MediterraneanConnection2021 Day09 Caudè _ Molina de Aragon 124km 1759mD

I nuvoloni sopra le sierras all’orizzonte alla fine arrivano, portati dal vento, e si scatena un breve temporale: io me ne sto al riparo nel mio ovile asciutto e pulito, mentre nottole e topolini sembrano parecchio indaffarati.
Una coppia di belgi in camper mi ha regalato due bottigliette d’acqua gasata: una per la notte, una a colazione!
Alle 06.30 gli occhi si aprono: albeggia sull’altopiano, e spira un bel  vento fresco. Sbaracco tutto, pulisco e lubrifico, affardello, faccio il punto: 07.25 e si va.
Bella sterrata veloce in quota, poi incrocio brevemente sulla carretera (07.50, km7) e torno su sentiero roccioso ed impegnativo, che termina con una discesa da fare con attenzione e conduce ad una verde zona di pascolo (08.20 km13,5).
Un quarto d’ora e raggiungo la Masia Alta (km16), antica masseria semiabbandonata che domina la zona, dove pasticcio un po’ col navigatore, ma insomma, tecnologia matrigna, poi si va…
Prevalentemente su sentieri rurali con qualche connessione asfaltata, solco la bellissima sierra tra grano, pinares e campi arati fino a Pozondon (09.55 km33,5), dove con mooolta calma, si fa colazione con panino e cerveza: in quanto italiano, mi vengono fatte le condoglianze per la dipartita di Raffaella Carrà!
Carico d’acqua alla fonte in piazza e si può andare (10.45).
Un po’ di carretera e pii si imbocca il sentiero per il castillo de los Ares, i cui resti spuntano direttamente dalle rocce tra l’erba alta(11.10 km40,5): faceva parte delle fortificazioni frontierizie tra Castilla y Aragòn, peccato non ne resti molto.
Raggiungo Almohaja (11.35 km45) continuando sullo stretto sentiero, e giungo così a Peracense, il cui castello pare una prosecuzione naturale delle torri di arenaria che dominano il pueblo.
Passo il bivio per il castillo (11.55 km50) per verificare la presenza di cerveza in paese: “el bar està cerrado, no hay tienda… in este pueblo no hay nada!” mi informa l’unico vecchietto disponibile nei paraggi.
Acqua alla fonte, dietrofront e su al castillo, spettacolare già in fase di approccio: la si prende larga, ed ovviamente in salita, ma ne vale la pena! Perfettamente integrato nello scenario naturale di roccia rossa, svetta su più livelli di torri, muri e camminamenti.
Raggiungo il portale d’accesso al cortile inferiore (1225 km54) e mi concedo una bella visita: una serie di fortificazioni concentriche ed indipendenti, dotate di cisterne scavate nello zoccolo roccioso dell’altopiano; strette e ripide scale; cucine e forni; sale di rappresentanza; posizione panoramica; vicinato tranquillo… insomma, una figata!
Alle 13.00 scatta lo stop al momento Quark e si riparte: giusto un quarto d’ora per una birra a Rodenas (13.15 km57) e via ancora lungo il sentiero della laguna, unica zona umida vista finora, per giungere a Tordesilos (14.00 km68) dove gira gira finchè vuoi ma tutti chiusi! Fortuna che c’è un furgoncino ambulante con frutta e verdura: gran fermento nel pueblo!
Aspetto il mio turno tra gli ottuagenari arrapati dallo shopping settimanale poi compro, e divoro, un chilo di paraguayos.
Ok va, ammazzato sti venti minuti, ciao pueblo: via di sterratonaaaa atomica serpeggiante e ottovolante tra campi a grano o arati e fresati, rossi, gialli, verdi e marroni, sassosi prevalentemente ma non solo, così come il fondo del percorso, a tratti più veloce, altri più pesante e muscolare.
Raggiungo la carretera (15.00 km77,5) ed in un amen Tordellego (15.05 km79,5), dove la birra c’è. Bene! Mezz’ora di sosta e via, mezz’ora di carretera e poi (16.10 km85,5) altro tratto sterrato che conduce a Morenilla (16.30 km91): bar chiuso.
Ad Hombrados (16.55 km94,5) il bar è chiuso, ma sosta lo stesso ai tavolini, che sono in ombra: ma solo dieci minuti, che c’è un altro maniero da raggiungere!
Il castillo di Zafra si compone di due torri poste alle estremità di un plateau roccioso inclinato, circondato da enormi formazioni torreggianti che emergono da un mare d’erba: spettacolare!
Ovviamente io sto facendoil percorso contromano, quindi è solo tirando su la bici di pura violenza che supero l’ultima balza e guadagno la scalinata d’accesso al Castillo de Zafra (1745 km100)!
Mmm… ha un qualcosa di già visto…
Ma certo! È stato il set in una scena di Game of Thrones! Esticazzi!
Bè, comunque è privato e chiuso a chiave… che peccato!
Qualche foto e via ancora, a solcare il mare d’erba come un cavaliere dothraky!
Via tra i pascoli deserti, sterrando di grinta ed incontrando solo un enorme, ed indifferente, toro bianco per giungere a Castellar de la Mulea (18.30 km107) dove, avete indovinato, il bar è chiuso!
Altra sterratona leggendaria ma dal fondo atroce e con discesa fatale ad Aldehuela (18.50 km111) dove, incapace di reggere ancora, la borsa destra mi abbandona definitivamente.
Avevo il dubbio, ora è una certezza: devo passare al piano B!
Rabberciata in qualche modo l’attrezzatura sbatacchiante, raggiungo Molina de Aragon (1930 km122) e mi fiondo in ferreteria a trafficare con viti e vitine per provare a riparare la borsa. La gentile signora mi presta materiale ed attrezzi e non mi chiede nulla: muchas gracias!
Sistemata, insomma, ma non so quanto possa reggere si questi fondi offroad… mumble mumble…
Vado a bermi una birra e ci penso,  va… 2030, km124, 1759mD.

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