Dìa36, Domenica 19, Pontedeume-Ferrol, 23 o 30km?


Matematica del camino: la guida dice 23km, il miliario di Pontedeume segna -88 e quello del Ferrol -118… Quanto fa, secondo voi? Direi 30, ma in matematica non sono mai stato bravo…

Comunque sia, non sono bastati, ieri sera, due superchupitos per conciliarmi il sonno in quel della stanza con vista sulla piazza festante! La peggior technogitanoandalusa sparata a volume folle non mi ha permesso di dormire il sonno del giusto… mi sono consolato con un film di Jackie Chan, pur stuprato da blocchi pubblicitari da, non scherzo, venti minuti!
Alle 02, comunque, finisce il film e tento di dormire… un po’ ci riesco ma la sveglia, inesorabile, mi richiama all’ordine: sono le 07.
Ah! Aspetta! L’altra sera, a Ordes, mentre cenavo, la televisione (perennemente accesa in ogni bar o ristorante spagnolo) mandava in onda i nuovi episodi de El Coche Fantastico (Supercar, da noi)! Il nuovo Michael Night è un bamboccione insignificante, ma le sue assistenti… e comunque il nuovo Kit è diventato pure sommergibile! Ah, gli anni ‘80… Ha ragione Agnelli, non se ne esce vivi!
Bon, fine delle digressione: colazione in camera e poi via, per strada, mentre ancora gli spagnoli stanno festeggiando, visibilmente ormai allo stremo, e stupiti dalla mia presenza, anomala almeno per il fatto che vado contromano, credo…
Supero il fiume e riesco in breve ad imbroccare il camino, che seguo fino a Cabanas. Alle 08.15 un miliario mi informa che mancano 91,546km a Santiago: per me sono 27 al Ferrol, dunque… e i famosi 23 della guida? Boh, meglio non indagare oltre.
Prosegue, il camino, principalmente su asfalto anche se non mi fa mancare quel giusto tratto erboso necessario ad inzupparmi i piedi. Ormai assuefatto, quasi (quasi!) non mi incazzo e tiro dritto fino ad una umida area di sosta, dove mi concedo una mezz’oretta di pausa: sono le 10.35.
Alle 11.10 un nuovo, sopravvissuto, miliario mi infoma che siamo a -99.903km, ed io proseguo raggiungendo Naron. È uno strano cammino, oggi: si percorrono le rive di questa insenatura, spostandosi di pochissimo in linea d’aria ma camminando molto: molti tagliano il percorso prendendo un ponte che accorcia il tragitto di ben 6km… a me non va di finire così, e li macino tutti, per quanto noiosi e di difficile orientamento. Ci si infila tra gruppuscoli di case messi là apposta per farti impazzire con i loro mille crocicchi, ma in qualche modo (con taanta, inedita, pazienza e scarpinando su e giù a gratis) se ne può venir fuori. Riesco così a raggiungere il monasterio di San Martino de Tiobre, ed il miliario -111,328km: sono ormai le 13.30, ed El Ferrol è in vista da ore, ma si tarda ad arrivare… ci vuole ancora un’ora, spesa ad orientarsi nel poligono industriale, ma finalmente eccoci qua.
Che delusione, che brutto posto! Per fortuna che ciò che conta non è la meta, ma il cammino percorso, perché ‘sto posto non si merita neanche 10 dei quasi 1200km percorsi per arrivarci!
Percorro la città fino alle 15, trovando chiusi entrambi gli uffici informazioni, esattamente come mi aspettavo: impossibile, dunque, raccogliere le info di cui abbisogno: mi concedo il pulpo gallego della vittoria in un tendone del mercato, che mi rapina 10euro, poi finisco i miei biscotti al cioccolato al fronte del porto.
Mando in culo El Ferrol e vado alla stazione del Feve: Ferrocarriles de la Via Estrecha, la ferrovia spagnola a scartamento ridotto che percorre la costa norte, mezzo prescelto per spostarmi verso est e giungere ai Picos de Europa prima, e a Santander poi.
Nel frattempo ho perso il treno del pomeriggio e mi tocca aspettare quello della sera: opto per fermarmi in un paesino, Viveiro, che dovrebbe fornire i servizi necessari (pappa e nanna) e in cui dovrei giungere in orario decente (verso le 21)… incrociamo le dita!

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