Via della Costa day04 Sestri Levante _ Zoagli _ Rapallo (Zoagli _ Rapallo by train) 22,5km 646mD

Colazione autogestita, piegare e riporre il bucato, affardellamento zaino e dieci minuti dopo le otto mi chiudo la porta alle spalle.
Anche stamattina il tempo è nuvoloso, umido, caldo e appiccicoso: perfetto, si va!
Subito sull’asfalto poco trafficato fino alla chiesa di san Bartolomeo della Ginestra, da cui un vicoletto a gradoni inizia a salire alle spalle del borgo, incrocia la strada in località Villa Ginestra (già quota 125mslm) ma prosegue su scalinata tra muretti ed ulivi, per poi cedere brevemente all’asfalto: in fondo alla strada, infatti, si stacca un sentiero che costeggia gli ultimi orti e giardinetti a strapiombo sul mare, per poi impennare tra i lecci diretto verso Punta Manara.
La salita si fa ancor più erta e finalmente intercetta la piu gentile traccia che taglia in costa (08.40 km01,5) ed in breve porta alla Torre di Punta Manara, ruderi di un antico posto d’avvistamento genovese in posizione dominante sull’intero golfo sottostante (08.55 km02).
Un quarto d’ora di sosta: mi godo la vista, foto di rito e poi via, ritorno sui miei passi fino al vicino bivio e svolto l’angolo oltre il crinale, diretto verso Sestri. Mi sparo giù a balzi su rocce e radici a far da gradoni e giungo al bivio la Mandrella (09.25 km3,5 115mslm) da cui, dapprima su panoramico sentiero e poi su gradoni tra i poderi, scendo fino ai primi vicoli di Sestri Levante (09.40 km04,5).
Attraverso il centro e mi sposto sul lungomare: il tempo non promette nulla di buono, quindi decido di tagliare un paio di chilometri di saliscendi e di seguire la ciclabile fino al suo termine (10.00km06).
Da qui infilo il marciapiede in galleria ed in poco meno di un chilometro e mezzo sbuco oltre il costone: ancora un duecento metri e svolto su vicoletto frontemare (10.10 km07,5)  al termine del quale si cammina sulla sottile ghiaia nera della spiaggia tra il ritmico rombo delle onde.
Le scalette fronte stazione di Cavì portano alla passeggiata marina, incuneata tra spiaggia e binari (10.30 km09), da cui è facile raggiungere il paese successivo: di fronte la stazione di Lavagna svolto all’interno su Corso Mazzini e poi ad angolo retto in piazza, dove è ora di sosta caffè e panificio (11.10 km11,5).
Un quarto d’ora è abbastanza: traverso il mercato e passo sotto ai portici, scavalco il torrente Entella ed eccomi a Chiavari (11.35 km12,5).
Stressante lo slalom sotto i portici e nel corso principale gremito di gente: quindici minuti sono già troppi!
Scantono in piazza e proseguo su vie parallele fuori dal casino fino all’imbocco del Sentiero panoramico delle Grazie (12.05 km15,5): breve sosta ad allacciare le scarpe, fino a qui comodamente aperte, restare in maglietta e sono pronto per spararmi in verticale salita, come di consueto su rocciosi gradoni per poi tagliare in quota tra lecci, pini marittimi e muretti a secco.
Su duro, poi molla un pochino e porta all’imbocco di un tunnel (1230 km16,5): i gradini sulla sinistra portano al Santuario titolare del sentiero… notevole la chiesetta interamente affrescata!
Da quassù è ancor più evidente: la pioggia non è un “se” ma un “quando”… e direi che non manca molto!
Via di corsa, letteralmente verso l’alto, sulle ripide scalette in pietra che tagliano quasi a piombo i terrazzamenti ad ulivo fino ad un piccolo podere dal quale la vista spazia sul golfo sottostante (12.45 km17).
Via in quota, poi in facile salita: si segue il crinale su agile sentiero tra la fitta macchia, che per un po’ ripara dalla pioggia, per ora non troppo convinta… la luce si fa più spenta, il vento si alza e, più in basso, la costa è velata da una grigia cortina.
Piove più seriamente, ma complice la vegetazione pare che l’antivento possa esser sufficiente (13.00 km17,5): una volta in campo aperto, però, risulta evidente che ora si fa sul serio!
Un tratto lastricato conduce ad un piccolo borgo in quota da cui si imbocca la Strada dei Lissandri (13.20 km19): ormai il sottile giacchino è uno straccio e tra schiena e zaino l’acqua scorre che è un piacere… tocca passare al goretex!
Sosto sotto un albero per sventrare lo zaino e recuperare una maglia asciutta e l’antipioggia, ed allo scoccare della mezza riparto, ora su gradinata che scende alla pieve di San Pietro di Rovereto, dal bel sagrato in sasso policromo.
Ormai la direzione è chiara: giù dritto verso il mare a tagliare strade, stradine e vicoletti fino al paese di
Zoagli, dove la lastricata sottopassa la ferrovia (14.00 21km)… mmmmmm… aspetta aspetta…
Mi fermo sotto la volta a fare il punto: ancora sette chilometri forse più, una dorsale da scavalcare (probabilmente in verticale), la pioggia battente… mmmmmm…
Uno sferragliare fa vibrare l’arco sopra di me: scatto in salita ed imbocco il passaggio ignorato cinque minuti prima… il convoglio è fermo dal lato giusto, ma la capotreno guarda dalla parte opposta: faccio un fischio e si gira, mi fa cenno di sbrigarmi! Venti secondi ancora e salto in carrozza: 2euro60centesimie10minutidopo scendo a Rapallo sotto la pioggia battente… ohyesss!
Imposto il maps e navigo un chilometro e mezzo sui marciapiedi lucidi d’acqua fino al mio appartamento: via la roba bagnata, riscaldamento acceso, lavatrice, bollitore, merenda con ciò che resta della spesa di ieri, stendi tutto e doccia bollente.
Mentre fuori diluvia cazzeggio sul divano, sistemo il diario, faccio un paio di telefonate… in fin dei conti sono in vacanza, va bene così, dai.
Bello rilassato decido di sfruttare la fornitissima cucina del mio alloggio: sotto la pioggia battente raggiungo il vicino supermercato per organizzare cena e colazione… stasera carbonara!

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