con simpatici vecchietti) e poi, con calma, ormai, Berroeta (1730): l’albergue è grande, ma ci sono solo io. Niente bar o ristorante, ma c’è la cucina e la signora, per pochi euro, mi procura di cui prepararmi un piatto di spaghetti al tonno e pomodoro ed un pezzo di pane… doccia e lavalava e non resta che riposare un po’…