OrientXpress Day28 Gradac_Rogoznica, km170
Sveglia alle 0700, colazione autogestita e via alle 0810: lascio Gradac nuovamente sulla costiera, come ieri a costeggiare il mare a sinistra e sempre più imponenti pareti a destra, ora con pendenze prevalentemente moderate, però,
Bello da subito il tempo: cielo terso, sole caldo, aria pulita… ci voleva!
Giungo all’altezza del paese di Igrane (0925, km3928), che effettivamente però rimane sotto di me che proseguo dritto, tra il traffico che rinforza, tra boschi di pini e falesie che saranno di sicuro piene di vie da arrampicata.
A Makarska mi fermo in panetteria per una seconda colazione (1015, km3935): giusto dieci minuti e via ancora, nel traffico ora intenso, ma il bel tempo ed il panorama aiutano parecchio l’umore.
Si sale con poi grinta, ora, tra terrazzamenti e muretti a secco con fichi, ulivi, oleandri, viti, quasi a strapiombo sul mare.
Oltrepasso Medici (1110, km3960) e poi Omis (1220, km3972): caldissimo, ormai ruscello sudore ovunque ed i chilometri macinati sono un bel po’, ci sta una pausa!
Nell’ultimo paese prima della periferia di Split mi fermo per un paio di radler ed una pizza (1315, km3988).
Poco più di un’ora ed in strada di nuovo, ad attraversare la periferia della città lungo la trafficata tangenziale: e finalmente ecco il nucleo antico, che ruota attorno al palazzo di Diocleziano (1510, km4000).
La città vecchia conserva un suo fascino, ma del palazzo resta un po’ poco: bello comunque il pantheon, e col naso per aria si possono cogliere molti particolari interessanti. Come al solito la bici è un impiccio, ma un’oretta a gironzolare tra i vicoli e le piazze ce la dedico comunque.
Ora di rimontare in sella (1600, km4003) e di rifare la tangenziale, nonostante il tentativo di uscire lungomare, fallito.
Mezz’ora mi ci vuole tutta per percorrere la periferia ed imboccare la via per Ryeka (1630, km4011), ed un’ora nel traffico intenso nella cintura industriale-portuale per giungere al successivo snodo importante, che drena un po’ di mezzi (1725, km4031).
Ancora un po’ di pazienza e lo svincolo autostradale all’altezza di Trogir fa il resto (1750, km4036) lasciando la strada quasi sgombra, mentre il paesaggio torna ed esser dominato dai paesini di pescatori (ora mete turistiche) e dai terrazzi coltivati ad ulivi e vigneti.
Passo dunque Marina (1830, km4048) e Podorljak (1900, km4055) per giungere infine all’altezza di Rogoznica (1920, km4060): provo a vedere se c’è qualcosa per la notte…
Entro al Tommy per la consueta spesa liquida serale e chiedo alle cassiere: ottengo le informazioni per un paio di campeggi.
Un paio di telefonate e poi attraverso, molto lentamente, l’animatissimo villaggio per giungere al Camp Kopar (1950, km4063): il divertente siparietto con gli anziani gestori mi costa un venti minuti almeno, ma alla fine pianto la tenda ed è ora di doccia!