Dìa34 Guemes_Somo_Santander, 15km
Martedì 09 Agosto
Bé, Guemes – Somo a piedi 15km, fino a Santander son + 10 in barca!
Tappa breve, x riposare dalle ultime abbastanza lunghette e pesanti.
Ieri ci hanno consigliato una variante più lunga ma di sicuro valore paesaggistico, e così sia!
Partiti col freno a mano tirato alle 0820 (sveglia alle 07 e vado a colazione, poi raggiunto da Berta e Joaquim, che si è unito a noi poco prima di Guemes) si tira fino a Galizano, poi si abbandona il cammino frecciato e si segue una senda costiera, sul filo dei prati che precipitano sulle spiagge sottostanti, nel rombo del mare.
La Berta, muso duro e bareta fracada, ci dà dentro, mentre io mi attardo a guardarmi attorno e a tirar foto: avverto che oggi è una tappa importante, per me.
Si procede per tre orette sul filo delle falesie, sospesi tra pascolo ed oceano, poi si cala sulla spiaggia, via le scarpe e, adesso con più calma, si macinano gli ultimi chilometri sui finissimi granelli di sabbia, ammirando le evoluzioni dei surfisti.
In breve raggiungiamo Somo, dove ci imbarchiamo (h1130) alla volta di Santander: 20 minuti e siamo di nuovo sulla terraferma, all’imbarcadero. La città rigurgita di turisti in tenuta da spiaggia ma noi, nonostante l’abbigliamento da marcia, ci siamo guadagnati il diritto di esser qui e non ci sentiamo poi tanto fuori posto… anzi!
Un salto all’albergue a lasciare la mochila e, con l’aggiunta del divertente Issam, andiamo a strafogarci di canas y pinchos… poi torniamo per l’apertura del rifugio, ci registriamo, docciamo ecc. In breve l’albergue si va riempiendo: usciamo di nuovo, io devo fare il checkin per il ritorno e gli altri guardarsi un po’ la posta e varie.
Che sorpresa! Oggi non è lunedì! Ero convintissimo di dover partire non già oggi, mentre scrivo queste note, ma domani… ho perso (guadagnato?) un giorno!
Stavamo già pensando ad un’ultima, brutale, tappa di addio… niente, come da programma mi fermo qua!
Torno in albergue a salutare tutti e a lasciare la mia branda a disposizione: mi prendo un letto in una pensione, che così doman posso dormire di più e far le cose con calma, che l’aereo è sul tardi.
Poi un ultimo giro per la città, qualche birra e pinchos, una passeggiata al Sardinero ed è ora di salutare tutti sulla porta del rifugio: il coprifuoco chiama!
Domani si torna in borghese, riponendo le scarpe gli attrezzi da marcia in fondo allo zaino… fino alla prossima volta!