OrientXpress Day08 Beograd_Moldova Veche, km158
OrientXpress Day08 Beograd_Moldova Veche, km15
Insomma, piove. E piove forte.
Appena vedo lo spiraglio, però, prendo su il goretex ed esco per un giretto nella Belgrado by night.
Sarà il temporale, forse son saltate le luci, ma la città è scura, opaca, minacciosa… me la immagino così, l’atmosfera dei vecchi tempi del totalitarismo.
L’effetto è un po’ Blade Runner, ma molto meno allegro senza neanche le pubblicità colorate ed i neon sfavillanti…
Con l’oscurità i lavori in corso in piazza Principe Mihailo rendono il percorso molto più complicato: poi qualcosa sembra ripartire, si accendono alcune luci e qualche insegna, e, assieme a pochi coraggiosi, passeggio per il corso principale della città.
Ma è solo una tregua: ricomincia a piovere, prima piano e poi sul serio… seduto davanti una vetrina attendo un varco per scattare verso la cena: immancabile locale di cevapi, questa volta impiattati e con salsa urticante… buoni!
Torno al bnb sotto il diluvio: vabbè, buonanotte!
Sveglia regolamentare, routine del mattino, orario breakfast dalle 0900: non credo proprio!
Alle otto son fuori, venti minuti e consumo uno strudel ed un altro coso in panetteria e via, si inizia: un giro alla fortezza che domina la confluenza dei due fiumi, poi, e son le 0900, individuo il fatidico cartello ed inizia l’operazione “uscire da Belgrado”!
Quaranta minuti nel traffico ed eccomi al di là del trafficato ponte sul Danubio, in direzione Pancevo: argine erboso e selvaggio, arbusti più alti di me, fondo inzuppato, machissenefrega si va lo stesso, sia pur a velocità ridotta, tenendo alla destra una vasta area umida, ricca di canneti e fauna palustre. Quasi un’ora di divertente offroad, un paio di chilometri su statale ed ecco Pancho (per gli amici serbi, ovviamente; 1040, km1052) si supera un ponte e ci si butta lungofiume in direzione Kovin: rotta agreste poco trafficata, mi porta tra serre di pomodori, angurie, meloni, campi di mais e girasoli, campi di grano già mietuto.
Vento, nuvole, sole: una bello giornata per pedalare!
Passo Skorenovac (1205, km1083), e raggiungo Kovin, preannunciato da un enorme e rumoroso stormo di corvi (1220, km1089) e dal pressante interrogativo postomi da una bambina di forse 11-12 anni: Who is Lady Gaga? A quanto pare rispondo correttamente, e posso quindi procedere e procurarmi una bottiglia di limonata fresca e prepararmi un paio di panini con le disponibilità della borsa cambusa.
Approfitto dell’oretta di sosta anche per programmare l’itinerario, ed alle 1330 sono pronto per partire: passo Gaj (1355, km1100) salutato da una fortissima esplosione (c’è un enorme cantiere per la posa di una pipeline, magari c’entra qualcosa…) e procedo oltre mentre il paesaggio cambia. I campi lasciano spazio a colline steppose e poi ai boschi; in secondo piano si fanno notare alture decisamente più imponenti…
Attraverso Dubovac (1430 1112) dove il bosco si infittisce, poi il kanal Dod (1500 km,1124), ed infine Bela Crkva (1535, km1135) l’ultimo centro di una qualche rilevanza prima del confine con la Romania.
Procedo dunque verso nord-est e giungo finalmente dopo un’ultima salita, lunga ma non esagerata (sarà stata al 6%), a Kaluderovo (1615, km1147) posto di frontiera che richiede una certa pazienza.
Me la sbrigo relativamente in fretta, ed alle 1630 sono in Romania.
Col doganiere rumeno non ci siamo capiti, a quanto pare: il che mi costa un imprevisto di mezz’ora e otto chilometri, ma vabbè… alle 1700 sono di nuovo sul posto ed operativo, e si va per l’ultima tranche!
Nove chilometri di salita con media dell’8% mi danno il benvenuto in Dacia: grazie, non serviva! Quarantacinque minuti a grondare sudore (1745, km1164), ricompensati da cinque chilometri di discesa a bomba: poteva andare peggio! Ancora qualche chilometro scorrevole per attraversare Pojejena (1815, km1176) ed inchiodare infine a Moldova Veche (1830 km1183).
La giornata finisce qui, dato che, col fuso orario, son le 1930! Ora di cenaaaaa!