Dìa32, Martedì 14, Outeiro-Santiago de Compostela, 16km
E così, ci siamo! Sveglia alle 06, ci si prepara con calma, alle 06.35 si parte, in gruppo con i granadini e gli zamorani… siamo in sei, San Juan preferisce partire ultimo ed entrare a Santiago da solo.
Tra boschi di eucalipti e roveri (ma và!), tra salite bastarde e discese assassine (ma dai!) si arriva, tutto d’un fiato, in piazza Obradoiro a Santiago.
Grande l’emozione per Carlos e Francisco: usciti dalla porta di casa in un paesello arroccato a 1200 metri sulla Sierra Nevada, dopo aver traversato tutta la Spagna da Sud Est a Nord Ovest… eccoli qua! E fanno fatica a crederci! Grandi sorrisi e strette di mano, poi all’oficina dos peregrinos a far le carte per ottenere la compostela.
Troviamo un paio di camere di fronte all’oficina, molliamo gli zaini e ci buttiamo al bar a fare colazione. Poi alla rituale messa del pellegrino, ed i granadini non stanno nella pelle al pensiero che, nell’elenco degli arrivi giornalieri, verranno inseriti due viandanti giunti direttamente da Lugros: i primi, dal loro paese! C’è parecchia gente, ma non è nulla rispetto all’anno scorso, nel giorno della feria del santo! E niente botafumeiro, questa volta!
Dopo la cerimonia, di corsa in plaza Cervantes, a mangiare a Casa Manolo, con i camerieri che sfrecciano in modo per niente affatto tipico! L’ inconsueta velocità ci costringe a finire il pasto in fretta… e avanti un altro! Che già torme di pellegrini premono alla porta!
Poi si torna alla pensione, doccia e un po’ di descanso… fuori piove, è da stamani che il tempo fa il bizzoso, e fa fresco, invitando al riposo…