Dìa30, Domenica 12, Monasteiro de Oseira-Laxe, 28km (-?)


Le targhette del countdown sembrano essere prede ambite, non le si trova proprio più! Quindi non saprei dire a quanto stiamo da Santiago, anche perché devia di qua, devia di là, passa per il monastero, salta il cantiere dell’autostrada…
Siamo comunque a due giorni di cammino: la tappa di domani di lunghezza standard, sui 30 e rotti, quella successiva di 16, per permettere un ingresso mattiniero in città ed adempiere agli obblighi di rito.
La tappa di oggi, comunque, col cavolo che era di 28!
Quella è la distanza riportata dalla guida, ma i km camminati sono almeno 31.
Stamani: sveglia alle 05.45, nei sacchi coperti di umidità che lasciarli è quasi un piacere, poi colazione, pastiglioni, zaino e toilette. Si parte tutti e cinque alle sei meno venti: subito un salitone a valicare le colline che stringono il monastero in una conca… cambio marcia e tanti saluti, ci si vede dopo.
Poi, guadagnata la cresta, il sentiero spiana, scende, risale, riscende e così via, attraversando i soliti borghetti rurali, con la mucca in giardino e le pecore sotto casa. Alle 08.45 venti minuti di sosta a Castro Dozon (qua una targhetta c‘è, e segna -69), tutti i bar sono chiusi e mi mangio un saccottino al cioccolato. Via ancora per bei sentierini, a volte sabbiosi, altre fangosi, tra boschi e appezzamenti coltivati delimitati dai soliti muretti a secco e si arriva ad Estacion, frazione di Lalin che funge da scalo ferroviario. Qua si va per carretera, ed il cammino subisce deviazioni causa lavori per l’AVE, l’alta velocità espanola. Attraversando altri paesucoli si giunge comunque a Laxe, e alle 13.10 prendo possesso, io solo, del gigantesco albergue in cemento e legno. Doccia bollente e arriva un ragazzino a chiedermi la credencial… finisco con calma e vado a registrarmi con gli alemanni, eccoli qua anche loro. Poi bucato: il tempo promette pioggia da stamattina, chissà di riuscire ad asciugare la roba…

Brutta sorpresa all’ora di cena: l’unico bar ristorante del paesello è chiuso, e niente tienda!
Ci avviamo tristemente lungo la carretera, direzione benzinaio, per approfittare del bar del distributore, quando, preso da improvvisa ispirazione, vado a bussare alle porte di un nightclub! Il gestore, molto gentile, mi mette in mano un chilo di pasta, pane e un paio di pomodori! Con un paio di scatolette di tonno e di altri fondi di zaino imbastisco una pastasciutta d’emergenza, e per stasera siamo salvi. Lavati i piatti non molto resta da fare e, preso un caffè alla macchinetta dell’albergue, è ormai ora di buttarsi in branda. Intanto fuori piove, e chissà che stanotte si scarichi per bene, così magari ci evitiamo una lavata domani!

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