S2N day01 Valencia _ Cofrentes, 110km 2046mD
Nonostante la movida cinque piani più sotto, si ronfa della grossa per svegliarsi alle 08.00, che c’è una bici bisognosa degli ultimi ritocchi!
Mentre traffico coi bagagli, anche la nipote rinviene dal letargo: ora di colazione. Napolitanas, tostadas e cafè con leche sono il minimo sindacale.
Ancora un paio di cosette da sbrigare ma, con molta calma, alle 10.05 finalmente si parte dal caratteristico Mercato Vecchio del centro città.
Un po’ di ghirigori nel traffico mattutino ad inseguire le ciclabili ed allontanarsi dalla capitale verso il sobborgo di Picanya, lungo la pista ciclabile che costeggia la tangenziale: obbedire alle indicazioni del navigatore è l’unico modo per restare agevolmente sul tracciato nella giungla urbana!
Alle 11.15, km15, eccomi a Torrent, che attraverso tutto per poi buttarmi su polveroso sterrato tra gli aranceti: finalmente!
Di nuovo su asfalto alle 12.10, km31 nel pueblo di Mollò Blanc: è ora di una pausa cerveza y limon + olio alla trasmissione, stranamente cigolante.
Si riparte alle 12.35 e di nuovo sterratona, poi asfalto e tratto in statale un po’ bruttino ma facile fino a Montserrat, 13.10 40km, dove si imbocca lo sterrato Cami del Manganes, tra arance, ulivi e cave rugginose.
Ancora sul cammino attraverso un canale ricco d’acqua, poi sterzo su asfalto ed ecco Real (13.35 46km) e poco dopo la urbanizacion Balcon de Montroy, dove la traccia impenna ad agganciare la CV435: si sale verso il Puerto del Balcon de Montroy (ma va’?) su asfaltata scarsamente trafficata con pendenze massime attorno al 10% e la media sul 6%… tutto attorno le colline ricoperte da bassi arbusti ed erba secca ingiallita, solcate dalla strada intagliata nella roccia bianca e rossa, crepata dal sole. Il tempo è nuvoloso, ma caldo e umido: gocciolo sul manubrio in costante salita fino al Puerto (14.25 57,5km), poi discesa e… si risale al Puerto Fuente Real, ovviamente!
Mentre gli arbusti lasco spazio a qualche albero, le colline crescono e le barrancas si fanno più profonde: nessuno in giro, tra i curvoni martellati dal sole!
Ore 14.55, 62km, e anche questo passo è alle spalle: finalmente veloce discesa su asfalto, che in breve baratto con deviazione su sentiero sterrato, anche tosto, che corre parallelo alla strada sul lato opposto del canyon in direzione di Dos Aguas. Occhi spalancati e freni pronti, mi destreggio tra pietre e strapiombi fino alla strada che scorre sotto il pueblo: facile salitina ed eccomi al bar (15.30, 70km). Neanche il tempo di appoggiare la bici ed il barista esce con un boccale… sveglio, non c’è che dire! Aggiungi un panino, oste!
Il tempo passa veloce, il panino in un attimo e le birre evaporano in compagnia di Ricardo e Jordi, ma alle 17.00 è ora di andare: carico l’acqua alla fuente e via!
Ancora salita, ovvio, fino alla Muela de dos Aguas (17.40, 76km 592m) e poi via verso El Oro (18.15, 84km) dove il bar è cerrado. Una ragazza mi regala una coca e mezzo pacchetto di patatine, poi torno nella parte alta del pueblo e busso alla panaderia senza insegne: ottengo una barra de pan, e speriamo bene.
Venti minuti e si riparte: da El Oro si può finalmente scendere sulla strada ampia e veloce, restando paralleli al Rio Jucar: in breve, però, si abbandona la strada per una secondaria che risale a mezza costa e scorre sulla sierra tra mandorle ulivi e pini, occhieggiando all’embalse prodotto dallo sbarramento del fiume.
Si lascia la secondaria e si imbocca una pista forestale in discesa che punta direttamente verso il lago, che si costeggia in saliscendi e dalle cui sponde si risale, ovviamente, ed è un tratto veramente duro, con il Castillo del Chevril in vista sulla sinistra ad annunciare una rampa in cemento che sarà sul 15%… a metà scelgo di spingere la bici per i 200 metri che rimangono, che non vorrei incartarmi!
Raggiunta la strada si rimane ancora mezza costa sulla principale per poi buttarsi finalmente in discesa: dopo aver spaventato una capra montesa (e festeggiato i primi 100km) devio verso il pueblo di Cofrentes, dominato da un castello a picco sul fiume, dove spero di trovare almeno da mangiare.
Passo il rio e un’ultima salita mi porta al pueblo: l’unico bar aperto è il Centro de Mayores, sotto al castello… più in alto non c’è nulla!
Birrotta preliminare mentre raccolgo info dai nativi, cena minimale ma sufficiente e stasera doccia!