S2N day36 Colunga _ Gerra, 91km 1210mD

Appena in tempo: dopo una giornata a pedali senza il molesto ciribiri, esco dalla doccia… ed è il diluvio!
Continua per tutta la sera e, per quanto ne posso sapere, tutta la notte, ma il mattino è solo mooolto umido.
Olè!
Un’ora è sufficiente per sistemare la bici e fare colazione, ed alle 08.30 si parte… accendendo il coso un chilometro dopo, ma fa uguale!
Carretera general fino a La Isla, dove attraversa il rio Espasa (08.45 km04): “aspetta che faccio un giretto alla playa” diventa in un attimo “faccio il sentiero della costa, chissenefrega!”
Ed infatti, dopo essermi divertito con la bestia in riva l’oceano su tratti anche molto fangosi e scivolosi, tra pascoli vista mare, reticolati e scogliere, tento di seguire ancora il camino peatonal ma, alla playa de La Campona, c’è una cuesta arriba proprio non pedalabile e quindi, a malincuore, torno indietro e riprendo l’asfalto (09.15 km08).
Dalla spiaggia risalgo 130 metri di quota per tornare ad agganciare il camino dove sbuca sulla carretera secondaria (09.30 km10) che porta a Caravia Alta, dove si trovano la general ed il ponte, fondamentale per passare sopra all’autostrada.
Poi la N632 scende e risale a Berbes (09.40 km14), dove la lascio e scendo su secondaria a Vega (09.45 Km15), dalla quale si risale, attraversando il borgo su bella stradina lastricata, si scollina e poi si continua a mezzacosta sopra i pascoli e tra i boschi, spostandosi parallelamente al litorale oltre le colline alla mia sinistra.
Ha piovuto tutta la notte, e su queste rampe fradice in cemento vecchio e muscoso il grip è molto scarso: quindi marcia bassa e pedalare lentamente per lasciare che la scolpitura dei copertoni faccia il suo lavoro! Si procede comunque regolarmente tra i muretti a secco ed i roveri, tornando a salire mentre la vista si apre sul villaggio successivo sul crinale di fronte.
Ma il sentiero piega invece verso Abeu (10.05 km18), da dove scende a Ribadesella (10.15 km20): pedalo lungo la riva del riu San Pedro finché si getta nel rio Sella, che dà il nome alla cittadina, e lo attraverso (10.25 km22,5). Ancora un po’ e si esce dalla cittadina (km24), si prende la generale per sovrapassare i binari e… poi ci si resta, perché il camino in questo tratto espone il cartello “riservato ai pedoni”!
Dopo il fiume è evidente un cambio nell’orografia del terreno: le montagne a sud si fanno più alte, più aguzze, meno dolci e più verticali, rocciose. C’è poco spazio sulle loro pendici per gli alberi, relegati alle basse colline che le precedono, poi sono pascoli, frutteti, case rurali ed infine alcuni boschetti nella zona più vicina alla costa, dove si trovano i borghi e le città.
Sull’asfalto attraverso per intero il paese di Camango (10.40 km28): mentre pedalo verso Belmonte (10.50 km30) incrocio parecchi pellegrini in bici e qualcuno a piedi… subito dopo il paese la strada scorre parallela all’autopista in uno di quei passaggi obbligati in cui strade, binari e cammino si contendono lo spazio.
Sottopasso l’autostrada e continuo poi sulla AS379 (km32,5): l’asfalto scorre ora tra i campi di mais giovane e le colline boscose che li chiudono verso sud, prima delle pareti che li sovrastano, conducendo in salita fino a Nueva (11.00 km34).
Da qui, in favore di gravità, arrivo alla playa de San Antolin de Beon (1140 km40), affollata di surfisti, e subito dopo ecco la omonima iglesia… ed una pista in salita!
500 metri di paura, si fa per dire, su bianca argilla fradicia, scivolosissima: riesco a pedalarli tutti, ma sputo un polmone!
Guadagno però un sentiero pianeggiante tra gli eucalipti con vista sulle belle montagne al sud, che poi si butta in discesa, anche sassosa, a Barro, scenografica località con iglesia a filo di ria, dove mi fermo a far due chiacchiere con Guillermo (11.55 km43).
Poi, un chilometro dopo, il camino torna ad affiancare la general, ed io con lui, per raggiungere Po (12.20 km48) e prendere una secondaria, poi breve tratto di carrettera e secondaria ancora (12.30 km50): in un paio di chilometri sovrappasso l’autostrada e gli svincoli su duplice rotonda e mi aggancio alla N634, cioè la sorella della N632, quella che, l’altro giorno, al rio Esva non ho preso perché andava in salita… ma eccola qua!
Fortunatamente, al di là del fatto che l’autostrada drena il grosso del traffico, c’è sempre una bella corsia d’emergenza per entrambi i lati della nazionale, quindi si procede in sicurezza (12.35 km52) per San Roque del Acebal (12.40 km54) e Puertas de Vidiago (12.55 km58).
C’è da dire che qui i pueblos sono molto più vicini, addirittura attaccati uno all’altro… sarà forse la vicinanza della linea del Feve, che scorre proprio di fianco alla nazionale?
A bordo strada, comunque, si continuano a vedere i miliari con le tessere azzurre e gialle del camino, e molti sono i cartelli che avvisano gli automobilisti della presenza dei pellegrini, anche se mi par di capire che spesso il camino scorra sull’altro lato rispetto ai binari ed alla strada… o perlomeno lo spero per i pedoni!
Ore 13.00, km60, dopo aver passato i pueblos di Riego e Vidiago, la carretera scende e sottopassa l’autostrada ancora una volta e mi porta incontro al fastidioso ciribiri!
Già bagnato arrivo a La Franca (13.20 km68) poi, per una pista di servizio sterrata lato autostrada (13.35 km70), attraverso la general e prendo una secondaria dietro le case: mentre continua a piovere si risale a Colombres.
Da qui un camino lastricato in bella discesa (13.45 km73,5) porta al ponte sul rio Deva, che segna il confine tra provincia di Oviedo, in Asturias, e quella di Santander, Cantabria.
Entro quindi ad Unquera dove, all’uscita del paese, lascio la carretera e prendo un sentiero sterrato a bordo binari molto fangoso, sul quale incontro alcuni pellegrini (14.00 km76).
Breve discesa e, ad un chilometro, ritrovo la carretera 634 che scorre ora tra il fiume, a destra, e la playa bordata dal mais a sinistra.
Ma è ora di pranzo, e mi fermo ad un ristorante strapieno lungo la strada (14.15 km78,5): un’ora di meritata pausa e si può ripartire.
Un breve tratto e poi mi stacco dalla carretera per rimanere un po’ più in alto e salire a Santillan, sul crinale sospeso tra l’oceano a sinistra e la ria a destra (15.35 km82).
Ora di scendere a San Vicente de la Barquera e, passato il ponte, risalire la collina fino alla sommità, dove ci sono la iglesia e l’albergue (15.45 km85).
La iglesia è chiusa, e all’albergue non mi vogliono: un paio di telefonate e risolvo.
Scendo verso l’altro ponte (16.00 km86), lo attraverso, risalgo la collina opposta, lascio la general per una stradina che si inerpica tra i pascoli con vista oceano, poi la cambio con la CA131 (16.25 km90) ed eccomi alla Surf House Gerra, dove Paula y Ruben mi accolgono a braccia aperte (16.30 km91)! 

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