Traversée Corse Day04 Propriano_Cargese km127 1750mD

07.00 è l’orario ufficiale della sveglia che, poveraccia, non riesce mai a suonare.
Sia come sia, 07.40 e son già diretto verso la boulangerie: ora di colazione, sia pure in piedi… ma la pasta con ricotta e uvette è da paura!
07.50 ed esco dal paese per pedalare lungo la principale D40, che fortunatamente abbandono in fretta per la secondaria D157 che scende verso Porto Pollo (08.20 km06,5) costeggiando uliveti, masserie, spiagge e fichi d’India: dapprima in discesa e poi in serpeggiante e leggera salita circumnavigo la baia di Propriano, portandomi sul lato opposto al Lido, che rimane ben visibile oltre il mare sulla mia sinistra.
Si piega verso l’interno, decisamente più agreste, tra verdi pascoli circondati dal filo spinato e punteggiati da radi alberi: oltrepasso su stretto ponticello il fiume Taravu (08.45 km17) ed inizio a salire tra i muretti e le siepi di fichi d’India.
Svolta secca a sinistra su D355 (09.00 km 19) che abbandono cinque minuti dopo, terminata una salita, dirigendomi verso Serra di Ferro su breve discesa per imboccare poi la strada D155 in direzione Coti Chiavari.
Continuo a pedalare in continuo saliscendi tra le verdi e boscose colline, ma torno a vedere il mare dall’alto subito dopo Farrandinu, per poi proseguire a marce basse lungo la strada di Marmuntagnja, ripida e dalle notevoli aperture panoramiche.
Scollino sopra Cala di Ciglio (09.50 km32), ammirando il sottile capo roccioso che si protende verso il mare: una volta ripartito, l’asfalto scende forte per tornare ad attaccarsi alla D155.
Al bivio (10.05 km 35), invece di restare sull’asfalto in quota, rimango sulla D155, sempre a scendere, fino a tornare a far girar le ruote a bordo mare nel porticciolo di Portigliolo (10.20 km41) per raggiungere in breve la fotogenica plage de Verghia (10.35 km45): scogli, sabbia, alghe secche, bianche cime sullo sfondo.
Pausa foto e si riparte.
Il coso segna km59, ed ormai anche Porticcio, località balneare semideserta e priva di attrattive, è alle spalle.
Finalmente mollo la principale su secondaria parallela a destra (11.20 km63) e sterro a circumnavigare l’aeroporto Napoleone, dopo il quale una ciclabile in tartan rosso (11.45 km69,5) conduce dritta ad Ajaccio (12.15 km77).
Pedalo un po’ le banchine del porto e la zona pedonale del centro, per poi trovare una boulangerie dove finalmente è tempo di trancio di pizza, fagottino alle mele e una coca (12.20 km79).
Un quarto d’ora è pure troppo, ed alle 12.35 si torna in sella: si sale, ovviamente, per lasciare la città alle spalle ed addentrarsi nella campagna collinosa.
Seguendo la strada D61 raggiungo così Bocca di U Prunu (13.00 km83) per poi scendere e risalire tra pascoli, boschetti e case rurali alla Bocca di Carbinica (13.25 km88) e poi giù ancora a ritrovare la D81 in direzione Cargese (13.40 km91): alla rotatoria, preceduta da una bergerie, si rimane in quota (13.40 km91) per poi salire in costante pendenza e con ampie volute verso il colle di San Bastianu ed all’omonimo santuario, punto più alto del percorso di oggi (14.05 km96 quota 404mslm). Davvero bello questo tratto, divertente e mai troppo duro… e anche soleggiato!
Giusto dieci minuti e giù a bomba per la Strada di Bocca di San Bastianu, ora sì in ombra come la maggior parte delle discese: in ombra e viscide di umidità, brina e ghiaccio… ocio!
Passo la deserta Masorchia (14.30 km104) e mi fermo alla bella plage di U Liamone, punteggiata di scogli rossoneri e tronchi scartavetrati dalle maree, per una meritata sosta barretta (14.45 km108).
Quarto d’ora d’ordinanza e via, che la meta è vicina!
Giusto una ventina di chilometri tutti lungocosta, principalmente in piano ma con qualche strappetto per non annoiarsi troppo: restano alle spallee Tiuccia, Penisola e Sagone, pedalando quasi in piano, ma l’arrivo a Cargese è ovviamente in salita… suonano le campane et voilà, tappa finita (16.00 km127 1750mD)!