OrientXpress Day22 Thessaloniki_Kélli, km139
OrientXpress Day22 Thessaloniki_Kélli, km13
Mercoledì 24 luglio
Finalmente in ostello, nessuna voglia di lavare o di radermi: il tempo di una doccia e di dare una sciaquata veloce alla roba e mi butto in branda.
Mi alzo solo per andare a cena: ho lo stomaco un po’ incasinato, troppa umidità, troppo caldo… magari troppa salita da fare spingendo una bici di 50kg con una ruota bucata!
Dormire, però, si rivela difficile: stanza da quattro, due ubriachi che sboccano ovunque… scendo in reception ed ottengo un cambio stanza. L’una di notte, e mi infilo finalmente tra le lenzuola.
Risveglio di conseguenza un po’ tardivo, 0745, ma routine veloce e, rifornito di caffè e brioches ad un onnipresente Coffee Island, 0900 e si parte.
Uscire è semplice, per fortuna, anche se il traffico cittadino è intenso: mi destreggio tra buche, semafori ed assassini variamente motorizzati ed in quaranta minuti, km3070, imbocco la tangenziale verso Atene.
Asfalto e traffico: dimmerda. E vento contrario. Buongiorno.
Altri quaranta minuti (1020, km3082) e, per fortuna, dopo il bivio Skopje Atene il traffico pesante diminuisce. L’asfalto resta di merda. Il vento contro. Muso duro e via a spallate contro le raffiche fetenti, zigzagando tra buche, crepi e schifezze varie.
Quaranta minuti dopo – oggi la strada “fa 40” – arrivo al bivio per Pella (1100, km3094), e quindi devio sulla secondaria verso l’antica capitale macedone, che raggiungo in quindici minuti (1115, km3100).
La visita al sito della città ed al museo archeologico fa sì che il momento Quark duri più di due ore: ne vale veramente la pena! Bellissima la città ed interessantissimi i pezzi esposti al museo, specialmente i mosaici ed i corredi funebri.
Esco dal museo alle 1330 e vista l’ora infilo i piedi sotto ad un tavolo: insalata greca e moussaka!
Un’ora di relax al fresco ed il dovere chiama: il vento contrario ode il richiamo e non si fa trovare impreparato! Ore 1430 ed ecco Carlo vs il phon gigante!
Mezz’ora di cottura fino al bivio per Gianossa (1500, km3114) e altrettanto per raggiungere Kariotyssa (1530, km3125), zona dedicata alla monoculture, settore pesche e pesche noci.
Dopo aver passato Skidra riprendo la tangenziale (1620, km3142) e termino l’oretta a pedali con un due chilometri abbondanti all’8%: da un bel po’ Edessa mi osserva dalla sommità di un costone!
Finalmente in centro città dopo un paio di rampe mostruose (1720, km3154) mi godo una coca e riempio le borracce.
Via subito, semore in salita anche se più blanda, per passare Agya (1755, km3159) e sfilare tra pesche, noci, cicale, in una valle verde e ricca d’acqua.
Al bivio per Kélli abbandono la provinciale, veloce ma poco sfidante (1840, km3172,5) per buttarmi in salita verso le creste alla mia destra: dopo venti minuti (1900, km3175) una rapida discesa mi deposita su una valle parallela, anch’essa verdissima e coltivata a frutteti.
A Xanthogia (1910, km3178,5) niente negozi, bar o market: un signore mi offre una bottega dalla dispensa di casa.
Riparto in falsopiano attraverso la valle semideserta, tra pesche, mele, uva: una Val di Non macedone! Begli scorci sul lago alla mia sinistra, mentre alla mia destra scorrono le pendici boscose o le pareti dei monti che chiudono la valle a nord.
Finalmente è ora di affrontare l’ultima salita
(1945, km3186): comincia facile, ma impenna sempre di più!
Ad un certo punto, su di una rampa del 10% almeno, vado così piano, ed il silenzio è così assoluto, che riesco a sentire una tartaruga camminare a due metri da me nel bosco, e a vederla!
Continuo a salire senza vedere la fine tra i monti brulli ed aridi: ad ogni crinale che scavalco la pendenza pare aumentare… una volpe mi traversa la strada mentre combatto con un 12% con l’asfalto così bombardato, triturato, polverizzato, crepacciato che, temendo di forare, scendo e spingo per un buon cinquecento metri (2030, km3191,5)!
Guadagno il crinale e lo sguardo si apre su di una valle tenuta a pascoli e coltivi, bellissima, con vista sul lago.
Mi scaravento in discesa, spavento una volpe, faccio qualche falsopiano, un’ultima salita che non può reggere il confronto e finalmente (2055, km3198) giungo a Kélli: deviazione assurda, forse, faticaccia pazzesca, di sicuro… ma posti selvaggi e meravigliosi.
Ne valeva la pena!