MediterraneanConnection2021 Day10 Molina _ Refugio Fuente de los Vaqueros, 102km 1573mD
Giovedì 08 luglio PREVIEW
Vado a bermi una birra che, se con la borsa qualcosa ho fatto, non riesco però a trovare uno straccio di alloggio: tutti al completo.
Al bar Chan y Juan mi vedono arrivare in bici e mi offrono una sedia ed una birra: bravi!
Poi mi trovano anche un posto nella stessa pension dove si son sistemati: come direbbe Giorgioguerriero… “Carisma!”.
Ok, così va bene!
Bè, a sto punto tocca pagare almeno i beveraggi, a cena, o no?
In branda a mezzanotte che nel frattempo il piano B ha preso una forma abbastanza definita.
Alle 08.30 son il primo ad entrare al Correos, ossia le Poste, per info: esco con una scatola e torno per andarmene definitivamente alle 09.30, dopo essermi spedito qui a Molina le borse ed un buon 70% dell’attrezzatura… spero di non aver sbagliato i conti!
Vabbè, ormai è fatta!
Torno in pension a ridistribuire i restanti attrezzi e ricaricare la bici: poi pulizia e desajuno e, dopo un breve gironzolo poco convinto nella bella cittadina (prometto di visitarla quando torno!) è ora di partire!
Cazzo, è tardissimo!
11.10 si va, partendo dal Puente Viejo, storico accesso alla città sul rio Gallo.
Giovedì 08 luglio REPRISE
Lasciato alle spalle lo storico Puente Viejo di Molina de Aragon mi godo qualche bello sguardo sul castello che la domina dall’alto: mi allontano lungo il rio tenendolo sulla destra, mentre nell’aria volteggiano maestosi dei buitres, avvoltoi o gipeti, ma direi i secondi.
Tra campi e colline supero Ventosa per poi iniziare a percorrere la spettacolare Barranca de los Hoz, nel Parque Alto Tajo (11.35 km10): proprio all’inizio del canyon, addossato alle rosse torri in arenaria, sorge l’eremo di… boh, non me lo sono appuntato, ma credo la Virgen di qualche cosa.
Comunque complimenti per la scelta della location!
Via lungo il fiume gorgogliante tra le alte pareti, senza possibilità d’errore fino a Torete (11.55 km18), simpatico pueblo provvisto di fuente d’acqua.
Bivio e via di sterrato in direzione Puente San Pedro (12.05 km22.5) cui si giunge in fretta (12.35 km33) per arrivare in un amen a Zaorejas (12.45 km34) dove la traccia che sto seguendo termina… e perdo completamente il segnale gps!
Sosta tattica per decidere: gps e dati non pervenuti, restano bussola e cartina (sia pur virtuale)… provo il GR113 e vediamo se c’azzecco!
Giù di gran sterrato lungofiume, sempre alti sulla riva a metà costone roccioso e boscoso del profondo canyon scavato nei millenni: che spettacolo!
Salitona tutti in piedi e si scollina (1355 km48,5), finalmente, e giù in discesa e poi saliscendi, interrotto solo per una sosta acqua e punto mappa ad una fonte (14.25 km55,5).
Giusto dieci minuti e via, mentre il sole martella: un paio di tentativi di chiedere info, visto che lo spettacolare percorso è abbastanza frequentato (molto, anzi, visti gli standard!) e arrivo alle Casas los Saltos, bar ristorante tra fiume e sentiero, ideale per rifocillarsi ed informarsi (1515 km65,5)!
Birre fresche, gazpacho e carnazza ed un’ora passa in fretta: a stomaco pieno e sicuro del percorso posso ripartire: giù fino alla riva, bici a mano, poi ponte pericolante ma transitabile (16.30), riguadagnare brutalmente la quota perduta e… pedalare l’alta riva! Facile!
Ancora sterrata a tratti duretta ma sempre diverte: caldo, sole, profumo di resina, il frinire delle cicale… scendendo spavento una cerva ed il suo cerbiatto, poi sempre a bomba con grandi aperture panoramiche sulla destra, tra le sierras, la barranca strapiombante ed il fiume spumoso giù in fondo.
Il percorso finisce ad un ponte sul.Tajo (17.20 km76) che però non attraverso: via a sinistra verso Peralejos de las Truchas, dove tutti i bar sono chiusi (17.40 km81).
Punto mappa aiutato da un bassotto peloso ai tavolini di un bar non pervenuto, acqua alla fonte e, in venti minuti, via che si va!
Su carretera arrivo al bivio per Checa (km84): salite dure, in piedi sui pedali.
Finalmente scollino, salutato dal canto delle quaglie (18.50 km89): discesa brutale, schivo un capriolo e brucio completamente entrambi i freni (ma il capriolo non c’entra).
Cazzarola!
Si impone un cambio pastiglie: provo solo con il posteriore e riparto (19.15).
Niet, non basta! Ste pendenze non perdonano!
Passo Chequilla (19.30 km94), circondata da impressionanti torrioni in arenaria rossa e giungo in breve a Checa (19.50 km99.5) dove: 1) cerveza y limon grande e gelata; 2) cambio pastiglie freno anteriore; 3) pulizia e lubrificazione trasmissione; 4) cena al ristorante.
Oh là! Ore 21.40 e lascio il locale per raggiungere il bivacco per stanotte: incrocio Juan y Chan che arrivano ora, anch’essi con i freni stressati dalle poderose discese.
Un saluto e vado: un paio di chilometri in prevalente salita e, tra un folto di pini, ecco il Refugio Fuente de los Vaqueros (21.55, 102km, 1573mD), spartano bivacco che sarà la mia cuccia per stanotte.