S2N day05 Siles _ Pontòn Bajo, 78km 2080mD

Al campeggio la doccia c’è, ma relativi bar e restaurante, ovviamente, sono chiusi per descanso: dieci minuti di tentato autostop e un trio locale mi scarica in paese… muchas gracias, chicos!
21.30 alla Mezquita: ennesimo plato combinado e poi son tre chilometri di passeggiata al buio per tornare in tenda… evabbè.
Mattina: ore 07.00 e la sveglia suona… naaaa!
Toilette e campo smontato in fretta, ma purtroppo rifare le borse e ricaricare la bici richiede parecchio tempo, in questa modalità… magari col tempo miglioro, chissà.
Comunque, ore 08.35 e son tornato su al pueblo: a metà salita il bar della gasolinera, come previsto, è aperto… giusto un paio di chilometri di riscaldamento, insomma!
Cafe con leche y tostada ed alle  08.55 via in strada: mentre ritorno sui miei passi verso l’area ricreativa, il cartello della Forestale avvisa “Rischio pericolo incendio: Extremo”.
Incrociamo le dita.
Proprio dall’area di descanso parte anche il GR247 “Bosques del Sur” e si prende una pista forestale subito tosta: pendenza media 10% con muretti fino al 16… cazzarola!
Bella apertura a destra sul paese di Siles e sulla sorella della Pietra di Bismantova (così pare da qui), che lo sovrasta.
Il coso elettronico richiede attenzione: il single track suggerito è probabilmente ottimo nell’altro senso di marcia, ma io dovrei spingere la bici fino alla sommità della sierra, quindi rimango sulla più lunga ma pedalabile pista, per quanto il fondo ghiaioso non sia comunque il massimo (09.15 km5,5).
Continuo a salire tra i pini, ed in breve raggiungo un primo colle, con una sorta di bivacco sulla cresta (09.40 km08) e mi concedo una breve sosta. Mezz’ora abbondante e ritrovo il singletrack che esce dal bosco, ma io proseguo su pista (10.15 km10, 1180mslm) dove, più su, mi ritrovo sopra la testa la Pena de Olivar: bel colpo d’occhio sulla nuda parete, molto farwest.
Qua c’è da resettare i contatori e cambiare mappa… visto che non sono pratico, lascio che il coso suggerisca una tappa e poi vedo che succede: ho appena finito il percorso previsto per ieri… nel medio de la nada! Bah!
Comunque…
Sempre su fino al bivio per La Fresnedilla (10.35 km14): un bel cento metri a spinta su sentiero tra gli ulivi e poi ecco la piccola fattoria australiana… cioè, la signora che sta lavorando nell’orto è dal downunder, qui in vacanza! A dirlo così non rende l’idea, credetemi!
Sosta alla fuente di casa e un po’ di chiacchiere, poi riparto e, ore 11.00 km+01, ecco il bivio e son di nuovo in traccia.
Poco dopo il bivio una sorta di bivacco dalla strana architettura, purtroppo principalmente utilizzato come cesso a quanto pare, e una fonte di deliziosa acqua gelata.
Ore 11.20 km03, 1330mslm, la forestale scende, il single track si butta tra gli alberi: lascio la traccia e proseguo sulla pista, arrivo all’asfalto ed ecco un’area attrezzata per il camping, piena di tende tipo boy scout.
Il bosco ombroso è piacevole da attraversare, anche grazie al  gorgogliare dei numerosi corsi d’acqua. Spesso appaiono altre indicazioni del GR247 che conducono al Refugio Era del Fustal, un baracchino sprangato a lato strada sul passo… boh (11.35 km06,5 1350mslm)!
Da notare il cartello che indica Siles a 4km!!! Io ne ho fatti già 20 con 1000mD+!
Vabbè, di nuovo in traccia su asfalto e poi bivio sterrato verso Prado de Maguillo (12.15, km12 1460mslm), bella strada bianca che serpeggia in discesa tra i pini, abbagliante nella luce meridiana.
Un po’ di su e giù sul fianco della sierra per perdere 100metri e poi deviare in risalita a destra (12.30, km14 ) di nuovo verso la sommità: un chilometro dopo, di fianco a una casetta, c’è una bella fonte d’acqua da cui attingere ed in cui inzuppare i vestiti!
Il caldo non molla, ed oggi l’umidità fa gli straordinari! Il cielo di piombo sembra sempre sul punto di scatenare un temporale, l’aria è pesante, i panorami opachi ed incolori… insomma, un po’ si soffre, dai!
Sempre in salita, poi il sentiero spiana leggermente (13:00 km17 altitudine 1500mslm): ultimo strappo ed ecco il Collado de Gontar, la nuda parete a dominare il passo.
Da qui la discesa è decisa e divertente, slalomando sulle curvone polverose tra i barrancos strapiombanti: poi, ma dai?, si risale su fondo pietroso ed ecco el Prado de Maguillo, piccolo pueblo incastonato sotto la sierra che, al momento, non spicca per vitalità (13.35, 24km).
Appena sotto, ecco l’asfalto: si scende sul serio, adesso!
Un chilometro sotto l’altrettanto allegro Los Anchos, poi varie casette, orti e piccole fattorie isolate, e si prende velocità mentre la gola si restringe: al fondo della discesa, dove la gola si apre, ecco Venta de Rampias… ed il bar è aperto(13.55 km29)!
Approfittare subito: bocadillo jamòn y tomate, cervezas y latas de fanta limòn, così mi faccio il radler.
Un po’ si chiacchiera col boss, un po’ si cazzeggia: un cono gelato e son pronto a ripartire.
Un’ora secca ed on the road again: poco più di cinque chilometri ed ecco la Huelga Utreya (15.20 km35,5) dove il coso indica un single track, mentre il viejo del pueblo dice NO!
“Scolta to nono!”, sì, senòr!
E allora torno sulla strada (15.36 km36,5) e dirigo di là del rio Segura, cinque chilometri più giù, a La Toba (16.00 km42): passo il ponte, risalgo il pueblo, bevo un radler, raccolgo info, riparto. Tutto in un quarto d’ora.
Quota 940mslm e via ad arrampicarsi lungo la strada di montagna che ho scelto in alternativa al famigerato single track, sconsigliato dagli antichi abitanti di questa landa desolata: non che a vedere ste paretone ti venga tanta voglia di risalirle, ma comunque… pian pianino si guadagna quota su asfalto generalmente buono, con vista in prima fila sugli impressionanti strapiombi sottostanti. Peccato per l’aria opaca, perché grande è l’apertura sulle sierras circostanti.
Ore 16.50 e son km47, ancora un quarto d’ora ed eccoci a km48,5 e quota 1450mslm… una breve sosta all’ombra, di dieci minuti, per ricordarmi di andare via liscio, senza spingere.
Mezz’ora ancora (17.45 km52 1500mslm) e ormai sono in quota, a solcare i pascoli sommitali.
Alle 18.00, km54 1500msln, bivio e punto mappa: proseguo verso Pontones.
Generalmente in discesa si attraversano i pascoli dove vengono allevati i toros bravos e le vaquillas, quelli delle corride: grossi maschi dalle corna poderose mi osservano attenti. Un branco, spaventato, inizia a correre parallelamente a me: sembra una stampede da film western!
Ormai manca poco: dopo il passo ritrovo la traccia ufficiale e sterzo per entrare nel pueblo di Ponton Bajo (18.45 km64, 1330mslm)… mi fermo al Rincòn de Juanito per una radler ed in dieci minuti ottengo una stanza presso las Habitaciones Tienda de Felipe. Olè.
Scarico la bici dell’essenziale, barba e doccia, cena con queso cabrales e carnazza varia, birrette ed un orujo.
E fa pure fresco!
Che figata!

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