#VenetoGravel day03 Quarto d’Altino _Legnago, km217 455mD
Ore 06.15.
Ronfato della grossa mentre fuori infuria il temporale: chissà che oggi si riesca a farla franca, in barba alle previsioni disastrose che hanno spinto la Ale a cambiare squadra.
Ha infatti deciso di abbandonare il gruppo di bikers rinunciatari con cui pedalava per unirsi a due veri uomini, incuranti delle avversità meteorologiche… e non solo, anca bei!
Molto furba!
Ore 07.35, ed eccoci in tre, con la signora che parte a testa bassa: lanciati sull’argine a 32 all’ora la bella moretta ci fa dubitare della nostra mascolinità!
Incontriamo anche Damiano e la costringiamo ad un ritmo più ragionevole, in modo da arrivare vivi a Treviso! Serpeggiamo lungo il Sile: superiamo Casale, Lughignano e Casier con il sagrato e le piazze aperti sul fiume ed i suoi imbarcaderi, costeggiamo il cimitero dei burci, percorriamo la già affollata Restera, attraversiamo il ponte Dante ed eccoci in centro città, per il momento social della Ale (08.40, km24). Evabbè.
Giusto 10 minuti per la “storia” poi, salutato Damiano che va in cerca di cibo, si riparte: lungo la Treviso-Ostiglia raggiungiamo Quinto, per poi dirigere decisi verso sud.
Zigzaghiamo per la campagna diretti al checkpoint di Mirano, che raggiungiamo alle 10.25, km59.
Un timbro autogestito, visto che il bike shop è chiuso, e si va al bar per una coca ed un’insalata di riso.
Mezz’ora di relax e via che si va: decisamente caldo, sole alto, venticello fresco e leggero… oh yeah!
Giù dritti lungo la Miranese e si gira secco a destra (verso ovest) poco prima di Mira, lungo l’argine del Rio Serraglio: stando a nord del Naviglio del Brenta bypassiamo tra i campi Dolo e Fiesso d’Artico… tre quarti d’ora in tutto dalla partenza ed eccoci a circumnavigare da nord il giardino di Villa Pisani a Stra (11.45, km79), che merita di sicuro un paio di foto!
Da qui si segue ancora un po’ il Naviglio, si scavalca il Brenta e si costeggia l’argine sud del Piovego, dirigendo fondamentalmente verso ovest: destinazione Padova!
Sterrato veloce sulla destra orografica, poi si aggancia il canale San Gregorio e, voltando a nord e con qualche gincana in città, ecco Prato della Valle (12.35, km93), ultima breve sosta prima della pausa pranzo!
Momento social della Ale e si può ripartire lungo il Bacchiglione, per poi dirigere a sudovest alla volta di Abano, ai piedi degli Euganei, cui giungiamo alle 13.15, km107.
Obliteriamo self service al checkpoint chiuso… e finalmente si mangia sul serio!
Bella pausa con la partecipazione straordinaria del CT Cassani (sul serio, ma, non ci crederete, non è venuto per me!) e poi si ritorna sella.
14.20 e si va slalomando nelle campagne ai piedi delle colline nei pressi di Montegrotto fino a Galzignano, da cui si inizia a fare sul serio, affrontando qualche muretto bello tosto per raggiungere l’antico borgo di Arquà Petrarca (1515, km129). Alla squadra si è nel frattempo aggiunto Simone, ed è quindi un quartetto quello che riparte baldanzosamente alle 15.40.
Scaldiamo i freni in discesa fino a raggiungere la pianura: mentre sugli Euganei i fulmini squarciano le coltri nere e pesanti, pedaliamo tra vigne e mais su fondo sterrato o strade secondarie fino a passare Santa Maria d’Adige e, alla volta di Boara Pisani (16.55, km160), passare sulla sponda destra del fiume, che seguiremo controcorrente.
Piove. Niente di troppo preoccupante, per ora, ma il cielo nero che ci sembrava di esserci lasciati alle spalle pare aver riguadagnato il terreno perduto.
La situazione si fa più seria: su le giacche e a testa bassa fino al provvidenziale checkpoint da Miss Grape (17.10, km163), dove il buon Michele ci intrattiene con aneddoti e storie sulla genesi dei suoi prodotti e non solo.
Un’ora giusta e la pioggia si fa meno aggressiva: salutato il nostro anfitrione, e con l’aggiunta di Jas e Diego, il trenino riparte.
Sottopasso allagato, alberi caduti, traffico nel caos: improvvisiamo un percorso alternativo per tornare in traccia e riguadagnare l’argine dell’Adigetto, che sterza deciso verso nordovest.
Neanche 20 minuti e Simone fora: via la ruota, su la camera nuova, ma il copertone non tallona. Prova ancora: meglio ma non perfetto.
Riprova: quasi ci siamo.
Vabbè, si va lo stesso, che è già passata mezz’ora.
Ore 19.00, ancora un po’ di secondarie e riprendiamo l’Adige nei pressi di Grompo: il terreno è pesante e fradicio di pioggia, la sterrata è una lunghissima pozzanghera con qualche interruzione.
Sempre sotto la pioggia, ci alterniamo a dare il ritmo, tenendo il fiume a destra e la campagna del polesine a sinistra. Offroad a testa bassa fino a Badia Polesine (20.00, km195) dove teniamo consiglio: decidiamo per una deviazione su asfalto che ci permetta una media più favorevole.
Ore 20.15, e deviazione sia!
Navigazione facile, basta leggere i cartelli: Castagnaro, Villa Bartolomea e poi Legnago, finalmente!
Jas, Diego e la Ale pernotterano in un hotel in centro, Simone, Mario ed io a Villa Brama ad un paio di chilometri verso nord.
Ci scambiamo i numeri e prendiamo accordi preliminari per domani, poi ci dividiamo.
Navigatore alla mano raggiungiamo il b&b (21.30, km218) , scarichiamo le bici, ordiniamo due pizze e due birre da mezzo a testa, e ci godiamo una doccia bollente.
Arrivano le pizze e Mauro e socio, quelli “lenti ma inesorabili”, si aggiungono alla tavolata: tiriamo mezzanotte mentre ancora piove… domani vediamo!