Day07 Alcazaren_Simancas, km32

Mercoledì 02 gennaio

Svenimento generale in albergue dopo l’abbondante cena all’hogar des jubilados: concerto per pellegrini stanchi, variamente olezzanti e più o meno moderatamente flatulenti.
Con un occhio solo assisto alla partenza del pellegrino vikingo alle 0630, per poi svegliarci, noialtri tre, un’ora dopo: alle 08 siamo già in strada, impegnati nell’inutile ricerca di un bar aperto… vabbè, si va senza colazione, stamane.
Freddo, nuvole basse, nebbia, brina e ghiaccio: ok, è inverno anche qui!
Testa bassa, mani in tasca e cappuccio sollevato e si galoppa tra i campi ed i pinares surgelati: 0945 e lasciamo momentaneamente la canada per la carretera… grazie al puente viejo eccoci all’ennesimo passaggio sul rio Eresma in questo cammino, per poi proseguire in parallelo sulla riva opposta fino a scavalcare anche il rio Adaja poco prima che confluisca nel più poderoso fiume summenzionato: bello il passaggio sul ponte privo di parapetto, basso sull’acqua e sugli isolotti sabbiosi, circondato da boschetti di pini ed ontani.
Meno di un’oretta trascorsa tra i campi sotto un sole indeciso, che comunque un po’ aiuta, ed eccoci a Valdestillas: son le 1115 ed una colazione monstre non ce la toglie nessuno!
Pochissima la gente in giro, pochissimi gli avventori: nonostante le dimensioni superiore alla media anche questo paese sembra un po’ in fase recessiva, diciamo… questo non ci impedisce comunque di goderci quaranta minuti al calduccio, gustando panini e bevande calde.
Ma il richiamo del cammino si fa sentire, e dunque rieccoci per strada: manca poco a mezzogiorno, il cielo è ancora grigio e le nubi sono basse… mettici pure 9km di fianco la statale e vedi tu se non è il tratto meno divertente percorso finora!
Da segnalare solo l’attraversamento del rio Adaja, appena usciti dal paese, e la possibilità di scegliere se camminare su di una pista di fango colloso o su di una ciclabile asfaltata: entrambe conducono comunque a Puente Duero, di fronte al cui ponte sul Duero (capito il nome?) giungiamo alle 1345. Qui è possibile fermarsi all’albergue municipal, proseguire verso Simancas o dirigersi verso Valladolid: la seconda che hai detto! Prima, però, una sosta al bar, dai, che manca poco e non c’è fretta.
Mezz’oretta con drinks ed olive al caldo e si riparte, per fortuna su sterrato, prima paralleli al Duero e poi in linea retta verso la bella cittadina medievale. Assisa su di un colle, è preannunciata dal passaggio sul fiume Pisuerga, favorito da un imponente ponte a 17 arcate che costituisce l’ultimo attraversamento del rio sulla direttrice Merida_Saragozza (le città romane, ricordate?), prima che quest’ultimo confluisca nella corrente del Duero, diretto verso l’Atlantico.
Dopo il Tago e l’Ebro è il fiume più lungo della penisola iberica, ed è comunque quello dal bacino più ampio, tra l’altro rinomata zona vitivinicola: segna il confine tra Spagna e Portogallo e sfocia nell’oceano nei pressi di Porto, dove lo abbiamo già incontrato l’anno scorso. Ok, momento Quark finito.
Attraversato il ponte si sale lungo le strette viuzze del paese fino alla plaza major, si circumnaviga la iglesia, si scende dall’altra parte e si raggiunge l’hotel Pago del Olivo, che albergues qua non ce ne sono.
Son le 1545: formalità di rito ed è ora di una bella doccia ed un riposino…

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