Dìa30 Padròn – Pontevedra, 44km

Ieri sera è stato difficile trovare un locale disposto a cucinare un menù, ripiego dunque su di un plato combinado… ritorno in fretta all’albergue che alle 22 mi chiudono fuori! Cazzeggio un po’ e alle 23 mi decido a sbattermi a letto…
Sveglia ore 06, tiro su lo zaino e scendo. Colazione con sorpresa: piove! Merda! Ieri sera il telegiornale dava bello e temperatura tra 36 e 38… Affidabile come i nostri!
Ore 0640: sia come sia parto, ho un sacco di strada da fare. Su il coprizaino ed il cappellaccio, un paio di fuseaux (o come cazzo si scrive) e via nella “nebbia asturiana”! È scuro ed il raggio della frontale disegna arabeschi nel buio, trapunti di goccie d’acqua: le freccie sono difficili da vedere già di loro, ed in queste condizioni poi… Comunque, procedendo verso sud e voltandomi a guardare il retro di ogni palo in cerca di frecce (che non trovo!), riesco a raggiungere il rio Ulla… dovrei cambiare sponda, ma il ponte rimane 500metri dietro di me: dietrofront, avantimarch ed eccomi di là. Un cartello mi informa della immancabile fondazione romana della città, il cui nome non compare sulle mie pseudomappe e quindi non ricordo… (info postadatata: pare sia Pontecesures).
Via nella pioggia fino a Valga (questa ce l’ho!) ed oltre, superando un paio di volte il rio omonimo ed un paio di colli, per fermarmi ai piedi del secondo, dopo il santuario de Nuestra Senora del Carracero, al bar Esperero, dove mi servono la miglior colazione dalla sponda del mediterraneo a qui! Un raggio di sole in questa giornata, finalmente! Mi fermo mezz’ora, ed alle 1010 riparto.
Il tempo gira al meglio (si alza la nebbia) e cominciano a comparire i primi pellegrini: le loro tracce sul terreno umido mi saranno utili agli incroci per orientarmi… le cose iniziano a girare per il verso giusto, insomma! Il cammino alterna tratti di asfalto (molti) a tratti di sterrata, sempre con la statale 550 come riferimento: passando da un pueblo all’altro la si incrocia un numero esagerato di volte! Quasi sempre si cammina tra boschi o vigneti, dalla particolare struttura a pergola: il paesaggio è molto rilassante, peccato che il tempo non gli permetta di mostrarsi al top…
Raggiungo Caldas de Reis (1050) e ci metto 20 minuti ad attraversarla, imboccando un altro cammino tra le vigne a lato della statale; tiro dritto fino a Briallos (1150), salto il rio Agra e salgo al colle di San Amaro, dove mi concedo 15 minuti per bere, asciugare un po’ i piedi, togliere i fuseaux e cambiare maglia: c’è un umido mortale e mi sto sciogliendo!
Via ancora, giù dall’alto e sempre dritto: più di 10 km mi separano da Pontevedra, meta odierna sul fiume Lerez… tutto bene, tra campi, vigne ed eucalipti, fino ad un incrocio decisamente ingannevole, all’uscita da Alba, che mi sbatte fuori strada: arrivo ad una frazione sui colli sopra la città, da cui mi tocca scendere ed attraversarla tutta da un capo all’opposto, proprio all’uscita, dove si trova l’albergue. 1530…
Va di lusso: posto ce n’è. Doccia, lavalava, stretching e un panino con tortilla e birra per riprendersi un attimo… dopo vado a fare un giro in città: anche se l’ho attraversata di corsa sembra proprio carina…
Ah! Una nota: se provate a fare ‘sto giro al contrario vi diranno che ci sono delle freccie blu ad indicarvi la via… cazzate! Per esserci, oooogni taaanto ci sono, ma quasi sempre sono perfettamente inutili, accoppiate a quelle gialle e pittate lì un po‘ alla cazzo. Le mettessero dove serve sarebbero un valido aiuto per il camminatore al revés, ma…
Inoltre sono tutte vecchie e scrostate e nel buio assolutamente invisibili: non contateci, dunque!
Nota numero 2: distanza stimata, dedotta dalle cifre del miliario… come al solito le guide sono discordi, e la misura varia da 40 a 46… A me 44 sembra possa andare…Sono stato a farmi un giro in città: è proprio carina, piena di bar e localini fichissimi… Poi mi sono accorto di una cosa: c’è il mare! Sentivo odore di salmastro, ma non capivo bene che cavolo fosse: avevo letto che il ponte attraversa un fiume… invece no! È proprio l’oceano, che risale la foce del Lerez e vi si mescola… pensa un po’!
Bon, passiamo alle cose serie: sono andato a mangiare, ma prima ho comprato un sacco di magliette stupidissime: su una c’è anche il mitico Chuck Norris! “Santiago de Compostela è andato in pellegrinaggio al ranch di Chuck Norris!”… no, quella non c’era, ma un’altra si! E vabbé, un po’ di shopping compulsivo…
Adesso sono in un cyber, ed il bello è che… l’albergue è chiuso dalle 22!
Ma io sono furbissimo: il cancello lo posso scavalcare e mi sono messo d’accordo con una tipa che se busso alla sua finestra mi apre… speriamo bene!

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