OrientXpress Day27 Dubrovnik_Gradac, km120
Nell’ostello postsovietico di Dubrovnik, troppo tardi per lavare, mi limito ad una doccia che diventa fredda in fretta e scendo al porto per cena.
Locale un po’ fighetto, tutto buono ma porzioni da fotomodelle… Bah!
Torno su, mi sbatto in branda ed addio!
Mi sveglio, son le 0530, piove. Mi giro.
0630, piove.
0700, piove.
Dormicchio, sistemo alcune cose, aspetto l’orario del breakfast: 0800_0900.
Lo stile è quello previsto: pane, un solo gusto di marmellata, miele, due litri d’acqua calda con una bustina sarebbero il tè, una brodaglia acquosa il succo di non so che, il caffè… cosa ti aspetti?
Ovviamente mangio tutto.
Sistemo la bestia e scendo a visitare la città vecchia per quanto possibile, visto che per metà è fatta a scale: comunque bellissima, bisognerà tornarci senza dueruote!
Ma è ora di sfuggire ai turisti che ormai affollano le belle mura (1000, km3778): anche se pioviggina, monto in sella e via!
Torno su, scendo al porto, risalgo ad imboccare il ponte e riprendere la costiera, già trafficata.
La cosa peggiore è che, risalendo verso nord, il mare resta a sinistra, ed io, stando a monte, non vedo molto: come già ieri fermarsi per uno sguardo o una foto è difficile e pericoloso, e pedalare in modalità sopravvivenzaebasta non è proprio una goduria. Aggiungi la pioggia, che adesso si è fatta forte…
Due ore senza storia, in continuo saliscendi, ovviamente, con giusto il tempo di uno sguardo veloce ogni tanto alle montagne che precipitano nel mare disegnando isole, golfi e cale, ed ecco che a Slano smette finalmente di piovere (1155, km3814).
Pedalare adesso è già un’altra cosa, diciamo, ed in breve mi asciugo dall’acqua, mentre mi inzuppo di sudore, e raggiungo il casello della dogana bosniaca (1320, km3840): c’è infatti che hanno voluto ed ottenuto uno sbocco sul mare, ed eccolo qua! Un cuneo di dieci chilometri infilato nella Croazia… in cui allevano cozze, che probabilmente venderanno ai croati! Roba da matti!
Sia come sia, un paio di chilometri ancora e mi fermo per pranzo a bordo strada (1330, km3842). Parcheggio di fianco al trike di Massimo, l’uomo da sei milioni di kune, Marilena e Sofia: ognuno on the road a modo suo, si finisce per chiacchiere durante il pranzo e mentre aspettiamo che la pioggia, rieccola!, smetta.
Ore 1515 basta così, pioggia o no, tute antipioggia o goretex, tutti sui mezzi e via, verso nord!
Venti minuti son sufficienti a tornare al di là del confine croato (1535, km3850) e per togliere il goretex, allontanandosi poi dalla costa e scendere verso la verde e fertile pianura di Opuzen (1630, km3866), dove l’acqua in abbondanza irriga i campi e rinfresca i prodotti delle coloratissime bancarelle a bordo strada: pomodori, cipolle, angurie, meloni, pesche, succhi, miele, c’è di tutto! Quasi quasi…
Invece no! Sempre dritto verso la costa e, alla volta di Ploce (1710, km3878), aridaje, la pioggia. Seeeee vabbè, manco mi rivesto, tanto in salita si crepa: giusto una sosta ormai a fine rampa per sgranocchiare qualcosa (1725, km3882) e poi un’altra oretta più tranquilla, quasi in piano, fino a raggiungere Gradac (1820 km3893).
Il primo cartello “Sobe” che vedo è il posto giusto: giornata corta, oggi, che ho i vestiti che pedalano da soli! Ora di bucato!