Dìa20 Oviedo – Salas, 44km

Tranquilli, tutto bene!
In mezzo ai monti il wiffi scarseggia, ma oggi ne ho trovato uno…
Ecco dunque gli aggiornamenti del caso…
Ieri sera, dopo la birra wiffi, son andato a farmi una insalatona al “Al fondo hay sitio”: mi piaceva il nome! Ho pensato: forte ‘sto spagnolo, bella idea! Infatti il padrone è un piemontese! Due chiacchiere e mi godo l’insalatona, proprio buona, poi torno all’albergue, che chiude presto, e la gente vuole dormire…
Sveglia alle 06, trascino fuori lo zaino e faccio la solita colazione al volo, organizzo le robe e via, il tempo di fare un bancomat e si parte: 0645. Uscire dalla città è un po’ lunghetto, e le obras incasinano un pochino le cose, ma in breve si raggiunge il barrio di San Lazzaro e si imbocca un camino tra i campi. Qua, nei giardini, accanto alla cuccia dei cani trovi il recinto della pecora o la vacchetta al pascolo, quando non c’è anche il cavallo… le nuvole sono basse ed è molto umido: chissà che non piova!
Che gioia muoversi finalmente tra i campi e non a lato di merdosissime strade, siano esse provinciali, monarcali, nazionali o autopiste! Via veloce e, in capo a tre orette sono a Premono, dove mi concedo un café con leche y tostada nel baretto che una vecchietta ha ricavato a lato della sua cucina! Alle 1010 riparto, inanellando una serie di paesetti, divisi dalle colline e uniti da frequentissimi saliscendi… il tempo scorre veloce e macino chilometri nel fresco delle Asturias, passando Grado e tirando fino a Cornellana, dove penso di fermarmi.
Sono le ore 1345, ho percorso 33km.
Un plato combinado e una birretta, un salto all’albergue e decido di ripartire, che ho fatto due conti e mi sa che posso organizzare le tappe in un certo modo, se tiro un po’ di più: destinazione Salas, allora. Un’ora di pausa, dunque, e poi via: comincia a scaldare un po’, adesso, e con la pioggia di stamane la cosa si fa un tantino molesta… comunque via, e alle 17 sono in albergue, dopo aver gironzolato a vuoto per ayuntamento, policia, bar, ecc…
Ci sono già parecchi pellegrini, mi doccio e lavo qualcosina, e intanto l’albergue si riempie: lascio il mio letto ad una ragazza italiana, Viviana, visto che io mi sveglierò presto e preferisco buttarmi in cucina, che non rompo a nessuno e, soprattutto, nessuno rompe a me…
Vado a cena con Laura, catalana appassionata di montagna: ottima idea, visto che mangia pochino e quello che non mangia lei, indovina che fine fa? Poi arrivano anche Viviana e un guzzista da Lecco, al momento mi sfugge il nome, e facciamo tavolo assieme…
Poi un giretto a cercare il camino di domani, na partia a ciacoe e, verso mezzanotte, a letto…