theDesertSessions day09 _ Taroudant – Agadir- Tamraght,  104km 730mD

Ed eccoci qua, si torna a pedali, in Autonomia Muscolare (auto cit)!
Certo che basta poco a farvi preoccupare: dovreste saperlo, che sono indistruttibile & immortale!
Allora: tappone by bus archiviato (e mentre guardavo dal finestrino mi giravano proprio), mi dedico al riposo.
Barba, doccia, sonnellino, chiacchiere con Ibrahim giù alla reception, giretto in bici tra le stradine affollatissime di pedoni, bici, auto, motorini, carretti, calessi, docker (ubiqui motorimorchi treruote): la temperatura è spettacolare (33 gradi!), l’aria fresca e stiamo tutti meglio di ieri… oh là!
Pizza (per andare sul sicuro col fattore budella) e poi branda.
Sveglia alle 05.30, toilette ed affardellamento mezzo, ore 06.15 luci accese e si va: l’aria del mattino è fresca e promette bene!
Attraverso la medina scura e silenziosa, dove solo i più mattinieri sono già all’opera: fornai, spazzini, e qualche vecchietto che si gode il fresco su di una sedia a bordo strada.
Esco dalla città e subito prendo una strada secondaria che si inoltra tra i campi per ritardare l’entrata sulla strada regionale RR114A (km05), e lasciarla comunque in breve per un’altra secondaria che si stacca a destra e sterra parallela tra i campi, i villaggi e le fattorie (06.35 km07), con ancora qualche tratto asfaltato ogni tanto.
La traccia riconfluisce poi sulla regionale per qualche veloce chilometro nel traffico ancora rado (07.00 km14) e si ributta, tornando secondaria polverosa, tra i campi (07.15 km20): incontro pickup col cassone pieno di lavoratori, camioncini carichi di materiali, carretti trainati da asinelli pazienti, ciclisti con gli stivaloni di gomma ed il piumino, motorette di tutti i tipi… la giornata di lavoro tra i campi sta per iniziare.
Un tratto d’asfalto, ponticello su di uno uadi (07.50 km35), qualche serra, un paio di stalle: mano a mano che mi spingo verso ovest l’umidità nell’aria aumenta, e la foschia confonde i contorni delle cose… mi ero scordato la sensazione dell’umidità sulla pelle, dev’essere la vicinanza dell’oceano!
È la volta di una sterrata rossa dalla polvere appiccicosa, che scorre tra fattorie, campi e frutteti (08.05 km37), per poi ritrovare l’asfalto un chilometro oltre o poco più ed in breve tornare sulla RR114A (08.20 km40): un paio di lunghezze ancora e, superato lo Oued Issen, è ora di un tè volante all’incrocio con la  RP1705 (08.25 km42).
Giusto un quarto d’ora e riparto: ci vuole altrettanto per superare lo snodo sull’autostrada (09.05 km50), proprio mentre la foschia si dirada ed esce il sole.
Ancora un chilometro e si lascia la strada principale per una secondaria che inizia subito ad inoltrarsi tra le colline verso nord, mentre i campi restano alla mia sinistra.
L’asfalto è buono e la pendenza mai eccessiva: una curva ancora e, invece di scendere nella vallata, la traccia prosegue in agevole salita per restare a mezza costa tra i mandorli ed altri alberi che non conosco, forse lupini, tra cui pascolano le capre (09.45 km63).
Attraverso poi il villaggio  di Amalou (10.15 km68,5) da cui scendo rapido ad Ait Ahmed (74km)… e la  risalita è ormai inevitabile!
Un paio di chilometri e si scollina: l’oceano e la città sono ormai a tiro, sia pur velati dalla foschia (10.45 km76).
In favore di gravità, ormai basta dare la rotta alla bici: solco la periferia, che passa da villaggio dalle strade polverose a megacomplessi residenziali in meno di un chilometro ed in breve eccomi sul lungomare di Agadir (11.10 km85,5).
Un paio di brutte foto dopo, proseguo verso nord lungo la passeggiata, e poco prima della marina mi fermo per fare, finalmente, colazione: toast, omelette, crepe, tè, succo d’arancia, belboula (porridge locale). Ah ecco!
Bon, sistemo un paio di cose e si va, giusto un’ora dall’arrivo sulla costa: esco dalla marina e mi immetto nel traffico dell’angiporto, parecchio vivace, diciamo, per poi staccarmi dalla principale (km92), attraversare una zona industriale e giungere cosi al villaggio di Anza (12.35 km09), rinomata località surfistica di cui posso ammirare da vicino le spiagge prima di tornare sulla principale.
Ormai solo qualche chilometro mi separa da Tamraght, cui giungo passando a monte dell’asfalto e guadagnando qualche metro in salita fino al Agachill Surf House
(13.25 km104).

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