S2N day25 Ericeira _ Sao Pedro de Moel, 116km 1360mD
Bella serata alla Ocean House, con Bill dall’Australia, Hernan dell’Argentina e Liz dalla Finlandia: tutti surfers, a tavola, tranne il sottoscritto!
Comunque si chiacchiera di viaggi, onde, renne, neve, bici ed un sacco d’altre cose: specie Bill, capitano di lungo corso che è stato dappertutto!
A letto tardi ma sveglia comunque alle 07.00, bici da sistemare e colazione chez Augusto, il vulcanico padron di casa italoargentino!
Ore 08.30 comunque si parte, subito in salita e controvento, tanto per metter le cose in chiaro!
Si attraversa Ribada e, una volta scesi in una caletta, si lascia l’asfalto per una bianca sterrata che risale il rio, costeggiata dalle canne e da aridi pascoli: il sole, vista l’ora, è già alto e scalda, ma il sempre presente vento da nord lenisce il calore, anche se mediamente non aiuta a pedalare!
Alternando asfalto secondario e sterrati, si oltrepassano i villaggi di Barril (08.55 km 06,5) e Soltaria (09.05 km10): i crinali su cui sono costruiti questi paesetti sono pieni di mulini a vento trasformati in abitazioni, suppongo a motivo del vento del nord sempre presente.
Si torna poi sulla principale per attraversare il Rio Sizandro (km12,5): si procede quindi cucendo assieme veloci sterrate tra i campi, strade secondarie e, quanto meno possibile, pezzi della strada Litoranea, tra villaggi, campi di mais, vigne, orti, frutteti, campi di zucche, fichi, alberi di pere, canneti, siepi fiorite, pollai, capre.
Ritorno sulla statale ma approfittando di un tratto di pista ciclabile (09.45 km19): come al solito questo avviene quando c’è un fiume da attraversare, in questo caso per giungere così al centro turistico di Torre Vedras, rispetto il quale ci si mantiene all’esterno, lungo la principale, sulla ciclabile che si lascia poi per Vale de Janelas (09.50 km21).
Ma la si ritrova dopo un po’ (10:00 km 24) e ci accompagna in una ampia valle, chiusa dalle dune su un lato e dalle colline ricoperte di arbusti alle spalle, a preannunciare Porto Novo, complesso turistico da cui si risale e si aggancia una pista forestale tra i pini (10.10 km26).
Si sale tra serre, orti, campi di zucchine per un paio di chilometri, fino a ritrovarsi di fronte un bel mulino (km28) da cui si scende tra le serre vista oceano per attraversare l’intero pueblo di Ribamar e tornare poi sulla Litoranea che lascerò solo al Pueblo di Santa Barbara (10:35 km30).
Torno in principale fino Lourinha: me la lascio alle spalle, attraverso il rio ed è pausa colazione (10.50 km35)!
Giusto venti minuti e si riparte, subito su pista sabbiosa che, dopo dieci minuti, porta a strada secondaria tra colline dedicate alla cultura delle zucche, delle pere… e alle pale eoliche!
In continuo saliscendi spezza gambe sulle colline si passano anche Moledo (11.50 km43) e Cezaredas (12.00 km45,5), poi continua il saliscendi, ma tra colline cosparse di enormi pietre: tra gli eucalipti, tra i pini e nei prati è tutto un fiorire di pietre di ogni dimensione!
Breve sosta ad Olho Marinho per comprare e schienare il solito litro e mezzo di tè (12.10 km49) poi, due chilometri dopo un brevissimo tratto di principale che abbandono alla rotatoria per Amoreira, giro verso Lagoas tra di eucalipti e le pere, in salita e ancora controvento!
Conquisto il crinale battuto del vento, diviso tra frutteti di mele e campi di patate, mentre sotto a destra verdeggia la valle, punteggiata di bianche casette, e a sinistra si vedono solo boschi di pini marittimi oppure eucalipti tra le sterpaglie… più in là ancora, a nascondere il mare, torreggiano i campi eolici.
Abbandono la strada per una pista sterrata in discesa che porta a fiancheggiare il lago un chilometro più sotto (12.35 km55): lungo le sponde pascolano i fenicotteri e si vedono molte altre specie di uccelli.
Un primo facile tratto conduce ad un pontile, superato il quale la traccia diviene un singletrack con qualche passaggio più impegnativo a bordo lago (km60), ancora un paio di chilometri e, attraversando un frutteto, si intercetta una pista sabbiosa (13.15 km62): porta ad una valle le cui pendici terrazzate sono destinate alla viticultura.
Ovviamente in salita mi dirigo, sempre controvento, verso il villaggio posto sul punto più elevato, poi scendo e, attratto da un parcheggio gremito di camion e furgoni, mi fermo a Nadadouro per un menù (13.30 km66)!
Un’ora passa in fretta, e già si riparte (14.30): si attraversa una zona industriale, in parte servita da ciclabile, si fiancheggiano i binari e si scorre sul fondo di una valle, ricoperta di orti e pinete e con i ruderi di alcune vecchie fattorie, toccando qualche villaggio.
La strada scorre principalmente in piano, finalmente, attraversa i binari e a Salir do Porto riconduce alla principale (15.05 km76): basta un chilometro per San Martinho Praja, che si costeggia e da cui si risale duro, per poi percorrere un sentiero a filo scogliera (15.25 km80).
Il panoramico Caminho da Gralha si fa sempre più tecnico salendo (15.45 km83), per diventare finalmente un singletrack che taglia la scogliera a metà, con passaggi tecnici molto stretti in cui le borse sulla forcella si rivelano un notevole svantaggio.
Riesco comunque a raggiungere Salgado (16.15 km85,5), rilassarmi su un breve tratto asfaltato per poi sterzare su dissestata e ripida discesa che conduce… ad un cammino tra le dune! Si spinge!
Un po’ di tira e molla, poi il fondo migliora (16.35 km88) e si può pedalare: ponte, rio ed asfalto sono ormai un’associazione ben rodata, e questi in particolare danno accesso allo sprint finale (16.50 km91): Nazarè, il tempio portoghese e mondiale del surf è vicino!
Bel tratto lungomare e poi alla darsena, risalita brutale, le strette viette del nucleo superiore, ed ecco la piazza Sitio da Nazaré (17.20 km96): foto alla chiesa, alla colonna, abbozzo di visita alla praia norte e si riparte, ma prima un litro e mezzo di tè (17.45 km97)!
Zig zag tra le stradine di Nazarè ed eccomi subito uscire dal paese per prendere la ciclovia della Estrada Atlantica, che su un buon fondo in cemento in prevalente falsopiano, conduce verso nord tra boschi di pini marittimi e dune sabbiose ricoperte di arbusti: evidenti le tracce dei raccoglitori di resina, mentre l’onnipresente vento da nord… rinforza!
Non ha mai smesso di soffiare da questa mattina, e si fa sentire maggiormente quando non ci sono alberi a romperne un po’ l’irruenza.
Chilometri 103: in questo tratto la pineta è stata spazzata via, ci sono ancora i segni residui di un incendio… monconi di alberi contorti e anneriti, solo gli arbusti sono già ricresciuti colonizzando le dune, ma non c’è niente che possa fermare la forza del vento, quindi testa bassa (18:25 km 108)!
Ormai è fatta, però: si scende in una cala e, ovviamente, si risale; tratto in falsopiano tra i residence e poi giù in modo definitivo, arrivando a Sao Pedro de Moel e, con pochi colpi di pedale in più, al camping Orbitur (18.55 km116).