MediterraneanConnection2021 Day22 Gallocanta _ Molina de Aragon, 60km 539mD
Ultima (breve) tappa per questo tratto del mio tour estivo: si torna a Molina de Aragon e si chiude l’anello, sia pure non esattamente fedele all’idea iniziale, ma si sa, shit happens, e questa volta a più riprese!
#montanasvacias si è comunque rivelato il percorso tosto, panoramico e solitario che sognavo, e per allontanare il risveglio ho allargato il giro percorrendone la versione XL: in totale, secondo l’amico Mario, risulta che “Ho fatto un conteggio su Strava del tuo giro da Teruel a Molina De Aragon: 1554 km, 24564mD+… Mica male!!! Si intuisce il perché del consumo delle pastiglie!”.
Ovviamente ringrazio il mio socio per avermi evitato di fare i conti, anche se ricordo di aver lasciato l’app in pausa almeno un paio di volte… vuol dire che ci son da segnare un po’ di chilometri in più!
Ma veniamo alla tappa in questione: dal local social, dove ho cenato con un semplice ma gustoso plato combinado, ovviamente annaffiato da qualche cerveza, mi dirigo al parque infantil, dove piazzo stuoia, materasso e sacco a pelo.
Veloce toilette alla fuente qualche metro più giù e, scritta la paginetta di diario, sono pronto a crollare.
Notte tranquilla e risveglio antelucano: nada, troppo presto, torna a dormire, va!
07.30, molto meglio: routine del mattino ed in cinquanta minuti sono pronto al primo colpo di pedale, che in dieci minuti di asfalto iniziale e comoda pista rural successiva mi condurrà a costeggiare la Laguna de Gallocanta, la conca endorreica salata più grande d’Europa (08.30, 536kmq di superficie), ovvero un’area in cui le sierras circostanti, mediamente duecento metri più alte, convogliano le acque meteoriche, che nel tragitto raccolgono sali minerali dal terreno.
Dalla Ermita del Buen Acuerdo, posta su di un risalto naturale che la sovrasta, posso godere dello spettacolo del sole e delle sierras che vi si riflettono, tra il pigolare delle moltissime specie di uccelli che vi nidificano.
Cazzeggio e fotografo un po’, poi riparto sempre su buona pista e, con breve deviazione, raggiungo Las Cuerlas (08.50 km08), dove il bar della piscina sta apre: desajuno!
Cafè con leche, tostada, e chiacchiere con due campesinos che “in Italia ho sofferto la fame, non c’è niente da mangiare!”… vabbè.
Saludos y adiòs, chicos, que tengo que pedalear!
Nove e trenta e si ritorna sul percorso, lungo la riva finché è possibile e poi tra i campi di grano già trebbiati, raggiungendo in fretta Bello (10.05 km19 1000m) dove è ora di carretera: via liscio tra vecchi corrales cotti dal sole e via crucis bianca di calce ed ecco, ad qualche saliscendi di distanza, Odon (10.30 Km26 1100m), dove si torna su camino rural, buono però duro, più che compatto, dove la ruota posteriore continua a saltellare.
Ma non importa: riconquisto l’altopiano (11.00 km35 1150m), punteggiato da qualche piccolo estanque (pozza, stagno) ad interrompere la brulla prateria, e, dopo un ultima discesa… eccomi a La Yunta (11.15 km38 1100m) pueblo dove con cerveza y bocadillo festeggio la fine delle mie #montanasvacias.
Arrivare a Molina è ormai una formalità: una ventina di chilometri asfaltati, i primi nuovi di pacca, dalle curve ampie e dalle pendenze gentili, adattissimi a bici sprovviste di freni!
Saliscendi sulla sierra prima dell’ultima discesa: ad un incrocio a T tiro dritto sulla sterrata di fronte ed eccomi a nord della Torre de Aragon, l’originale nucleo difensivo di quella che sarebbe diventata la città fortificata di Molina.
Da quassù si dominano il Castillo ed il centro abitato: scendo l’erta collina, bici a mano, costeggiando le mura merlate e rimonto in sella sulla carretera sottostante, giungendo in un amen alla pension.
Azzero i contatori, appoggio la dueruote e schizzo al Correos a ritirare le borse che vi ho lasciato ormai una dozzina di giorni fa…