MediterraneanConnection2021 Day31 Canaveral _ Santa Amalia, 136km 1038 mD
Nella tavolata a fianco è in corso, tra i ragazzini del pueblo, un’animata discussione sui Super Sayan, mentre io aspetto, pare inutilmente, la mia cena.
La hamburgesa appare dopo un’ora e venti, quando ormai ogni speranza era perduta: la faccio fuori in un amen e torno in albergue.
È domenica mattina, e pare che la churreria apra alle 07.00, sarà vero?
Mi presento già pedalante ma dubitante e, cazzarola, è proprio aperta! Churros con chocolate sia, e poi via, nella fredda e ventosa mattina, lungo la N630 che scende bene, poi costeggia ed infine risale l’argine dell’enorme embalse quasi in secca, che sfoggia i resti di un imponente ponte romano: qualcosa dev’essere cambiato, da allora!
Al km10, finalmente, appare un cartello del Camino di Santiago: bon, fin qua son sulla giusta rotta!
Un chilometro e mezzo ancora e si percorre il ponte sul Tajo, molto diverso rispetto al timido rigagnolo visto sulla sierra (09.00 km11,5)!
Una sterrata si stacca dalla carretera nei pressi di un ponte ferroviario (09.25 km18): la cancellata non è evidentemente chiusa con l’intento di renderne semplice l’apertura, ma con un po’ di pazienza la scassino e passo comunque!
Chi ha creato la traccia, credo, anche qua ha fatto una cazzata: me ne rendo definitivamente conto quando, dopo aver manomesso la cancellata successiva, sbuco su un sentiero e trovo il Camino con tanto di segnali.
Vabbè, capita: ora di godersi la sierra arida e polverosa, i tori al pascolo, il chaparral sabbioso, le pecore e le vacche brade, il cielo immenso… e gli innumerevoli cancelli apriechiudi!
Via di potenza tra rocce, roccette, sabbia e sabbiette a solcare i pascoli (e a passar cancelli!) fino a collegarmi con un’ampia canada dal buon fondo agile e scorrevole (10.15 km26), sempre tra i muretti nella steppa recintata dai corrales: fino a Casar de Caceres (10.35 km34) basta cancelli! Evviva!
Attraverso il pueblo praticamente contromano e subito all’estremità opposta riecco il camino, una sterrata compatta che attraversa los Llanos de Caceres, l’ondulata e bionda steppa che circonda l’importante città.
Sei chilometri di pista divertente ed ecco la carretera (10.55 km40) che conduce direttamente alla Plaza de Toros (veloce sosta coca e bottiglione d’acqua km43,5) e poi stradine fino alla Plaza Mayor de Caceres (11.15 km44).
Qualche foto, ma gli stretti vicoli medievali ricchi di scalinate nojnson proprio bike friendly: mi dirigo verso la periferia e mi fermo mezz’ora per merenda (11.30 km46).
Panino e birretta e poi ancora ad attraversare, sempre verso sud, i Llanos su pista veloce e divertente fino a Valdesalor (12.30 km57) da cui si continua a sterrare nel chaparral, dal quale improvvisamente sorge lo spettrale aerodromo de la Cervera (12.50 km62,5), che fa pensare ad un luogo di scambio per narcotrafficanti!
Ci si passa attraverso e, sempre sterrando nel nulla, si giunge in breve ad Aldea del Cano (13.10 km67): ancora camino nella steppa per un quarto d’ora, ma poi la pista scorre a lato carretera (13.25 km71) e allora ne approfitto per fare un po’ di regolarità.
Giusto tre chilometri di relax, che a Villa Casas de Don Antonio (13.30 km74) è di nuovo offroad, con in bonus un tratto malefico di supersabbiaatomica, una specie di polvere finissima, ma crostosa sopra, che in breve mi ricopre completamente fino alle ginocchia ed impana il destriero a due ruote: e, parlando di ruote, per fortuna che sono da 2 pollici ed oltre, che ancora si riesce a pedalare!
Con calma e fatica si fanno fuori anche un paio di chilometri così, poi la sabbia si fa meno spessa e si riprende con una polverosità standard, diciamo!
È con gioia che raggiungo l’asfalto quattro chilometri di cigolii e rumoracci dopo (14.05km82) e, senza dubbio alcuno, l’autolavaggio è la prossima mossa!
Poderosa sciaquata alla bici senza neanche scaricarla, ed ormai la pausa panino ad Alcuescar è una realtà (14.20 km85)!
[Anche perché è domenica e quindi… ristoranti e cucine rigorosamente tutti chiusi!]
La giornata è fresca, per gli standard extremegni, il panino scompare in un amen e le birre evaporano in fretta: vabbè, pausa lampo!
Le tre appena passate, contatori azzerati e si ritorna sull’asfalto tra ulivi, muretti e fichi, giungendo in breve ad Arroyomolinos (15.25 km06), ancora carretera poi decido di improvvisare su piste sabbiose per tornare in traccia sulla strada, ed in breve ritrovare un bel camino tra piantagioni di fichi, ulivi e viti fino al medievale Puente el Coto (16.10 km21) e da qui, attraversando la strada, ecco Almoharin (16.25 km23) capitale europea del fico!
Sarebbe fico ma… sono fuori rotta, tipo 25km a nordest del previsto!
Uhm uhm… cerveza da meditazione, studio della mappa e dei cammini, intervista al barista: ore16.50 habemus un piano!
Via su principale, poi camino rural tra mais, pomodori e, ovviamente, fichi nella verde ed irrigatissima campagna fino a raggiungere un “camino de servicio” a lato dell’autovia (17.15 km34).
Improvviso qualche link tra i campi e le lottizzazioni, poi ancora piste rurali tra lussureggianti coltivi, un ultimo, breve, tratto asfaltato ed ecco il bianco pueblo di Santa Amalia (18.20 km51), meta finale di oggi.
L’hostal è ancora chiuso, ma passo il tempo all’ombra di un chiringuito giusto di fronte: ocio, xè ora!
Ultima stanza, aggiudicata!