S2N day26 Sao Pedro de Moel _ Torreira, 141km 660mD

Sveglia alle 06.00 ma prima delle 06.15 col cavolo che mi alzo!
L’umidità alle stelle rende viscida qualsiasi superficie, dal telo tenda alle borse della bici: vano tentativo di lasciar asciugare almeno i teli, ma poi tocca impacchettare ed affardellare comunque… rapida colazione con brownies avanzati e batido de cacao e si può andare, un’ora e poco più (07.20).
Esco dal campeggio e sono subito sulla ciclabile lungo costa, raggiungo il faro Penedo da Saudade mentre sugli scogli dai quali si erge e sulle spiagge ancora aleggia la bruma del mattino: molto bello il litorale senza nessuno in giro, tranne qualche runner solitario!
Si procede sempre su pista ciclabile in piano fino a Praia da Vieira, ricoperta da un rilucente manto di nebbia (08.10 km16): la foschia mattutina tutt’ora ristagna sulle cale, sulle baie e sopra i fiumi ed i corsi d’acqua che sfociano sul litorale… il sole però è caldo e con questa umidità è obbligatorio eliminare maglietta e camicia!
Si prosegue veloce e senza storia sulla sicura ciclabile, tra le basse dune che ogni tanto si aprono e lasciano vedere l’oceano, fino ad arrivare a Pedro Gau (08.25 km20,5).
Tre chilometri dopo la fine del centro turistico, la pista svolta perpendicolarmente alla costa puntando verso l’interno, perché c’è da costeggiare una riserva naturale: si arriva così alla Lagoa de Ervedeira, bello specchio d’acqua tra le dune, circondato di passerelle lignee ed osservatori per gli uccelli (08.45 km27).
Dopo una breve salita si scollina e si scende in una ampia pianura, popolata di felci e bassi cespugli, probabile risultato di un vasto incendio, come testimoniano i mozziconi scheletriti ed anneriti di alcuni pini marittimi ancora in piedi (09.05 km32).
Si torna paralleli alla costa e, all’incrocio per la spiaggia Osso da Baiena, si abbandona la ciclabile e si sterza decisi verso l’interno, seguendo le indicazioni per EuroVelo1 (09:20 km37).
Nel pueblo di Alhais mi fermo giusto il tempo per fare colazione (0925 km39) e riparto in un quarto d’ora: fiancheggio le vie del villaggio bordate di peri, fichi, ulivi e poi me lo lascio alle spalle infilandomi in boschi di eucalipti da una parte pini dall’altra.
Si traversa poi la statale e si prosegue in linea retta mentre lentamente gli eucalipti cedono il passo al mais, ai pascoli e alle serre che preannunciano un altro villaggio (km42).
Si passa il villaggio di Iutero e si prosegue su secondaria: i paesi si fanno più grandi e più ravvicinati e la strada inizia a scendere, sempre poco trafficata, permettendo di procedere quindi in leggerezza.
Poi, ore 10.15 km53, dalla secondaria passo alla principale quando ormai sono in città a Figueira da Foz (km56): il ponte sul rio Mondego è la chiave di volta di oggi, ovviamente un passaggio obbligatorio per scavalcare il poderoso fiume e le saline che ne adornano le rive.
Le passerelle ciclopedonali appaiono solo dopo 500 metri di cavalcavia, e sono le benvenute!
Dopo il lungo ponte si segue ancora la principale fino all’uscita per le spiagge e Tavarede (1040 km59,5), quando si può tirare un pi’ il respiro.
Per poco, purtroppo, perché un chilometro dopo è di nuovo statale trafficata: testa bassa fino a Cova da Serpe (11.05 km65), dove si può rilassarsi un attimo attraversando il borgo su secondaria, poi si torna sulla via maestra ma, al km68, uno svincolo autostradale sembra drenare il grosso del traffico pesante… almeno quello!
Rimane comunque un tratto poco divertente, da fare in apnea pensando solo a togliersi dai coglioni, con l’orecchio sempre rivolto al traffico in arrivo dall’angolo cieco alle proprie spalle.
Fortunatamente c’è un bel diversivo: si può abbandonare la statale per tuffarsi tra i campi, su di un cammino in asfalto di varie qualità ed importanza, passando per i paesi di Castaneiros e di Loreiro e le loro coltivazioni di mais, frutteti e campi di fieno.
Si passano poi Pedros e Morros e si ricasca sulla statale (11.40 km77): ad Ermida sosta decompressione al bar con un paio di coche (12.20 km90): venti minuti e di nuovo a pedali, ad imboccare una pista ciclopedonale tra i cannetti a lato di un corso d’acqua e giungere, in breve, ad un bel laghetto ed alla pista che lo costeggia (12.55 km95).
Un paio di chilometri e si abbandona il percorso lungolago per entrare nel territorio di Mira, affiancando la strada che dirige verso il centro turistico: la pista diviene un bel singletrack (km101) e conduce tra i campi ed i boschi a Gafanha da Baixo, dov’è ora di una meritatissima sosta (13.30 km106).
Quando non capisco il portoghese, la minuscola signora al banco mi urla di nuovo la stessa cosa, convinta che così possa capire: alla fine non so bene cosa ho ordinato finché non me lo mette nel piatto! Tutto buono, comunque!
Riparto un’ora dopo, 14.30, lungo la polverosa pista de la Rota das dunas de Mira, che costeggia il fiume tra canneti e piccoli imbarcaderi per le colorate e pittoresche barche da pesca locali.
Ore 15 .25, km 119, si abbandona la ciclabile e si entra in paese, proseguendo verso nord per raggiungere l’imbarcadero di Forte da Barra, a Gafanha da Nazaré (15.45 km124, 610mD): manca più di un’ora alla prossima corsa, quindi mi siedi all’ombra, azzero i contatori ed aspetto.
Puntuale il traghetto salpa alle ore 16.55: quindici minuti e 2,10€ sono sufficienti per approdare all’altra sponda, da cui si ritorna subito in azione.
Ho visto quattro campeggi, su questa sponda, ora di trovarne uno, almeno!
Per farla breve: il primo ed il secondo non hanno ristorante ed il bar fa solo patatine… ci metto di più ad attendere al banco che ad ottenere informazioni e ad andarmene!
Dirigo a Torreira, spesa volante al minimarket e… seguendo la traccia manco il terzo! Sono poco meno di tre chilometri, ma insomma… vabbè, torno indietro e, alle spalle della passeggiata, ecco il camping comunale: basta così, per oggi (18.25 km17)!

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