OrientXpress Day02 Latisana_Postojna, km135

Giornata bella pesante, oggi!

La distanza non rende giustizia alla faticaccia di pedalare da Trieste a qui… ma andiamo con ordine, suvvia!
Dormo come un masso, anticipo la sveglia e scendo a saccheggiare il buffet della colazione. Rapida toilette, pulizia trasmissione, affardellamento, pagamento e partenza: ore 0805 e si va!
Strada poco trafficata fino a Precenicco (0830, km162): ponte pedonale a scavalcare il fiume Stella e via seguendo la Romea Strata, che si butta su tratturi tra campi di grano e canali. Ghiaia e polveròn, ma che soddisfasiòn! Mezz’ora di sterrata ed intercetto la sp124 nei pressi di Marano: dirigo verso Carlino (0925, km176) e Porto Nogaro, poi Villanova ed ecco (0955, km185) Torviscosa, la città della cellulosa autarchica voluta dal Duce! Imponente e monumentale l’enorme fabbrica rivestita di mattoni rossi ed adorna di statue di pietra bianca, abbacinanti sotto questo sole africano.
Scavalco la ferrovia, attraverso un cantiere che mi sbarra la strada e aggancio la statale verso Cervignano (1020, km191), dove si impongono dieci minuti di sosta all’ombra per pianificare le prossime mosse.
Poca scelta, purtroppo, e si riparte di statale, per deviare poi brevemente per Scodovacca, tra i vigneti del Refosco, fare un paio di angoli e riagganciare la ss14, con cui in breve scavalco l’Isarco, ridotto ad un rigagnolo tra le ghiaie (1100, km200).
Passo Pieris e Ronchi dei Legionari, attraverso Monfalcone veloce quanto possibile ed inizio a salire fino a Sistiana, dove decido di prendere la strada costiera anche se significa perdere del tutto la quota.
Il dado è tratto e, (1220, km220) un po’ sali e, specie alla fine, di più scendi ed eccomi al castello di Miramare (1240, km233), dove in bici entrar non si può!
Bè, sosta tra i professionisti dell’abbronzatura stesi sui murazzi (o come si chiamano) che il caldo mena forte e la giornata inizia da Trieste!
Quasi la una e riparto, arrivo in zona stazione senza aver trovato indicazioni e quindi salgo diretto per Opicina: un fottutissimo muro!
Pendenza appenninica tra il 12 ed il 15, azzarderei, sole in modalità maglio perforante, in piedi sui pedali a 4kmh, sudore e bestemmie e non si vede la fine: ore 1330, km241, il richiamo dell’osteria Eccolo non si può ignorare! Bella terrazza vistamare sul costone, pergolato di glicine ed arietta che fa quasi freddo! Una pasta pomodoro, capperi e acciughe, acqua e birrone all’ombra e sembra di rinascere.
Solo alle 1500 mi decido a ripartire per affrontare la fine del salitone criminale: 25 minuti per chiudere i primi 2km, quelli duri! Rimontare in sella così è… Bah!
Poi a poco a poco si addolcisce e aggancia la statale che in un chilometro mi porta ad Opicina: allegra pendenza favorevole ed in un battibaleno (1555, km249) è Slovenia!
Da qui sempre su strada principale ma dal traffico contenuto, tra prati falciati, bestiame pettinato, geranei sull’attenti e casine inappuntabili, passo in costante e preponderante salita i paesi di Sezana (km252, ventooo) e Senadolice (1700, km261), nei cui pressi mi butto a bordo strada per una sosta: sono cotto!
Quindici minuti e ancora via contro il vento forte e freddo, sotto un cielo plumbeo in cui rotolano i tuoni: a Senezece (1755 km260) mezz’ora di sosta con spesa di radler, acqua e cioccolato. Nessuna possibilità di fermarsi: riparto. Salita, vento, boschi, prati: finalmente alle 1845, km273, scollino e posso fare in cinque minuti 2km a bomba e giungere al villaggio di Razdrto… ancora una dozzina di chilometri, fortunatamente in prevalente discesa, sia pur controvento, ed ecco Postojna dove una branda allo youth hostel Proteus (1940, km289) non me la toglie nessuno!

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