MediterraneanConnection2021 Day08 Barracas _ Teruel 104km 1436mD + Teruel _ Ermita San Juan (Caudè) 18km 250mD
Giornata bipolare: partita alla grande, incasinata di brutto, pedala che ti passa!
Sveglia 06.45 per approfittare un po’ del fresco del mattino, bagagli pronti e bici pulita e carica 07.20, colazione al bar (niente cinghiale, sto giro), un’ora secca e via, on the road.
Ripercorro l’ultimo chilometro di ieri, riprendo la ciclabile Oyos Negros e mi scaldo nel venticello mattutino, mentre solco l’altopiano in leggera discesa.
Mezz’ora tra i coltivi ed incrocio l’altro Carlo: saluti e buen camino, ed ognuno al suo passo.
Tratti in trincea, viadotti e gallerie: dopo un tunnel particolarmente lungo ecco apparire Albentosa (08.45 km20); un quarto d’ora ancora e si passa al largo di Sarrion (09.00 km25), arroccata tra le balze rocciose.
Alle 10.00 e km41, la ciclabile incrocia la carretera A2520 che sale al pico Javalambre ed all’omonima stazione sciistica: è il punto più alto dell’intero sistema montuoso, oltre i 2000mslm.
La Fonda de la Estacion è chiusa, quindi niente merenda, ma in qualche modo riesco a riempire una borraccia: provo ad andare su, son 20km di salita dagli attuali circa 1300 ai circa 2000 dell’impianto sciistico.
Parto alle 10.25 con 42,5km sul coso: la salita è graduale e costante, rare le impennate. Si passa dalla zona boschiva ai pascoli sommitali, grandi aperture sulle valli sottostanti e sulle altre sierras.
La strada corre poi stretta tra le pareti rocciose e boscose prima di tornare a respirare al bivio, ed alla discesa, per Camarena (11.15 km52).
Proseguo per Javalambre per mezz’ora buona, poi la strada spiana un po’ e prende la rincorsa per l’ultimo strappo: 12.30, km62,5 eccomi all’impianto di sci.
Non trovo però le indicazioni che mi aspettavo, ed un manutentore del consorzio mi sconsiglia di rischiare: torno giù e quindi a Camarena mi tocca arrivare, sia pure da altra via.
Mezz’ora in picchiata ed eccoci qua (13.10 km74): nel borgo arroccato sotto il picco Castillo mi bevo una cerveza gelata e rifaccio il punto.
Ancora discesa a bomba fino a Valacloche (13.45 km83), poi si risale verso Cubla (14.05 km86): scenari western, montagne brulle e desolate, di rocce e fanghi multicolori, muretti a secco, rigagnoli d’acqua, campi rossi, grano dorato, cielo enorme.
Vento a raffiche, a volte brutali; sole rovente, aria secca, sudore, fatica e stupore.
Villaspesa è ormai periferia (1440 km98): bastano altri venti minuti per arrivare a Teruel (15.00 km103), il capoluogo.
Ora di pranzo, anche se il vento mi scaraventa la bici contro il tavolino e gioca con sedie ed ombrelloni.
Poi è ora di pianificazione: ok, ci sono… ore 16.30 e si va.
Ma prima devo fare bancomat!
Sorpresa: il maledetto non va, la carta di credito neppure.
Passo il resto del pomeriggio al telefono con il servizio clienti in Italia: sono incazzatissimo.
È solo alle 19.00 che riesco a sbloccare la situazione, mentre da casa mi arriva un Moneygram: porcaputtana!
Ho ancora un paio di cose da verificare, tanto ormai…
Devo scaricare la tensione: fanculo, riparto!
19.20 ed ancora in strada: raggiungo San Blas sterrando tra i campi, lo lascio e poi ci ritorno per un rabbocco di birrette e raciones, meglio stare sul sicuro, va là!
Dai di nuovo alle 20.10, km08,5 e scordo di attaccare Strava, ma alla presa Arquillo ci arrivo comunque (20.30, 13km): è un lago artificiale, cui si giunge sterrando su fondo impegnativo tra i campi.
Proseguo in salita fino a guadagnare il camino del Pantano, fortunatamente secco e polveroso come un vecchio osso, che solca un altopiano fittamente coltivato a grano. Il vento è teso, alla mia destra le montagne all’orizzonte sono sotto il flagello di nubi nere ed incazzose: alle 21.00, km18,5 con 200mD anche abbondanti, giungo di fronte alla Ermita de San Juan, Pablo y Magdalena, un paio di vecchi ovili non in uso giusto davanti… mmmm, mi sa che mi fermo!