theDesertSessions day03 Tazantoute _ Ouarzazate, 31km 200mD

Tappa breve oggi, come potete constatare: di fatto ho terminato quella di ieri! Ma andiamo con ordine!
Ieri sera al camping L’Escalier, dopo aver preso possesso di una stanza, mi butto in piscina (per chi mi conosce: immaginate com’ero preso)! Shock termico praticamente immediato, perfetto per riprendere conoscenza! Rimango un po’ a godermi una temperatura corporea umana chiacchierando a bordo vasca con una famiglia di Casablanca, poi doccia bollente_ghiacciata e a mangiare qualcosa di leggero: pizza berbera ed insalata, olive, frutta secca. Stasera mi concedo anche una birra Casablanca, dato che il boss è francese e la clientela (scarsa in questa stagione) principalmente europea. Il pasto è leggero ma saporito, e fatico comunque a terminarlo: troppo caldo! Si chiacchiera un po’ con una famigliola tedesca in van ed una francese che ha venduto casa e gira con un mostruoso sei ruote ex militare: un bel ventaglio di modalità diverse, direi!
Ora di fare la nanna per i più piccoli e, dopo un’occhiata al cielo nero trapunto di stelle, mi butto in branda anch’io… a pensarci potevo chiedere un posto tenda e dormire sui comodi lettini della piscina! Fuori si sta meglio che dentro, poco ma sicuro: non c’è aria condizionata che tenga!
La colazione è dalle 08.00, quindi sveglia alle 07.15, pulizia ed affardellamento mezzo et voilà: marmellate, burro, miele, succo, caffè, pane, sfoglia… ci provo, ma non riesco a finire tutto. Regolo i conti e ci siamo: 08.35 si va, subito in leggera salita sulla RN9 _10 a fronteggiare i disinvolti taxisti locali. Un occhio al traffico ed uno a destra, sull’arida vallata sottostante, per svalicare ed abbandonare la nazionale per una pista sassosa, che stacca a sinistra di un curvone e pare perdersi nel nulla: da quel che ho visto sulle mappe, mi porterà ad agganciare la pista che unisce Ben Haddou ad Ouarzazate (08.50 km04).
La pista punta quasi in linea retta verso nord: il fondo, composto da sassi, sabbia e ghiaia, non permette gran velocità; il panorama scorre ipnotico, con poche variazioni… giallo, rosso, ocra, grigio, qualche macchia di verde spento. Il cielo quasi bianco, i monti tremolanti nella foschia a nord. Sembra che la traccia punti dritto verso un costone che spicca sul piattume circostante: ed ecco infatti il bivio che cercavo, dove intercetto la pista da Ben Haddou, che dirige decisa a sudovest (09.20 km09). La bici saltella su una mulattiera che incide la cresta, costeggia una profonda depressione, si srotola sinuosa scendendo e solca poi l’arida distesa ghiaiosa, traversando gli ouadi in secca (o almeno così pare) tra isolati coni di roccia rossomarrone. Traverso uno uadi, incontro vegetazione e campi coltivati a filari di non so bene cosa, sullo sfondo il rumore di un generatore, molta sabbia, nessuno in giro, solo una sorta di baraccamento disabitato (09.45 km13). Proseguo tra le tracce di fuoristrada e moto da cross, cercando il passaggio migliore, più compatto, tenendo sempre la pista principale: giungo ad un’installazione, una sorta di campo recintato con un mulino a vento davanti ed una sorta di baracchino-rivendita, coperto di adesivi motoristici… sembra il set di un film! Il vento è già forte, caldo: sosta foto, sciacquo la bocca, faccio il punto giusto per sicurezza, riparto (10.10 km18). Cinque minuti dopo, infatti, lascio questa pista per una che proviene da sud e vira a nordnordest, alla mia sinistra, ad aggirare un rilievo a meridione (10.15 km19).Con un’ampia curva la pista si porta parallela alla precedente, di nuovo in direzione sudest, a solcare una zona di piccoli dossi e fossati punteggiata di rifiuti plastici dei tipi più vari. Lasciatala alle spalle, aggiro un terrapieno, evidentemente opera recente connessa a quest’area, e ritrovo la pista, che, serpeggiando tra altri terrapieni e zone di scarico inerti, conduce verso il perimetro della città. Dall’alto del piccolo altipiano, flagellato dal vento rovente, si domina la valle sottostante, con la kasbah e la periferia di Ouarzazate, che raggiungo velocemente dopo aver costeggiato l’aeroporto ed una base militare (11.00 km28). Il tempo di orientare la mappa ed inserire le coordinate, e l’asfalto mi conduce attraverso l’area residenziale all’hotel Marmar, dove ho prenotato (11.15 km31 1150mslm).
Prendo possesso della stanza, scarico l’indispensabile, faccio il bucato e finalmente una doccia. Scendo giù all’ombra a bere del tè bollente e poi un litro e mezzo d’acqua fredda: il tempo di tornare al primo piano e la roba è asciutta! Strano però: oggi fa fresco, son solo 41 gradi!Per fortuna il condizionatore funziona bene: ne approfitto per fare barba e capelli, aggiornare il diario, ripensare le tappe in un’ottica più umana…
Poi, porca miseria, tocca pedalare tre chilometri sotto il sole perché la kasbah Taourirt chiude alle 18.00 e non me la posso perdere! Due ore tra andata, visita guidata e ritorno: faticoso ma ne valeva la pena!
Patrimonio Unesco nonché set cinematografico per famosissimi film, come “il Gladiatore” o il recente “Game of Thrones”, la cittadella fortificata alla confluenza delle valli del Draa e del Dadès, importante snodo sulla via dei commerci del Sahara, è una attrazione da non perdere, un labirinto di stanze, torri e passaggi che data al diciassettesimo secolo, costruita interamente in paglia, fango, legno di palma, cedro, tamarindo e bambù. Momento Quark offerto da Southofnonorth.it
Comunque: altra bottiglia d’acqua e riprende il tentativo di ripianificazione, reso arduo dalla scelta di piste e strade secondarie. Pochi i villagi, pochissimi quelli che abbiano un café o una struttura ricettiva. Tocca procedere giorno per giorno, direi: intanto credo di aver risolto per domani, poi si vedrà! Scendo comunque a confabulare un po’ col boss alla reception, ma non ne traggo molto di più: non resta che tornare in centro, in cerca di una cena!
Trovata: stasera ristorante lounge bar alla moda con vista sul passeggio.
Poi torno all’hotel, pulisco e lubrifico, infilo la bici nel sottoscala… e bonne nuit!

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