Day08 Ora – Castelfranco Veneto, 177km

Suona strano redigere questa paginetta di diario direttamente sul mac di casa!
Ma il giro è finito ieri, e questa notte l’ho trascorsa nel mio letto: niente tenda da montare e smontare, borse da impacchettare, bici da caricare! E ieri tra una lavatrice e l’altra (e qualche km fatto in bici) non avevo voglia di scrivere…

Dunque ieri, ultima tappa di questo AlpeAdria + varie ed eventuali:
Sabato 09 Luglio 2016
Notte caldissima in quel di Ora, una 20ina di km dopo Bolzano: mamma mia, voglio tornare oltralpe! Si crepa!
Sonno tormentato nella tenda aperta ma comunque soffocante, strategicamente posizionata a fianco del Ristorante Pension Flora: mi alzo alle 06.45 ed in mezz’ora è tutto pronto per partire, basta far colazione. In realtaà tra una chiacchiera e l’altra con Roberto, Carla, la signora, qualche cliente… la partenza avviene alle 08.10, ma va bene così!
E allora via subito, nel temporaneo fresco del mattino sulla bella e veloce ciclabile lungo l’Adige: indecisioni impossibili, basta pedalare seguendo la corrente, e già prima della 10 sono a Trento. “Se vuoi patir le pene dell’inferno… Trento d’estate, Feltre d’inverno!”. Bè, caldo xe caldo!
Gironzolo un po’ in centro, poi, complice l’amico Gemo, radler da mezzo per celebrare i 1000km fin qui percorsi e via sulla salita per l’Altopiano Vigolano, seguendo la variante della Via Augusta che non ho fatto l’anno scorso, sperando la salita sia più clemente!
Partenza h10.45: sono 11km belli pedalabili, dopo uno strappo iniziale un po’ più duro, e senza troppo traffico… bella vista sulla valle sottostante, alla nostra destra, sopra Trento ed in direzione Rovereto. Bella fonte a Valsorda (11.25, km1007) e via dritto fino a Vigolo Vattaro, sulla sommità dell’altopiano, dove arrivo giusto prima di mezzodì, in tempo per fare un po’ di spesa: panini, speck, formaggio, pesche… ed un paio di radler, grazie!
Mangio all’ombra della piazzetta, vicino la fontana; a saperlo, però, mi sparavo mezzo pollo arrosto! Il furgoncino qua di fianco sta facendo affari d’oro, ed il profumo è da acquolina! Mamma che voja che me fa!
È la mezza e si riparte, giù a bomba a 60km/h fino a Calceranica, sul lago di Caldonazzo, dove il termometro segna 36°! Mamma mia! Ho pure messo la maglietta, che la schiena manda segnali d’allarme!
Bellissima la ciclabile, ottimo asfalto e pendenza favorevole al rientro, trafficatissima nonostante il calore assassino: ore 13.40 (1037km) ed ecco Borgo Valsugana, dove inizia la parte un po’ più ombrosa del percorso che porta in breve al Cornale (15.15, 1067km) che stavolta ignoro per fare una pausa 10 minuti dopo, lungo il Brenta. Panino, pesca, radler.
Son le zone di casa, sembra di essere in gita fuoriporta… da qui si va col pilota automatico in direzione Bassano: Valstagna (16.30, km1078), Oliero, Campese, Pove del Grappa, Romano d’Ezzelino, Borso del Grappa, Crespano, Fonte, Pagnano d’Asolo ad agganciare la ciclabile degli Ezzelini per arrivare a casa sulle morbide sterrate che fiancheggiano il Muson tra i campi di mais, fino a Castelfranco, a casa. Davanti al garage il coso segna 1125km.
Gnanca mae, dai!

Bel giro, me lo son proprio goduto.
La parte più o meno pensata era quella relativa alla AlpeAdria, da cui il nome di queste paginette di blog: poi era solo un’idea tradotta in scarabocchi a biro dallo schermo del mac ad un foglio di carta…. comunque direi che è riuscita bene!
Ottimo banco di prova per la nuova bestia da soma, in teutonico acciaio, che credo mi accompagnerà ancora a lungo, e bella conferma per la tipologia di viaggio su due ruotein Autonomia Muscolare, diciamo.
Che poi la cosa che continua a buttarmi via, abituato ad anni di viaggi a piedi, è la facilità con cui si macinano le distanze e la sensazione di incredulità che mi dà procedere in discesa senza sforzo e a velocità elevata… chi non ha mai smadonnato in discesa sotto uno zaino pesante, non lo può capire!!!

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