OrientXpress Day21 Kariani_Thessaloniki, km118

Martedì 23 luglio

Conquistato dall’affabile cameriere, non resta che ordinare e spazzolare souvlaki e insalata greca prima di piazzare la tenda a pochi metri di distanza: mentre mi accampo faccio amicizia con una numerosissima famiglia ceka supercamperizzata e con il branco di cani che abita in spiaggia.

Ormai è notte, e finisco di sistemare il campo alla luce della frontale: poi qualche birra chiacchierando con i più grandi del gruppo… mentre, nell’oscurità, i cani si impegnano a rosicchiare i tiranti della tenda, tranciandoli! Gli stronzetti!
Un caleidoscopio di lampi colora il cielo, mentre si odono i rombi in lontananza: tiro via i paletti e sistemo i rimasugli dei tiranti, fermando i teli con dei grossi sassi… almeno, se piove sono pronto!
Fa caldissimo, e lascio le verande aperte: i cani sono indaffaratissimi ad abbaiare, ululare, rincorrere e insomma a svegliarmi ogni tre per due, ma alla fine qualcosa si dorme comunque…
Sveglia alle 0700, pronto in un’ora ed un quarto: ieri, verso Kavála, ho lasciato la Tracia e sono entrato in Macedonia.
Anche oggi proseguo sulla vecchia nazionale, lungo la costa del golfo di Orfanou, in direzione Amfipoli: tempo coperto, vento contrario, ulivi e mandorle, spiagge. Passo lo svincolo per Amfipoli, scavalco il fiume Strimonas (0910, km2959) e mi ritrovo al cospetto del Leone di Amfipoli, monumento funebre del quarto secolo a.C. dedicato a Laomedonte di Lesbo, compagno di Alessandro Magno.
Una doverosa sosta e poi ancora qualche colpo di pedale prima di fermarsi in panetteria a far finalmente colazione.
Un quarto d’ora e si riprende la strada (0940) per sfilare in breve davanti gli scavi dell’antica Argilos, mentre sul lungomare di fronte non c’è praticamente nessuno.
Attraverso in fretta l’anonima cittadina turistica di Asprovalta (1005, km2970) ed imbocco una banale tangenziale che, al bivio per Straton (1045, km2983) taglia verso l’interno: dapprima boschi di platani e roveri, poi un altopiano con fichi, pesche, grano, girasoli. Si costeggia il lago di Vólvi, ed esce il sole: con l’umidità che c’è, è tutta sofferenza in più!
Ad Apollonia (1140, km3001) venti minuti all’ombra con un paio di lattine, poi oltrepasso Loutra Volvis, ed il limite occidentale del lago e raggiungo Stivos (1255, km3017) dove è ora di radler e panino. Finalmente si decide: piove.
Me ne sto sotto la tettoia tranquillo fino alle 1400 quando riprendo ad andare: la pioggia, purtroppo, non ha mitigato la temperatura, ed anzi la sensazione di pesantezza è peggiorata.
Ad ogni modo, ecco il lago di Koronia e, circa a metà sponda meridionale, il bivio per Panorama (1445, km3036): si sale subito duro, per scavalcare la linea di colline che dividono i lagho da Salonicco.
La rampa peggiora, il sole picchia, la ruota si buca (1515, km3038): stessa situazione della scorsa volta, solo che tocca spingere la bestia fino al passo. Due chilometri e mezzo in quaranta minuti, ruscellando sudore ed invocando le divinità dell’Olimpo, e giungo al passo (1555, km3040), dove trovo uno spiazzo all’ombra e procedo alla riparazione.
Individuo quasi subito il foro, ma non trovo una causa: ad ogni modo, riparo la camera d’aria e rimetto su la ruota… un’ora e si riparte.
Subito discesa in paese, breve falsopiano e poi giù verso la città, per arrivare in breve in centro a Thessaloniki (1800, km3059)…

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