Dìa19 Pola de Lena – Oviedo, 31km
Arrivati poi sono arrivati, mangiato abbiamo mangiato e poi in branda al calduccio, che fuori piove… piano piano l’albergue si riempi, e alla fine, tra pellegrini a piedi o in bici e gli scout (quelli che avevo già incontrato) la stanza è piena.
Notte tranquilla e sveglia alle 0630: trascino fuori lo zaino per non disturbare e mi concedo qualche biscotto e un sorso di acquarius (‘sta bottiglia ce l’ho da tre giorni! Non ho proprio bevuto un cazzo!), veloce toilette e poi, alle 0710, si parte.
Alla fine, a raggiungere Oviedo a piedi restiamo Poncho ed io, gli altri in treno, a quanto pare…
E, a giudicare dal cielo, hanno ragione loro: promette pioggia, ottimo motivo per partire a razzo!
Saluto Poncho e schizzo via, che fino a Ujo è tutta carretera national, e sono 7km, sai che palle! Niente da segnalare, tranne le sventolate dei camion, e alle 0815 son là: qui si imbocca una pista ciclabile al alto del Rio Caudal che ci porta fino alla periferia di Mieres del Camino, importante cittadina mineraria asturiana. Alle 0930 sono in centro, davanti alla chiesa, e mi faccio una foto con la statua del tipo che versa la sidra, il vino di mele locale, visto che altre foto oggi…
Ho agguantato in una pasticceria un paio di paste cicciosissime e le sbrano di gusto sotto gli occhi di un paio di vecchietti, poi scappo via: la città non è niente di che e non merita oltre la mia presenza, cinque minuti di sosta possono bastare!
Si esce da Mieres per carretera (cosa credevate?) e si punta sul lato destro della valle, risalendo l’Alto del Padrun: sono quasi 400m di dislivello su 4km, non tira molto, ma quando arrivo su (1035) sono bello caldo… ci pensa la pioggia a raffreddarmi, però! Non faccio in tempo ad infilare, per precauzione, la protezione allo zaino che, zac, eccola qua! Prima piano piano, poi a manetta, l’acqua attacca a cadere: dapprima infilo il cappello, poi la giacchetta e infine mi riparo sotto una piccola tettoia, magari passa… Si calma un po’, e di corsa, in discesa, raggiungo il pueblo successivo: qua si scatena il temporale, ma io mi butto sotto un barco con panchina e mi faccio un sonnellino aspettando. Tié! Alle 1110 riparto: pioviggina ancora, loro direbbero che è la nebbia, forse… comunque non c’è storia, nuvole basse e carretera. In un quarto d’ora sono giù al piano, a Olloniego, e da qua ancora carretera: dopo un paio di chilometri inizia una serie di sali scendi sulle collinette che circondano Oviedo, e con i piedi che sciaguattano nelle scarpe non è proprio divertente… Sia come sia, alle 13 sono a La Manjoya, da cui si vede la città, e alle 1330 davanti all’albergue, chiuso!
E apre alle 1700! Sono pazzi!
Incazzatissimo vado all’Ayuntamento a chiedere che me lo aprano, ma è gestito da una associazione per cui ciccia! Allora, con Javier che ho trovato all’albergue, vado a farmi un plato combinado e poi a comprare un paio di cosette che mi serviranno…
Alle 17 e qualcosa si va all’Albergue a fare la coda, che intanto sono diventato l’ultimo della fila! Mavaffanculo! Il tipo mi chiede di compilare un modulo con i suggerimenti per l’albergue… ne ho uno: apri prima, scemo!
Cmq dopo una doccia, fredda, un giretto a fare la spesa ed eccomi in una sidreria con il magico wiffi…