Dìa03, Lunedì 15, Castilblanco-Almaden de la Plata, 29.5km
Dormito benissimo, sotto le stelle… alle 03 ho perfino chiuso il sacco a pelo a metà!
Sveglia mentale programmata alle 05.30, alle .27 apro gli occhi… mezzo litro di succo e quattro biscotti, affardello lo zaino e via. L’olandese, che si chiama l’equivalente impronunciabile di Carlo, mi chiede di fargli compagnia per i primi 16km: strada asfaltata e gran paio di palle.
Ok, vamonos. Partenza lenta, ma solo perché il vecchietto è un diesel: dopo i primi, preoccupanti, 3.5km in un’ora, cambia marcia e quasi quasi non riesco a tenere il passo!
Via così, recuperando il tempo perso, e dopo tre ore siamo di fronte all’ingresso del Parco del Berrocal.
Sono le 9.30, pausa meritata, direi. Mezz’ora dopo io riparto, mentre l’altro Carlo rimane a riposare.
E via tra querce da sughero a perdita d’occhio, le alcornoques. La pista è comoda e veloce, ma il sole, ormai sono le 10.30, si fa spietato… niente nuvolette, oggi, a pararmi il culo!
Il bosco profuma di rosmarino, salvia, eucalipto, ulivo, forse quercia, se la quercia ha un odore particolare… magari domani ne annuso una, oggi non ci ho pensato!
È tutto silenzioso, solo le cicale si fanno sentire, ed ogni tanto qualche uccello lancia un richiamo.
Un grosso rapace traccia lenti cerchi nel cielo, un’upupa si getta veloce da un cespuglio ad un altro, nient’altro si muove.
Seguo il sentiero, continui saliscendi, nessuna traccia d’ombra.
Oltrepasso una zona disseminata di neri mozziconi d’albero, segati alla base: tracce evidenti di un vecchio incendio… ma già nuovi alberi sono stati posati a rimpiazzare i loro predecessori caduti.
La pineta di rimboschimento lascia il posto ad un folto di eucalipti: sulla sommità di questo colle, immobile, una cerva mi aspetta. Gli occhi fissi su di me, le orecchie vibranti, al mio eccessivo avvicinarsi si getta nel bosco, fermandosi poi, curiosa, a spiarmi dietro ad un cespuglio.
Proseguo, mi infilo in una valletta laterale, che lenta ma costante sale. Poi strappa verso l’alto, ma è l’ultimo sforzo della giornata: se non fosse per questo caldo, classificato “maiale plus”, e per i km già percorsi, l’altisonante nome di Cerro del Calvario parrebbe perlomeno pretenzioso…
Comunque un “Cerro della Gran Rottura di Palle finale” se lo merita tutto!
Da qui la vista spazia sulla pista percorsa nel parco, e permette di dominare il paesino che è la destinazione di oggi: Almaden de la Plata.
Già da qui si sentono le voci e gli schiamazzi dei bambini del paese: o la scuola è ancora aperta o saranno le attività estive…
La discesa è veloce, ed in 15’ sono giù. Subito alla tienda a comprare panini e beveraggi, poi all’albergue. Sono le 12.40. Barba, doccia, bucato, pappa. E diario della giornata.
Mentre scrivo arriva anche l’altro carlo, provato dal calore della giornata: domani si concederà una tappa riposante di 16km; io sto pensando ad una di 37… Vediamo domani.
Temporale! Una bella pioggia decisa, ritiro il bucato e lo stendo in camera. Poi mi sbatto a letto, nel sacco che la temperatura è calata in fretta, e ronfo, anche se a salti, fino alle 18.
Poi esco a fare un giretto e, quando torno, sorpresa! Una bella pasta olandese mi aspetta! Fino ad ora ero riuscito a schivare le specialità offertemi, stavolta non ce la faccio. Mi riprometto di andare ugualmente a farmi un menù, ma il mattone sullo stomaco non me lo permette. Mi tocca fare un altro giretto, mi godo il fresco e mi piazzo su una panchina a guardarmi le indaffaratissime gru che abitano sul campanile. Poi torno all’albergue, e metto su un te per sbloccarmi le budella.
Ho spostato tutte le mie cose nel comedor, così domani non devo rompere le balle agli altri, che hanno solo 16km da fare, con i rumori dell’affardellamento. E visto che ci sono mi sono preparato la colazione. Domani tappa lunga, sfighe permettendo.
E a Monasterio c’è anche un hostal con il wi-fi: domani carico i post sul blog.
Ciao.