Dìa15 Alcanadre – Logrono, 34km

Solita sveglia, i due biscotti rimasti con un quartino d’acqua e via che si parte.
0615: è buio e nuvoloso, per cui frontale in testa, e si imbocca il ritrovato GR99 per schivare l’odiata carretera: son 15 km da qui al prossimo pueblo, percorrendo un camino tra la massicciata del treno ed i folti pioppeti che ornano la riva dell’Ebro.
Ad un 5km dal pueblo si fiancheggia un’alta falesia di gesso popolata dai grifoni, ma vista l’aria ancora frizzante i grossi rapaci non sembrano aver molta voglia di volarsene in cerca di resti da spolpare… un paio di foto clamorosamente sfocate, vista la ancora incerta luce del mattino e la distanza dei soggetti, e poi via, a rincorrere la scia del treno, ancora tra mais, vigneti, argine e pioppeti.
Si procede sullo sterrato, a volte grossolano, fino ad Arrùbal, 0840, dove mi concedo un café con leche, abbondante, ed una tostada, la peggiore mai mangiata! Ancora in moto, e sono le 0905, alla volta di Agoncillo, dove alle 0940 faccio un po’ di spesa… bello il castillo locale, restaurato e trasformato in sede per il locale Ayuntamiento.
Da qua, purtroppo, è praticamente tutto asfalto: prima un paio di km su di una laterale, poi almeno altri due su di una trafficatissima nazionale, poi un breve break, dopo il pueblo di Recajo, su di un tratto sterrata tra i frutteti… Qua incontro un tizio che sta seguendo l’Ebro in direzione del mare, è di Palencia ed è stato parecchie volte in italia, per cui passiamo una ventina di minuti a chiacchierare.
Poi ancora asfalto fino a Logrono: qua mollo il camino e prendo il benemerito GR99 che costeggia il fiume fin quasi in centro, attraversando il parco de la Ribera.
Sono le 1240, e sono all’albergue: un sello ed una doccia, e volo alla stazione degli autobus: niente, la corsa del pomeriggio è piena. Ettipareva! Via, alla stazione dei treni: nada anche qua! Torna a quella del bus: biglietto per la corsa della notte, ore 0430… A cattivo gioco…
Torno all’albergue: appena dato via l’ultima branda! AARGGGH! Ma aspetta, c’è l’albergue parroquial… proviamo, dai: c’è posto, per fortuna, e mi accoglie un hospitalero italiano.
Due chiacchiere ed un piatto di pasta, lava lava asciuga asciuga e l’albergo, intanto si riempie di gente… mamma quanti! E un sacco di italiani.
Arriva anche Wolfgang, che si è concesso un 5km di bus…
Tra un po’ mi faccio un giro e cerco un wiffi…