Mercoledì 29. Bilbao-Santander-Bergamo. Si ritorna!
Adesso sono in biblioteca a Bilbao, a rovistare un po’ nel conto in banca che sembra avere qualche problema… il dinero manca, cerchiamo di risolvere ‘sta cosa!
Se ci riesco, faccio poi ancora un giretto per la città e poi autobus per tornare a Santander, riprendere lo zainone e salutare i gentilissimi anfitrioni… altro autobus, fino all’aeroporto, e poi… si ritorna! Non ne ho mica tanta voglia!
Tornato a Santander mi concedo un paseo lungo la playa del sardinero con Alessio, Bea e Tolle, un paninazzo dal Bocatta e un gelatone: poi è ora di andare a preparare i bagagli. Al termibus incontro un gruppo di giovani pellegrini italiani in partenza per Irùn, e chiacchieriamo un po’… chi finisce e chi comincia! Poi sul bus, e vai con l’0perazione Rientro!
Scene di panico all’imbarco dei bagagli: il checkin online imposto da Ryanair miete vittime, ed i limiti di peso ed ingombro generano una corsa allo sbudellamento e ricomposizione di zaini e valigie, alla ricerca del rispetto dei limiti per evitare salate sovrattasse! Più di uno si ritrova ad entrare ed uscire dalla fila per pesare e ripesare i bagagli, e ad alzare la voce con il personale di terra, inflessibile nell’applicarli.
In qualche modo (anche pagando, certo) si passa tutti ed i bagagli iniziano il loro viaggio sul nastro o ci seguono in cabina. L’aereo decolla, e le luci di Santander scivolano via…
Il viaggio procede senza storia, e dormicchio sullo stretto sedile, cercando di non sbattere con le ginocchia contro lo schienale di quello di fronte a me. Alle 23.45 l’aereo atterra: Bergamo, Italia. Recupero lo zaino e guadagno l’uscita tra le persone distese a terra e addormentate nelle posizioni più scomode, in attesa di voli e navette… dovrebbe essere anche il mio destino…
È il 30, ormai, sono le 05.15 ed il treno per Venezia inizia a muoversi… Sono a Verona, grazie al provvidenziale passaggio fornitomi da Paolo e Martina che, in compagnia dei loro figli, tornano da una settimana di vacanza a Santander: tornano a Ferrara ed escono dall’autostrada nel capoluogo scaligero… sono di strada e si offrono di darmi uno strappo! Ringrazio ed accetto: accadono più cose “da pellegrino” a fine avventura che durante il cammino, a quanto pare! In macchina provvedo a tener sveglio il pilota con il mio torrenziale eloquio, e fino alla stazione di Porta Nuova tutto bene, anche se Paolo comincia ad accusare la stanchezza.
La stazione è aperta, anche se priva di servizi: mi organizzo un attimo e decido il piano di battaglia, raggiungo una bella panchina di legno e mi faccio un sonnellino fino alle 05, poi raggiungo il binario per prendere il treno che mi porterà a Padova e, di lì, a casa. Fuori dal finestrino scorre ora la campagna veronese, a me così familiare dopo tanti viaggi ai tempi della scuola, e la luce rosata dell’alba fa risaltare la silhouette dei colli… in Spagna è ancora buio, almeno per un’altra ora.
Fa strano tornare dopo tanto girovagare, vivendo alla giornata… bhè, vediamo cosa ci aspetta!
Hasta otra, Espana!