theDesertSessions day08(?) Tata _ Taroudant, by bus
Passa anche questa notte tormentata, dal sonno spezzettato ed irrequieto, ma al mattino mi sento comunque meglio.
Esco dalla stanza alle 06.00: son già 34 gradi!
Trascino la bici in stanza, che almeno sto fresco, e la preparo per metterla in stiva.
Il bus delle 07.00 è al completo, mi ha informato il concierge ieri notte, quindi provo direttamente con quello delle 08.00.
Da poco passate le 07.00 e son già alla Gare Routiere: pare sia al completo pure il successivo… “ma posso aspettare e vedere che succede”!
Passa mezz’ora, in cui borse, valige, tappeti ed altri involti vengono caricati sul bus: torno alla carica.
“Va bene, monsieur, ma ti facciamo scendere prima della città!” Pas des problems!
Boh, in realtà non si capisce molto su come funzioni l’assegnazione dei posti o il calcolo delle tariffe: il tipo sudaticcio ed urlante in borghese continua a litigare con dei passeggeri per non so quale questione di bagagli, mentre altri tizi, altrettanto casual nell’abbigliamento, gironzolano a vario titolo tra pullman e sedili, chiedendo di vedere ricevute e biglietti o spostando la gente.
Mah, chissenefrega, basta che mi portino via da qua!
Si imbocca la RN7 e via dritto senza più deviare: tre tappe fatte fuori in poco più di tre ore, che peccato!
Ma tra l’intossicazione di ieri, le temperature da allarme rosso e l’assenza di strutture almeno fino ad Igherm, 130km da qui e dalla pessima fama, non me la son sentita di rischiare.
Dovevo venire in Africa per dare una ridimensionatina al mio ego, pare!
Mmmm, evabbè…
Strano però veder sfilare questo panorama con l’aria condizionata: sembra quasi innocuo, non se ne avverte la potenza, manca la sensazione di “pericolo”, per così dire…
La strada scorre veloce in una vallata pazzesca, attraversando a più riprese l’antico ed amplissimo oued mentre le severe montagne chiudono lo sguardo, imprigionandolo a contemplare questa sorta di deserto d’alta quota nel quale Issafen è la prima fermata (e coincide con la prima tappa di 85km 1100mD).
Si sale ancora, e guardando la mappa capisco che sulle creste alla mia destra dovrebbe scorrere la Strada Coloniale, famigerato tratto della AMR: poco dopo ecco il villaggio di Igherm, che può vantare l’unico alberghetto lungo questa tratta, sia pure malfamato, e quindi fine seconda tappa obbligato.
Pausa di dieci minuti, a poco più di metà tragitto: qui sarebbe iniziata l’ultima tappa, principalmente in discesa, per guadagnare i grandi bassopiani che conducono alla costa atlantica.
Si scende quindi dai 1700mslm abbondanti: dapprima comodamente in linea retta, ma da Imaridane in stretti tornanti che conducono sul fondo dello uadi, per poi percorrere praticamente in piano gli ultimi chilometri in direzione di Taroudant.
L’autobus procede per Agadir, io invece, scaricata e sistemata la bici, raggiungo la città direttamente all’altezza della kasbah: giretto veloce, un paio di foto, e vado a cercare la colazione, che l’ultima volta ho mangiato era ieri alle 06.00!