Dìa16 Leon – Buiza, 41km ++

Martedì 10 Agosto
Ieri pomeriggio dopo il lavalava asciugaasciuga ho fatto un giro in centro, beccato Wolfgang, e ci siamo fatti una birra con wiffi incorporato…
Di ritorno in albergue verso le 20, incrociamo ancora pellegrini in arrivo: ma è un’invasione! Chi chiedeva qualche bella pellegrina? Bhe, le ultime arrivate sono due belle gemelle italiane, ma hanno più bisogno di un ricovero che di altro, purtroppo! Comunque comunque gli hospitaleros sono all’opera per preparare la cena, e dopo le 21… Tutti a tavola! La sala è piena e l’atmosfera allegra e rumorosa: la maggior parte delle persone ha già camminato insieme, si è conosciuta o incontrata sul cammino, e c’è già una certa familiarità… noi due reduci dell’Ebro passiamo per gli arrivati dell’ultima ora, ma insomma…
Tanto per cambiare sto su fino a tardi, a chiacchierare con un gruppo di italiani, a piedi e ciclisti, tra cui Silvio, che ha girato mezzo mondo in bici. Ma a mezzanotte a nanna, che la sveglia è puntata alle 04!
C’è purtroppo un incredibile campione di russate: ammirevole la sua capacità di modulare rumori sempre nuovi e la polifonicità dei suoni da lui emessi… però dormire un po’ non mi farebbe proprio schifo! In alcuni momenti dà colpi così forti da svegliarmi, indeciso se ridere o prenderlo a calci… magari dormo in autobus!
Sveglia: zaino già pronto, appallottolo il sacco lenzuolo e via di corsa, la stazione è a venti minuti… salto su e mi stendo tra due sedili, sperando di dormire. L’autista mette in moto e… parte l’aria condizionata! Ma cazzo, a cosa serve, maledetti maniaci!
Ho la canotta e la camicia, ma mica bastano… ma vaffanculo, lo sapevo! Bhe, a dormire ci provo lo stesso, e a tratti mi appisolo… sosta a Burgos alle 0615 per… boh, per qualcosa, e intanto faccio colazione. Si riparte e intanto mi informo: quella dei biglietti mi ha fregato! Arrivo alle 0840, non alle 0720! Stronza, per me lo ha fatto apposta! Chissà che non faccia troppo caldo, ho un sacco di strada da fare…
Ore 0840: eccoci a Leon. Mi metto le scarpe e corro alla cattedrale, sono un paio di chilometri: devo far timbrare la credencial. Incredibile! Becco un prete che sta chiudendo l’oficina dei pellegrini (come chiudendo? Sono le 09!) e lo costringo a porre il sigillo, poi schizzo via. Mi cambio su una panchina di fronte alla chiesa, là in piazza, e alle 0930 sono pronto: via, che il sole è già alto!
Pregunto un po’ in giro ed imbocco il viale giusto, direzione Carbajal de la Llegua: dalla catedral sono 9km e passa di purissimo asfalto, anche se un po’ lo schivo pestando l’erba ai lati del marciapiede. Il pueblo è una lunghissima lottizzazione, sono 3km, e bisogna passarli tutti: alla fine c’è, finalmente, da imboccare un cammino di terra.
Sono le 11: il sentiero è un divertente susseguirsi di saliscendi tra roveri ed encinas, che porta al pueblo di Cabanillas, dove arrivo alle 1245, approfittando dell’ombra vicino alla fontana per descansar 20 minuti e bere un po’. Poi via, attraversando i paesi di La Seca (1325) e Cascantes (1345), dove purtroppo riecco la carretera; il divertimento è praticamente finito! Fino a La Robla, infatti, è tutto asfalto. C’è unalbergue, qua, che faccio? Ore 1430, non fa proprio caldissimo, anzi, un po’ di nuvolette mi stanno dando una mano… andiamo avanti ancora un po’!
Ad attraversare il pueblo ci vuole il suo bel quarto d’ora, in compenso però possiamo godere di questo bellissimo asfalto, bello caldo ed appiccicoso come piace a noi!
Niente da raccontare: di fianco alla nazionale o per carretere locali, passando paesini del cavolo: peccato, che i posti sarebbero anche belli… qualche tratto di cammino mi tira su il morale per un po’, ma è proprio poca cosa…
Arrivo a La Pola de Gordon (1645), dove, mi informa Luca, si può provare a sentire in Ayuntamento che forse… peccato, però… è chiuso! Provo con la Guardia Civil: “No senor, no hay nada!”.
Allora faccio la spesa alla tienda, che vado al pueblo dopo, Buiza, dove c’è l’albergue ma manca… tutto il resto! Niente tienda, bar, ristorante e… insomma, niente!
Carico lo zaino con le cibarie e le bibite per oggi e domani e via… sono le 1715, tra una cosa e l’altra, e lo zaino, bello pieno da scoppiare, si fa proprio sentire. Un’oretta senza storia, e sempre via carretera, cosa credevate, ed eccoci qua: ci trovo una tedesca che mi chiede di chiamare l’hospitalero, ma il pueblo è così piccolo… chiedo a dei ragazzi dove stia di casa: facile, è quello là in fondo, che sta lavando la macchina! Corro fin là, prendo le chiavi e… doccia e descanso, finalmente! Arrivano anche due ceki, marito e moglie: anche loro, come la tedesca, hanno solo una settimana, quindi ad Oviedo finiscono di camminare.
Finito il lavalava asciuga asciuga è ora di mangiamangia e spazzolo via tutto quello che ho portato: due etti di jamon, due di queso, un filone di pane e quattro lattine di cerveza y limon. Solo un paio di dolcetti, gli altri sono la colazione di domani. Poi diario e, dopo le 22, un giretto in paese per vedere se il bar social è aperto: va di culo, e becco subito il tizio con le chiavi, che ci accompagna… vuoi un chupito? Quello è il bicchiere e quella la bottiglia, poi mi dici quanti ne hai bevuti e paghi!
Nei paesetti più piccoli, a volte, va così: è una specie di club dove chi ne ha voglia apre e sta dietro il banco, o anche no, tipo gioca a carte o legge il giornale…
Alle 23 grazie di tutto e via in branda, la giornata è stata pesante!

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