Venerdì 24, Picos de Europa Day03, Posada-Refugio Collado Jermoso-Posada


CarloPicosdeEuropa part 4: Posada-Refugio Collado Jermoso-Posada

Oggi sveglia alle 07, che si va a camminare! Lo zaino è già pronto da ieri sera, mezzo vuoto, che il grosso della roba resta sul letto: sembra una piuma! Le nuvole sono basse, ma non brutte, e le previsioni dicevano “miglioramento”.

Esco dall’albergue e mi incammino, devo raggiungere il paesello seguente, Cordinanes… dopo un po’ una macchina mi affianca: gli spagnoli arrivati ieri sera, sono in tre, vanno nella direzione giusta e mi offrono un passaggio. Pellegrinaggio finito, passaggio accettato!
Facciamo due chiacchiere e mi mollano al paesello. Qua nessun segnavia o tabella, c’è da esplorare un po’… tentativi falliti nei posti più assurdi, poi la rivelazione: bisogna proprio entrare nel cortile di quella casa là in fondo, girare l’angolo e… ecco qua un sentiero che promette bene! Infatti è proprio lui, e allora via, che ho perso un sacco di tempo.
Sono le 08.20 e possiamo considerarlo l’orario ufficiale di partenza dal pueblo sunnominato: il sentiero volge ad Est e si arrampica subito deciso, scavando la verticale parete nord alla quale le case sono quasi appoggiate. Si prosegue nell’aereo cammino e il mio arrivo su di un panoramico e verticale terrazzo causa il rumoroso “tuffo” di un grifone nel vuoto: resto a guardarlo allontanarsi nell’aria fredda del mattino, poi proseguo sul roccioso sentiero. In capo ad un’ora raggiungo la Vega de Asotin, conca prativa incoronata dai ghiaioni e dalle calcaree pareti: la mia presenza non passa inosservata, ed un branco di camosci si sposta a pascolare un po’ più in là… stamattina sto rompendo le balle a tutti!
Il sentiero non molla il colpo, e continua ad arrampicarsi tra le rocce, svolgendosi in lunghe spire e saliscendi: il percorso è comunque logico ed intuibile, e non ci sono grossi dubbi relativi all’orientamento… giungo così, dopo un’ultima tirata su di un muretto, al rifugio del Collado Jermoso. Situato su di uno sperone a strapiombo sulla sottostante prateria del Asotin e coronato dai paretoni verticali soprastanti fa proprio la sua porca figura, anche se è piccolo e spartano, benché dotato di… un pollaio!
Niente colazione, stamani, quindi mi concedo un panino con il Queso di Valdeon, una sorta di gorgonzola con marchio Dop, e una birretta. Ne approfitto anche per chiedere al “guarda” informazioni sul prosieguo del giro: sembra sia tutto facile e logico, speriamo!
Verso il mezzogiorno riparto imboccando un esposto traverso (anche se mi fermo poco dopo a chiacchierare con uno spagnolo che viene in senso contrario) e, tra salite e discese, rocce e ghiaie, guadagno alle 13.30 la splendida Vega de Lliores. La bella conca, di probabile origine glaciale, direi, risuona dei campanacci delle vacche e dei belati delle pecore… è verde splendente di erba e bianco luminoso di calcare… c’è anche un ruscelletto gorgogliante… non manca proprio niente! Tra l’altro, poco più a valle, c’è anche uno dei pochissimi laghi dei Picos, il lago Bajero.
Incontro un ragazzo con uno zaino che il mio (al completo) non è nulla, al confronto: ha l’aria di pesare tra i 25 ed i 30kg! Due chiacchiere ed ecco qua: non sta mica facendo il giro dei Picos, sta lavorando! Porta su la roba al rifugio! Sti cazzi! Gli auguro buon lavoro, lui mi conferma che son sulla strada giusta, e ci salutiamo.
Il sentiero mi porta a percorrere la circonferenza della Vega tra le rocce e a raggiungere un passo, l’Alto de la Canal, dal quale, per verticale discesa, si accede alla valle a sud del massiccio centrale, che sto attraversando da nord: Valdebaro, mi sembra di capire, è il nome. Sotto la Canal giro ad Ovest, per beccare un sentiero che mi porterà a percorrere a mezzacosta tutto il fianco sinistro del massiccio, fino a tornare a NordOvest, a Posada. Non più pietroso, il fondo si fa morbido di terra ed erba da pascolo, ed il passo è sciolto e veloce. Corro tra le mucche e gli arbusti, e raggiungo Cuben de Remuna e poi Collado Peranieva, poi mi fermo a fare un po’ di merenda ad una capanna di pastori. Sono le tre e un quarto, e mi fermo al sole fino alle quattro: non ho fatto tutte le soste che mi sarebbe piaciuto… il vento forte e le nuvole veloci (ed il barometro del rifugio!) suggerivano una certa velocità! Ma ormai i tetti del paese sono in vista, e posso godermi un po’ di calore… al rifugio erano 7 gradi, stamani, e la giornata si è mantenuta molto fresca.
Ora fa addirittura freddo, qua in valle, ed il vento sta rinforzando: chissà che mi asciughi il bucato!
Sono ormai arrivato da un paio d’ore, e, al caldo nel mio sacco, sto a descansar!
Più tardi vado al pueblo a fare un po’ di spesa e a cercare il fatidico wiffi!

 

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