S2N day17 Conil _ Cadiz _ El Puerto Santa Maria, km56 305mD

Priorità alla bici: smonto e controllo entrambe le ruote, ed in effetti dai battistrada tolgo parecchi spini,  di cui uno solo, sulla posteriore, è riuscito ad arrivare alla camera d’aria… da segnalare che un paio di tasselli son quasi stati strappati via dalla carcassa e almeno altrettanti presentano crepi o evidenti segni di usura. La dura via delle sierras ha preteso il suo tributo!
Rappezzo la camera d’aria, pulisco le pinze freno e la trasmissione, rimonto tutto: sono ormai le 19.00… mi merito una doccia!
Poi cazzeggio e diarieggio con una radler, cui seguono una pizza, neanche male in realtà, ed un chupito de hierbas: assieme al bel fresco della sera, ronfata assicurata!
Ed infatti a svegliarmi è la suoneria del telefono alle 07.00… incredibile.
Mi alzo controvoglia, ma non so bene che farò oggi, quindi nel dubbio meglio muoversi!
Ore 08.15 ed esco dal campeggio: imbocco quasi subito un sentiero sterrato che costeggia il bordo superiore delle scogliere, davvero panoramico!
Venti minuti e scendo su El Tergal, sorta di darsena e deposito di ancore arrugginite e ricoperte di cirripedi (08.35 km03 5), poi risalgo al faro, con le indicazioni di un importante corridoio migratorio, e sono altri due chilometri di sentiero a filo scogliera, fino ad una zona residenziale dal nome russo, o così mi pare!
La si attraversa tutta fino ad imboccare un sentiero nella pineta, che diviene pista tra le fincas (09.05 km11), con parallele dai nomi di cavalli, e che a sua volta si lascia per un cammino perpendicolare che si allontana dalla costa (09.15 km14,5).
Si procede poi zigzagando sui camini sterrati tra fincas e pinete per concludere su singletrack dal fondo sassoso che riporta alla TransAndalus (09.35 km17) e a Chiclana de la Frontera (09.40 km20).
Si attraversa la città senza storie, ed all’uscita, dietro un incrocio tra gli shopping centre, ci sono delle saline (09.55 km22,5)!
Lungo i binari si costeggiano le saline ad un’estesa area umida brulicante di trampolieri: fenicotteri, cavalieri d’Italia e altri uccelli di palude.
Si attraversa un largo canale su passaggio ciclo pedonale di fianco al ponte ferroviario e si passa sull’altro lato dei binari (10:10, km27,5): un chilometro dopo, passata l’ultima stazione metro di Tres Caminos, si scavalcano i binari stessi e si procede su secondaria asfaltata, con la città già in vista.
Un bastione difensivo tra le paludi, un ponte in pietra affollato di pescatori, e si entra a San Fernando, bella città in cui si sosta per qualche dolcetto domenicale (10.30 km30,5).
Giusto un quarto d’ora e sono in sella.
Esco dalla città su un ponte ciclabile e ritrovo un’estesa area umida, procedendo parallelo alla strada che sale verso nord in direzione della destinazione finale di Altravesur: la città di Cadiz.
Costeggio l’intera baia fino alla fine del sentiero, che incontra l’asfalto nella zona portuale (11.15 km41).
Venti minuti di evoluzioni urbane ed eccomi sulla pista ciclabile lungomare, con begli sguardi sulle spiagge alla mia sinistra (11.35 km46).
Dieci minuti ed ecco la piazza della Catedral (11.45 km48) e poi il lungo e serpeggiante ponte in pietra che conduce al Castillo de San Sebastian, punto di arrivo per la traccia che mi ha condotto fin qui da Valencia (12.00 km50).
Un paio di foto, azzero i contatori e ripercorro il ponte, costeggio la baia fino alla fortificazione sorella di Santa Catalina, seguo il paseo lungomare fino al Baluarte de la Candelaria, raggiungo i moli ed alle 12.45 son già imbarcato sul catamarano per traghettare sul lato nord de la Bahia de Cadiz, a El Puerto Santa Maria: 3,40€ per mezz’oretta di navigazione che segna simbolicamente la fine di questa parte del viaggio e l’inizio di quella nuova!
Ore 13.15: sbarco sul molo del rio Guadalete e mi dirigo alla pension, tra gli imponenti e storici magazzini del quartiere portuale… il riposo è vicino (13.30, km06)!
Ma il viaggio non è finito… 

Potrebbero interessarti anche...

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
Translate »